CAPITOLO 20 "Surprise (Parte 1)"

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"Quando ero piccola e vivevo all'orfanotrofio c'era un ragazzino che mi proteggeva sempre, quando ero triste mi tirava sempre su il morale facendo delle vocine molto buffe e simpatiche.

Era sempre solare e non mentiva mai, era la mia ancora di salvezza durante tutti quegli anni trascorsi li, tra insulti e menzogne. Era il mio EROE, il mio prezioso EROE...o almeno, quello era ciò che pensavo.

A causa di alcuni fraintendimenti ci eravamo separati in cattivi rapporti finché, non lo rincontrai diversi anni dopo nella mia stessa scuola.
Durante una festa abbiamo chiarito il nostro fraintendimento ma non passò neanche un'ora che se ne ripresentò un'altro... anche se questo non era soltanto un fraintendimento... era qualcosa di più. "

Mi svegli di colpo.
Un forte dolore mi percorreva per tutto il corpo fino ad arrivare alla mia testa.

Mi guardai intorno e vidi Kaito avvinghiato a me, senza pensarci un secondo mi agitai per liberarmi da quella sua stretta per poi cadere a terra.

-allora non era un sogno...
Iniziai a piangere senza fare troppo rumore.

Provai a fermare le lacrime asciugandole con i polsini della mia felpa.

Fermate le lacrime presi i miei pantaloni e uscii dalla stanza dalla stanza senza fare rumore.

Mi misi velocemente i pantaloni e scesi le scale, c'erano persone ovunque: sul divano, sul pavimento e vicino alla porta del bagno, forse stavano smaltendo il dopo-sbornia.

Arrivata alla porta provai ad aprirla sena fare rumore.

Uscita di casa inizia a vagare senza meta per mettere a posto tutte quelle emozioni appena provate.

-e adesso cosa faccio? Non ero ancora pronta per tutto ciò, è successo troppo in fretta... Cosa gli dirò domani? Forse non se lo ricorderà nemmeno...
Penso mentre tiro un sospiro Dovrei andare a casa, però il treno non passerà prima delle 12:00

Mi fermai e mi resi conto dove ero finita
questo è il parco dove io e Aya siamo diventate amiche, quanti ricordi... Mhh? Un bambino? Forse si è perso
Mi avvicinai a lui
ei piccolo, ti sei perso? Dove sono i tuoi genitori? Stai bene?

Di istinto mi voltai verso la direzione che osservava il bambino.

Quello che vidi era spaventoso: un sentiero infinito di alberi piegati o addirittura spezzati.

Alcuni di essi avevano delle macchie rosse sulla corteccia, intuii subito si trattasse di sangue, anche l'odore fece la sua parte.

Oddio! Piccolo dobbiamo andarcene! Non so cosa sia successo ma dobbiamo andarcene da qui!

Misi una mano sulla spalla del bambino, lui non ebbe nessuna reazione.

Nella mia testa una voce mi disse: Scappa, non avvicinarti!

sembrava una voce familiare, nel sentirla mi si strinse il cuore.

Ad un tratto si iniziò a voltare lentamente verso di me

Hey...va- va tutto bene?

All'improvviso il bambino si gettò su di me prendendomi per il collo.

I suoi occhi erano di un rosso spento e sul visto aveva un sorriso che mi mise inquietudine.

Io ero talmente sotto shock che non riuscì a reagire.

Lui con una mossa agile riuscì a mordermi una spalla,il suo morso arrivò quasi all'osso.

All'improvviso sentii una voce famigliare... era...

-RUCHI! LASCIALA BASTARDO!
Il ragazzo tirò un pugno infuocato proprio in faccia al ragazzino.
RUCHI! RUCHI! RESISTI! ADESSO TI PORTO VIA!

-... Akuro... sei tu...

All'improvviso le lacrime mi iniziarono a scende dagli occhi.

Akuro mi mise una mano sulla ferita e creò una sorta di "tappo" temporaneo con le sue fiamme per impedire che il sangue uscisse troppo.

-Ruchi, sta qui. Risolverò la questione in fretta!
Akuro si alzò e andò verso il ragazzino, iniziarono a combattere.

Io ero appoggiata a una panchina mentre osservavo la battaglia, mi sentivo inutile, non potevo fare niente per aiutarlo anzi, gli stavo solo dando un peso in più.

Notai che era già ferito prima che iniziassero a combattere, forse stavano combattendo già lottando da prima...

Akuro iniziò a barcollare, era esausto si vedeva chiaramente.

All'improvviso si avvicinò a me e mi prese in braccio.

-Stai tranquilla! Ti porto via da qui!

Era pieno di sangue in faccia, credo di non averlo mai visto così prima d'ora, chissà cosa gli sta succedendo.

Ora che ci penso in questi giorni ci siamo visti di rado...

Senza rendermene conto alzai una mano verso di lui e lo inizia ad accarezzare tra i capelli scendendo fino al volto, lui mi guardò preoccupato.

-Va tutto bene...
Gli dissi

-NO CHE NON VA BENE! Sei ferita! Stai perdendo tanto sangue! Hai bisogno di cure e quel mostro ci sta ancora seguendo!

-anche tu sei ferito
Gli dico mentre continuo ad accarezzarlo

-cosa c'entra?! Io sono un demone! Le mie ferite si rigeneranno da sole! Le tue no!

-... Questo non esclude il fatto che tu non ti possa curare le ferite adeguatamente e di non preoccuparti minamete della tua vita...

-La stessa cosa vale per te! Sopratutto per te!

-...
Mi voltai lentamente per vedere quanto era vicino a noi...

Era lì, a pochi centimetri dalla mia faccia...

Il ragazzino tirò un calcio alla schiena di Akuro che lo fece letteralmente volare lontano, io venni sbalzata in aria a pochi centimetri da lui.

Mi voltai e vidi Akuro riverso in una pozza di sangue mentre cercava di avvicinarmi a me con le braccia.

Guardai sopra di me, il bambino mi stava guardando con una faccia terrificante, ero paralizzata sia dal suo sguardo sia per la ferita che si stava riaprendo.

All'improvviso arrivò un fascio di luce che scagliò il bambino lontano,lo guardai e sembrava gravemente ferito, si stava tenendo il braccio destro che però aveva perso quando quel bagliole lo colpì.

Mi voltai lentamente alla mia destra per vedere chi fosse stato a scagliare quel raggio di luce.

Non mi sarei mai aspettata che fosse stato lui...

ANGOLO SCRITTRICE:

YEEEEEEEEE! Sono resuscitata con un nuovo capitolo! anzi, con mezzo! 😂 Spero che questa prima parte vi sia piaciuta, la seconda parte prima o poi la scriverò

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