Capitolo 21:

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Lauren:
Sono passati due mesi. Molto è cambiato in così poco tempo, ma non solo delle semplici abitudini o amicizie, la mia vita è stata stravolta totalmente. Adesso mi sento un'altra persona, molto più forte ma allo stesso tempo profondamente fragile e infranta. Però, da un lato, sento più mia questa nuova vita e la preferisco. Certo, ho dovuto fare giorno dopo giorno i conti con fantasmi del passato e soprattutto con la mancanza di una famiglia. E' vero, a diciassette anni riesco perfettamente ad autogestirmi e mi sono abituata alla solitudine; però la mancanza di due figure così importanti non potrà mai essere colmata. In ogni caso sto accettando la cruda realtà: la mia vita è questa, inutile illudersi che un giorno tutto cambierà e diventerà migliore, quindi tiro avanti con le poche persone che mi sono veramente vicine. Ho imparato a vedere il lato buono del saper stare da soli, anche in amore. Prima credevo quasi di non poter vivere senza pensare costantemente a Kate. Ora ho capito che so bastarmi, che se mi sono sempre alzata è stato solo merito mio e non del suo futile pensiero. Stando sola capisci chi sei veramente e cosa vuoi dalla vita, nessuna sconosciuta visione della tua vita può offuscare i tuoi obbiettivi, i tuoi sogni. Inoltre, quando deciderò di stare con una persona, vorrà dire che è per amore e non per bisogno. Dopo tante delusioni impari che in questo mondo devi sapertela arrangiare, perché chiunque potrebbe tradirti alla spalle, da un momento all'altro.
Subito dopo aver scoperto di avere una sorella nascosta da mio padre, ho detto che sarei andata a vivere da sola, affittando un appartamento. Poteva sembrare una follia ma è avvenuto davvero. Con me vive Brian che ha insistito per aiutarmi e per accompagnarmi in questa nuova avventura. Oltre ad aiutarmi finanziariamente e con le faccende, è stato l'unico pilastro a reggere la mia anima traballante. Tutto quello che è accaduto in pochi mesi è stato a dir poco distruttivo per me e, dopo aver scoperto cose che non avrei lontanamente immaginato riguardanti i miei genitori, sono letteralmente crollata. Durante le prime settimane nella casa nuova mi sono venuti un paio di attacchi di panico. Probabilmente per tutto quello che mi sono tenuta dentro e che ho sopportato in silenzio. Ad un certo punto è diventato davvero troppo e non sono riuscita più a controllarlo. In tutto questo le uniche persone che mi sono state vicino, più di chiunque altro, sono Brian e Cody. Ogni tanto passa a trovarmi anche Hannah, con cui sto instaurando un ottimo rapporto, uno dei più solidi che abbia mai creato in così pochi mesi.
Nonostante un inizio faticoso e difficile, le cose adesso stanno andando sorprendentemente bene. Mi sono trovata un lavoro la sera per guadagnare qualcosa per l'affitto; faccio la cameriera in uno dei bar più famosi del quartiere qua affianco. Non è un granché come lavoro ma mi offre i soldi necessari per non essere un peso per nessuno, specialmente per Brian.
Gli unici a mancarmi enormemente, come ho già detto, sono i miei genitori. Non vorrei dirlo, pensarci mi fa un male pazzesco, ma è la verità, avevo sottovalutato la loro importanza. D'altronde capiamo la vera importanza delle persone solo quando le perdiamo del tutto. Nonostante ciò che mi hanno fatto sono pur sempre la mia sola famiglia. Non sono mai stata fuori casa più di due giorni e ora, passata da un estremo all'altro, mi sento frastornata. Ho dovuto fare questo passo, molto più grande di me, ma l'ho dovuto a me stessa. Ho capito che per prendere certe decisioni ci vuole forza, più di quanta si crede di avere, ma a volte è proprio quello che è meglio per te, o almeno così ti sembra. Io non so se tutto quello che sto facendo sia solo un grande sbaglio, come mio solito fare; ma una cosa la so, so che sarei stata ancora più infelice stando in quella maledetta casa. Perché ho bisogno di capire chi sono veramente e soprattutto chi sono i miei genitori. Se mi fosse stata posta la stessa domanda un anno fa avrei risposto subito, senza esitazioni, perché convita del loro amore e delle loro affermazioni. Ma adesso non ho alcuna risposta, sono incastrata tra dubbi e menzogne, non sono più certa di niente.
