↪intro 📝

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« Sehun, ammettere di avere un problema è il primo passo per superarlo. Ed il tuo è serio, te ne rendi conto, sì? »

Okay, forse ho un lieve problema, come Yifan aka lo psicologo da cui mio padre mi ha mandato aka testa di cazzo, afferma.
Sono uno studente all'ultimo anno di liceo e, come tutti i miei coetanei, ho gli ormoni abbastanza sballati... Anche se forse i miei sono impazziti del tutto.
Vi spiego meglio, tra scuola, allenamenti e crisi famigliari, ho trovato sfogo nell'andare a letto con donne, uomini e ci manca poco che inizi anche con gli animali.

Quella zitella mestruata di mio padre, dunque, ha deciso di mandarmi a delle sedute con uno psicologo sperendo che questo mi aiuti a "smettere" con questa dipendenza.
Inutile dire che trovo papà sia solo invidioso perché sono giovane e rimorchio, al contrario suo.

« Tuo padre dice non ne può più di sentire te ed il ragazzo ogni volta diverso che ti porti a casa, »

Che vi dicevo?

« È anche questione di igene, diamine. »

Arricciai il naso in una smorfia. Cristo santo, mi lavo e le protezioni le uso. Idiota totale.
Purtroppo le parole rimasero nella mia testa, non sono tipo a cui piace molto parlare degli affar propri con sconosciuti. In più, sono sicuro di saper gestire bene la mia vita sessuale senza l'aiuto di Mr. Palo Biondo. Tirai un sospiro, voltando lo sguardo dal tappeto sul quale erano poggiate le suole delle mie scarpe e lo puntai sulla libreria che occupava tutta la parete sinistra della stanza.
Tanti libri, ma nessuno per fargli smettere di avere una faccia da culo. Altro che plastica, glieli lancio io stesso addosso.
Caspita, esattamente dietro la poltrona sulla quale sono seduto c'è la dannatissima porta per uscire, cosa aspetto?
Voltai il viso verso questa e, come se il Signor DickHead mi avesse letto nel pensiero, pronunciò quelle parole che mi fecero tornare seduto composto, le braccia al petto e l'espressione ancora più imbronciata di prima.

« Non pensarci neanche a scappare, Sehun.
E non guardarmi in quel modo, sappiamo entrambi benissimo che ho ragione. »

« Ma quale modo?! »

Mi alzai di scatto dalla poltrona in pelle color rosso scuro, stringendo i pugni. Ora, ero visibilmente incazzato. Le prime parole pronunciate a quell'uomo le avevo dette alzando il tono di voce, bene.
Purtroppo sono nato con un bizzarro segno particolare: le mie sopracciglia dalla forma che mi fa sembrare costantemente serio o arrabbiato. Non c'è da chiedersi perché le persone pensino io lo sia quando in realtà non è così.
Lo fissai, ormai con le fiamme accese nelle iridi, sbuffare e passarsi una mano sul viso, lasciando questa a coprire parte del volto.

« Siediti e stammi a sentire prima che ti prenda per il collo e faccia di te un quadro, appiccicandoti al muro. Capito, ragazzino? »

Parlò con tale tono autoritario che sentì i brividi su per le braccia coperte dalle maniche nere del maglione che indossavo quel giorno, accompagnato dai pantaloni dello stesso colore che accompagnati ai miei capelli scuri mi facevano sembrare un dannatissimo sacco della spazzatura.
Ed era proprio come spazzatura che mi sentivo in quel momento, come del resto tutte le volte in cui vengo sgridato e sto in torto. Solitamente tendo a sfidare troppo le persone per riuscire ad avere ragione durante le discussioni e la situazione finale ha sue opzioni: la A, ovvero mi danno finalmente ragione o si ammutoliscono, oppure la B, sbroccano, come in questo caso.
Odio esser messo a tacere, ma per il bene della mia pressione sanguigna tornai seduto, lo sguardo di nuovo basso sul tappeto.

« Facciamo così... »

L'uomo dalla camicia azzurra si alzò dal suo posto dietro la scrivania, dandomi le spalle mentre guardava la città fuori la vetrata che occupava una parete del suo studio.
Roteai gli occhi a cielo, sentiamo la stronzata che ha da dire, dai.

« Ti piacerebbe tingerti i capelli? »

Aggrottai le sopracciglia confuso lla sua domanda. Ovviamente sì, i capelli colorati sono all'ultima moda, sicuramente riuscirei ad acchiappare ancora più persone, conciato così. Si voltò verso di me in tempo per guardarmi annuire un po' incerto, non avevo proprio capito dove volesse andare a parare. Si avvicinò alla poltrona sulla quale ero seduto e distolsi lo sguardo, non volevo pensasse gli stessi dando importanza, rivolgendogli la mia completa attenzione.

« Ho provato questa tecnica poche volte e devo dire ha dato ottimi risultati.
Ti tingerai i capelli di un colore diverso ogni volta che... Avrai rapporti con una persona differente. »

Il mio sguardo ora incredulo si posò sul certificato di laurea accuratamente incorniciato ed appeso al muro.

Laurea in coglioneria.

how to stop f*cking your friends ✏ oh sehun x exoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora