red teardrops
Tuoni, saette, rivoli di lacrime celesti. Oscurità, dolore, cascate di sangue. Melodia, sinfonia, fiocchi di felicità. Solitudine, cattiveria, guerra senza fine. Vita, incubi, oceani di proibizioni. La sua vita scorreva tra incubi, solitudine e dolore. Si svegliò nel cuore della notte, la maglietta sudata e il cuore che batteva troppo velocemente, un altro incubo. Un tuono fece tremare Tania di paura, un tuono oscuro che ancora rimbombava nella sua mente, potente e solitario. Si toccò la fronte in preda al panico, i suoi pensieri viaggiavano veloci, veloci come il suono di un tuono, un tuono che porta sventura e dolore.
Tania era rimasta vittima di una grande esplosione di dolore quando era piccola, quando aveva sei anni sua madre aveva sparato a suo padre con un fucile e poi si tagliò la gola, il tutto davanti al piccola bambina. Tania aveva sedici anni ma ogni notte sognava la stessa scena; un grande corpo oscuro si avvicinava a lei e la stringeva fino a soffocarla, il paesaggio era tetro; c'erano fiumi rosso sangue, montagne di cenere, fulmini, tuoni e lampi che colpivano qualsiasi forma di vita. Non c'era più segno della piccola bambina spensierata che era dentro di lei, ora era un vulcano spento, un vulcano che poteva affondare da un momento all'altro. Si sedette sul letto, si passò le mani sul volto e si sdraiò nuovamente.
Chiuse gli occhi ma mille immagini continuavano ad attraversare la sua mente, finchè il suo pensiero non si bloccò sull'immagine di un ragazzo: Simon Lewis. Il suo unico vero amico, il ragazzo di cui era innamorata. Un giorno lui le confessò di amarla e le raccontò di essere un vampiro, le raccontò di Clarissa, Jace, Alec, Isabelle e Magnus. Tania non credette alle sue parole, lui le mostrò i canini e lei scappò, scappò via senza guardarlo. Questo era successo due settimane fa, Simon le inviava messaggi ma lei non ne apriva nemmeno uno.
Stava male, si sentiva dentro un uragano di emozioni negative che non potevano uscire, si sentiva sola e abbandonata. Lei era scappata e ancora scappava, lei aveva bisogno di amore, di protezione. Lei era così, incapace di piangere lacrime di luce, le sue lacrime erano rosse come il sangue, come il cuore che avrebbe smesso di battere in qualsiasi momento e lei lo sapeva. Sapeva bene a cosa ambiva la sua anima, sapeva che un giorno avrebbe lasciato tutto e tutti e sarebbe scomparsa nell'immenso cielo. Il suo cielo era nuvoloso, nubi che portano pianti incombevano sul suo cuore che era diventato solo un organo vitale, un organo distrutto dal tempo.
Tania era una ragazza giovane ma che di giovane non aveva più nulla, era distrutta e il suo unico amore l'aveva lasciata. Lei aveva lasciato l'unico amore della sua vita, Simon era l'unica persona che le aveva dato amore e ora? Ora tutto era finito ed era giunta la sua ora. Era il momento di lasciarsi tutto alle spalle; incubi, dolore, oscurità, tuoni, sangue, lacrime. Doveva abbandonare tutto su questo pianeta, così triste e portatore di dolore. Tania era come un piccolo fiore, un piccolo fiore che ha superato mille tempeste ma che ora, anche se c'era una giornata di sole, si sentiva morire. Lei era piena di fiducia, piena di dolore, piena di troppe cose che non riusciva più a tenersi dentro. Doveva sprigionare tutto, doveva dimenticare tutto ma sicuramente non avrebbe dimenticato. Quello che ha passato quel piccolo fiore resta sulle sue radici, indelebile e leggibile da ogni prospettiva.
-Andrai via? Mi lascerai?- chiese la ragazza a Simon mentre si stringevano.
-Mai- rispose il ragazzo mentre le sue guace si coloravano di rosso. Simon era timido, il tipico nerd che amava la musica. Aveva una band, una band che cambiava nome due, tre, quattro volte ogni giorno. Tania lo amava anche per questo, lui era bellissimo, sia dentro che fuori. Era un'anima caduta per salvare altre anime perdute.
-Sei l'unica persona che amo con tutto il cuore- le disse guardandola negli occhi. Tania sapeva bene che sarebbe successo, tutto il loro sogno si sarebbe rotto in mille pezzi; ma non credeva che sarebbe finita due giorni più tardi.
-Grazie- disse Tania mentre gli occhi pizzicavano, non doveva piangere, doveva dimostrare che era forte.
-Grazie a te- rispose Simon baciandole la fronte, mille brividi attraversarono la ragazza che sorrise mentre una lacrima scorreva solitaria sul suo volto; una lacrima di luce, l'unica lacrima lucente che avesse mai perso o lasciato uscire.
Si rigirò e posò la testa sul cuscino, le lacrime iniziarono a scendere, lacrime oscure e piene di malinconia. Prese il telefono e mandò un messaggio vuoto a Simon che subito le rispose con un papiro che lei non avrebbe mai letto. Vide la fine di quel messaggio: 'ti amo'. Il cuore prese a battere, a battere veramente come un uccello appena liberato dalla sua tetra prigione. Mandò un altro messaggio vuoto, non voleva perderlo, non di nuovo. Simon le rispose con un 'arrivo' e lei si precipitò alla porta, senza fare rumore, senza svegliare le persone che le avevano offerto un tetto sopra la testa.
Mentre girava la chiave nella toppa si sentì una brezza sulle mani, Simon e la sua velocità da vampiro. Aprì e vide Simon, occhi rossi e gonfi e subito lo strinse a lei, Simon ricambiò e insieme salirono nella camera di Tania. La ragazza dovette pensare per qualche secondo, poi capì cosa voleva.
-Mordimi- disse a Simon, il ragazzo la guardò imbarazzato.
-Non posso- rispose a Tania con gli occhi bassi.
-Ti prego- continò la ragazza prendendo la mano di Simon.
Simon indugiò qualche secondo poi le scoprì il collo, cercò un buon punto dove mordere e poi affondò i lunghi canini nella carne di Tania. Per un vampiro, bere il sangue altrui era come fare l'amore, una sensazione piena e quasi completa. Tania sentì un nodo che le se fermava dove Simon stava mordendo, il dolore le invase il corpo e l'oscurità la cullò tra le sue braccia.
-Tania!- sentì un urlo in lontananza poi si sentì la pelle umida e finalmente aprì gli occhi, l'immagine di Simon si fece via via più chiara e iniziò a percepire e ricordare i fatti di poco prima.
-Ci sei riuscito?- chiese mentre Simon l'aiutava ad alzarsi. Lui annuì e Tania lo abbracciò.
-Grazie- disse la ragazza che per la prima volta sorrise, sorrise con il cuore e con l'anima.
-Per sempre- disse Simon spostandole i capelli dietro le orecchie, Tania sorrise e per la prima volta le loro labbra si toccarono, per la prima volta quelle due anime si legarono e per la prima volta Tania si sentì viva. Il piccolo fiore stava rinascendo, rinascendo dalle sue stesse radici troppo torturate, e questa volta sarebbe stato per sempre.

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red teardrops
Romance«Tuoni, saette, rivoli di lacrime celesti. Oscurità, dolore, cascate di sangue.»