Per quanto riguarda mia madre invece mi limito a mandarle dei messaggi, quando mi sento. Dovrei anche provare a parlarle per chiarire alcune cose molto sfuocate, ma non mi sento pronta, le ferite sono ancora troppo fresche per poter provare a crederle. Chissà magari un giorno, quando sarò più in pace con me stessa, riuscirò a rivolgerle di nuovo parola...
Sto tornando da scuola sola perché Brian è con Cody da qualche parte; fortunatamente il nostro appartamento è a pochi isolati dalla scuola e non devo fare troppa strada a piedi. Lo so, non dovrei avere paura degli altri, ma dopo tutto sono diventata troppo diffidente, soprattutto verso quel gruppetto; ciò che hanno fatto mi ha segnata in modo indelebile.
Vedo dall'altra parte della strada Kate che, appena mi scorge, fa di tutto per non incontrare nuovamente il mio sguardo. Non siamo più amiche. Almeno credo, dato che non ci siamo mai più rivolte parola.
Lo so, sono stata incoerente a scappare dopo il bacio e a non farmi più sentire, visto che era ciò che avevo sempre desiderato. Però c'era qualcosa che non mi convinceva ed è andata così i miei dubbi hanno avuto ragione, anche quella volta.
Poteva andare diversamente...
No Lauren, non poteva. Lei è etero e tu no, lei non provava niente per te, è stata colpa dell'atmosfera che si è creata. Se non fossi arrivata da lei totalmente distrutta probabilmente, anzi quasi sicuramente, non mi avrebbe nemmeno sfiorata.
Cerco di convincermi sulla base di questi pretesti da un po'. E devo dire che funziona, più i giorni passano e più mi scordo di pensare a lei. Senza cercare di pensare a ciò che sarebbe potuto accadere ma che non è accaduto... tanto ormai, lei si sarà già dimenticata tutto di me ed io devo guardare avanti, non mi posso permettere alcun passo indietro. Non più.
Prendo il telefono e vedo dieci chiamate perse da mio padre. Ma non lo ha ancora capito che non intendo parlargli mai più?! Molto probabilmente no. Ignoro tutto e mi dirigo verso il cancello della mia nuova "casa" . Mi fa strano pronunciare quella parola in questo contesto, ma è così e lo sarà per sempre, devo iniziare a metabolizzare la cosa.
Mi avvicino al portone e vedo mio padre. No, cosa ci fa lui qui? Davanti al mio portone? Com'è venuto a sapere l'indirizzo?
Appena mi vede si illumina e corre da me. Io, al contrario, sono pietrificata e vorrei solo scappare lontano per non vederlo mai più. Ma resto lì, voglio proprio sentire che ha da dirmi.
"Lauren, come mai non mi hai mai più risposto?!" Chiede in modo ansioso.
"Un motivo c'è, te lo assicuro e non voglio perdere tempo a spiegartelo, dovresti arrivarci da solo." Detto questo faccio per scansarlo ed andarmene, ma lui mi afferra per un braccio invitandomi ad ascoltarlo.
"Lo so, ce l'hai con me per tutti i segreti e non hai torto. Non sono qua per chiedere perdono o carità, sono qua per un problema più serio."
Sembra davvero preoccupato.
"Su parla, ti ascolto."
"Tua sorella Melanie..."
"Allora innanzitutto non è mia sorella, almeno io non la considero come tale, quindi evita." Dico con voce stizzita, ma è il minimo che posso dire dopo ciò che ho passato con quella stronza di Melanie. Lei sapeva di essere mia sorella eppure non ci ha pensato due volte a discriminarmi.
"Va bene, ma il punto è un altro. Lei ha avuto un incidente stradale e adesso è tra la vita e la morte in ospedale. Ha perso molto sangue, troppo ed ha bisogno di trasfusioni. L'unica che ha il suo stesso sangue sei tu..."
"Non è possibile, ci sarà pur qualcun altro!"
"Per ora non abbiamo trovato nessuno. Te sei una delle sue uniche speranze Lauren."
Spazio autrice:
Mi scuso con tutti i miei lettori per l'inattività. Sono stata molto impegnata in queste settimane. I prossimi capitoli arriveranno più velocemente giuro.
Volevo inoltre ringraziare tutti voi che state aumentando davvero tanto! Continuate a leggere mi raccomando e votate la storia.💖
Marty💘

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