Scossi la testa cercando di tornare in me, non potevo lasciarmi prendere dalla tristezza proprio in quel momento o avrei rovinato il mio ultimo viaggio verso Hogwarts.
Mi ero ripromessa di godermi tutto il più possibile, quell'anno doveva essere indimenticabile ed il migliore di sempre.
Avevo tanti bellissimi ricordi della mia vita scolastica: Le risate, gli scherzi, le tante vittorie alle partite di Quidditch, la coppa sollevata per quattro volte negli ultimi cinque anni, i balli, le feste e persino il primo bacio dato a quel cretino Christofer Bernardo.
Beh, forse questo no, me lo rimangio.
Sapete quando si dice che le prime volte non si scordano mai?. Ecco, voglio dirvi che non sempre questa é una buona cosa.
Al mio terzo anno, quel pallone gonfiato di Corvonero mi sembrava il ragazzo più affascinante e bello di tutta Hogwarts, con i suoi capelli castani ricci, la pelle abbronzata e quell'adorabile accento italiano, era riuscito a conquistare la gelida Rosie.
Ci eravamo frequentati per un po' ed alla fine della nostra prima uscita ufficiale ad Hogsmeade mi aveva baciato, era stata la cosa più orribile della mia intera esistenza, avevo letteralmente rischiato di affogare.
Al solo pensiero ancora rabbrividivo, così chiusi quel ricordo in una cassaforte e lo gettai nel lato più recondito del mio cervello, dove speravo di non doverlo più ripescare.
Comunque, ero decisa a rendere le mie ultime volte ad Hogwarts ancora più memorabili e per farlo dovevo impegnarmi a godere di ogni momento interamente, perciò Carpe Diem!.
Mi stampai un bel sorriso sul volto lievemente abbronzato per le vacanze estive e mi diressi verso lo scompartimento dei miei compagni di casa, pronta a riabbracciarli tutti.
Mi erano mancati tutti più di quanto amassi ammettere, perfino Malfoy, il che per me era molto preoccupante, di solito non mi dispiaceva essere divisi letteralmente da una Nazione, date le sue origini Scozzesi.
Nonostante ci fossimo visti appena due settimane prima a Diagon Alley, in quel periodo di lontananza mi ero ritrovata a desiderare di averli al mio fianco e non ero certo una tipa emotiva, tutto il contrario.
Camminai nel corridoio affollato incontrando volti famigliari con i quali mi limitai a scambiare qualche piccolo convenevole, odiavo dovermi interessare della vita altrui con domande di rito.
Sapevo perfettamente che a nessuno fregava niente dell'altro, fosse stato diversamente ci saremmo frequentati durante le vacanze.
Alla fine raggiunsi il vagone in qui erano stipati i miei amici, mancavano ancora diversi scompartimenti, ma riuscivo già a sentirli parlare ad alta voce e ridere di gusto.
Erano dei confusionari di prima categoria, ma non vedevo l'ora di unirmi a loro per far partire ufficialmente la festa, così accelerai il passo, felice di rivederli tutti.
Con sorriso sulle labbra feci irruzione nella piccola stanzetta, gridando un "Sorpresa", sbattendo la porta ed improvvisando una serie di inchini, come se mi aspettassi seriamente una standing ovation da parte loro.
Magari, all'egocentrica che ero sarebbe anche piaciuto essere al centro dell'attenzione e ricevere il trattamento che meritavo, ma senza un motivo valido era impossibile.«Rose!» esclamarono contemporaneamente Samantha e Jocelyn fiondandomisi contro.
«Vi sentite ridere e gridare dall'altra parte del treno» commentai spostando lo sguardo tra tutti loro «Cosa mi sono persa?» domandai, attirando l'attenzione delle sei persone su di me.
Sperai vivamente che ci fosse qualche pettegolezzo succoso di cui ridere per tutto il viaggio, magari avremmo anche potuto iniziare ad ideare qualche scherzo dato che la battaglia tra le case sarebbe stata senza esclusione di colpi.Ignorandomi, le mie due migliori amiche mi abbracciarono stretta farfugliando cose incomprensibili, praticamente in simbiosi.
Erano talmente appiccicose a volte che faticavo a capire come non fossero state smistate a Tassorosso, lottai per scollarmele di dosso facendo ridere i tre ragazzi in quello scompartimento.
Odiavo essere soffocata da centinaia di abbracci e baci sulle guance, era più forte di me, volevo che il mio spazio personale fosse rispettato e non occupato per troppo tempo.«Okay, Okay» le interruppì, riuscendo a riconquistare qualche centimetro di territorio «Zabini, Nott non sto capendo assolutamente niente» conclusi con una risata.

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Attenta
Fanfiction!!! REVISIONATO FINO AL CAPITOLO 11!!! Questa è la mia prima storia e spero non sia troppo deludente. Rosalie Minerva Weasley, diciassette anni ed un passato abbastanza traumatico alle spalle, è all'apparenza una ragazza qualsiasi, se non fosse per...