Hoseok guardò come incantato la neve che cadeva a piccoli fiocchi, posandosi poi sul viale di fronte a lui, dove già si era formato un tappeto bianco.
"Ha cominciato a nevicare presto, è solo Novembre" due braccia lo strinsero dolcemente tirandolo un po' indietro dalla finestra e lo fecero voltare. Yoongi teneva le mani sui fianchi morbidi del castano che si era abbassato un po' per baciarlo sulle labbra. "Stai un altro po' qui con me"
"Lo so, ma devo studiare" si imbronciò e lo abbracciò stretto facendolo alzare sulle punte.
"Devi proprio?" Yoongi chiuse gli occhi incrociando le braccia al petto fingendosi un bambino che fa i capricci e Hoseok non poté resistere. Sbuffò togliendosi il cappotto e la sciarpa dal collo, guadagnandosi un sorriso soddisfatto dal più basso. La sua casa era piccola ma ben arredata, e al castano era piaciuta subito, forse per quella poca luce che filtrava e che la mostrava come avvolta da una calma e da un silenzio quasi irreale.
Si accoccolò sul divano seguito dall'altro, che giocava con la sua mano lasciandoci a volte qualche bacio.
"Mi piaci" udì dalle sottili labbra rosa di Yoongi, che lo guardò di traverso per poi tornare con lo sguardo rivolto verso il soffitto. Quella semplice frase scatenò qualcosa nello stomaco di Hoseok, che era arrossito, come ormai succedeva tutte le volte che era con lui. Non rispose, appoggiò invece la testa sull'incavo del suo collo e lasciò un bacio su di esso "E voglio che tu sia mio. Perché non mi immagino con nessun altro che non sia tu"
E stavolta lo guardava, lo leggeva, come un'opera d'arte bellissima ma difficile da comprendere, come un quadro che anche se impegnativo, valeva la pena di essere capito. Non sempre Hoseok riusciva a leggere Yoongi, a cosa pensasse quando si incupiva di punto in bianco smettendo di parlare, ma voleva saperlo. Avrebbe richiesto tempo, ma si era ormai innamorato di come appariva quell'opera, e riuscire a captarne ogni singola sfumatura era diventato per lui vitale.
Si inumidì le labbra passandoci la lingua e le posò sulle sue, fredde e screpolate. Lo fece posizionare sopra il suo corpo e lo circondò con le braccia, cercando di infondergli tutto l'amore che meritava. Restarono così per minuti interminabili, parlando di tutto ciò che veniva loro in mente, ridendo insieme e scambiandosi di tanto in tanto sguardi dolci.
"Ho avuto poche relazioni, nemmeno molto serie, tu?" e Hoseok sentì, come un soffio di vento sulla pelle, l'aria cambiare, la tensione salire.
"Sì... una in particolare. Nulla di bello da raccontare comunque" sorrise e poggiò il mento sul petto del castano, che gli accarezzò i capelli con il palmo della mano.
"Jimin, vero?" si pentì di averlo nominato, soprattutto quando sentì il freddo dovuta la lontananza dal suo corpo con quello di Yoongi, che si era messo a sedere.
"Chi te lo ha detto?"
"Jin mi ha... mi ha parlato del vostro gruppo" spiegò Hoseok, ricevendo un'occhiata indecifrabile dal più basso. Ecco, aveva innalzato un muro tra loro, con una semplice frase.
"Non mi piace parlare di queste cose, quindi meno dici quel nome meglio sto, okay?"
"Okay, scusami" le sue labbra si incurvarono verso il basso, e il maggiore se ne accorse, perché gli prese la mano.
"No, scusami tu, sono stato un po' troppo duro" disse con l'espressione triste e lo abbracciò, forse per la decima volta in quella sera. "Accettami, ti prego. Anche quando ti urlerò contro, tu rimani, e so che è maledettamente egoista da parte mia, ma per favore, non andartene anche tu"
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coffee shop [jhs,,myg]
Fanficᴄᴏᴍᴘʟᴇᴛᴀ ❝dove hoseok va alla caffetteria dietro l'università solo per vedere il ragazzo che ogni mattina gli prepara la colazione❞ 【yoonseok】