POV DIMITRI
-"Abbiamo un problema"
Tuonò Vlad, facendo sbattere la porta contro il battente
-"lo so"
Dissi a mo' di cantilena, avvertii un fastidio al braccio, abbassai lo sguardo, osservando la ragazza sul divano intenta a pizzicarmi, mi scansai evitando un terzo pizzicotto, Anya si alzò, andando verso lo scassinatore di porte
-"Vlad stai bene? Vuoi sederti"
Gli fece cenno di accomodarsi, l'uomo scosse la testa, respirando e inspirando fortemente...
-"Sto bene, ma c'è un problema"Sbuffai, portandomi le mani ai fianchi
-"all'ordine del giorno... poi perché hai corso! sai che non puoi..."
Anya mi si paró davanti
-"Ma non vedi quanto é sconvolto"
-"vi...sto"
La nostra attenzione andò a Vlad
-"Che hai visto?"
Cercai di capire, non rispose
-"Anya... credo sia sconvolto"
Questa volta fu lei a sbuffare
-"Il visto"
Ripeté, indicando davanti a sé con affanno, in contemporanea io ed Anya ci girammo, osservando il punto indicatoci
-"Andiamo bene"Iniziai a massaggiarmi le tempie
-"Dimitri il visto"
Sbottó la ragazza dandomi una manata sulla spalla, sobbalzai...strinsi gli occhi cercando di individuare quel qualcosa
-"Io non vedo niente"
Mi beccai una delle tante occhiatacce di Anya
-"il visto, il visto per accedere in Francia "
Ah...
-"Ah quel visto"Anya lasciò il braccio di Vlad per recuperare la sua sciarpa, Vlad iniziò ad agitarsi, facendomi cenno di uscire.
-"Dimitri le valigie?"
-"Stavo andando giusto a prenderle"
Anya non fece caso al nostro discorso presa dal cercare la sciarpa, avanzai di qualche passo, seguendo Vlad già fuori dalla cabina, mi girai per chiudere la porta.Attraversammo a passo svelto il corridoio
-"Dobbiamo sbrigarci Dimitri"
-"George, sei sicuro di aver capito bene?"
Sgranai gli occhi, bloccandomi sul posto
-"Il numero della cabina Dimitri"
Vlad si girò a guardarmi, osservai oltre la sua spalla, i due erano intenti a bussare e verificare chi vi fosse nelle cabine
-"Non può essere scomparso" lì vidi allontanarsi
-"Vlad svelto, svelto"
-"Ma siamo quasi arrivati"
Spintonai Vlad, riuscendo a velocizzare il passo, approfittando del momento in cui la coppia, passò in un altro vagonePer la seconda volta strisciammo violentemente la porta, tanto che nel chiuderla sentii vibrare i vetri, mi appoggiai ad essa di spalle, emettendo un sonoro sbuffo "Anch'essi all'ordine del giorno".
Vlad si accasciò sul divanetto
-"A cosa si deve questo tuo improvviso eccesso di energie"
-"Quello é lo strizza cervelli"POV ANYA
Dimitri e Vlad si dileguarono, mi sedetti, portando sulle gambe la grande sciarpa in lana, una delle poche cose della mia adolescenza, non tardò ad arrivare alle mie narici il profumo di menta, che da anni mi accompagnava, presi a giocare con il ciondolo, facendo girare la catenina attorno alle dita, in sottofondo il respirare di un Puka dormiente, riusciva a trasmettermi serenità.
Involontariamente i miei pensieri andarono ai ragazzi dell'orfanotrofio, immaginare una vita senza loro, metteva quelle poche certezze in una prospettiva diversa, le domande ritornavano e le risposte tanto cercate continuavano a tardare-"Oh mi scusi, avrò sbagliato sicuramente vagone"
Una donna comparí alla soglia di entrata, poco dopo le si avvicinò un uomo
-"Cara é la quinta volta che ripeti questa frase, non ci crede più nessuno"
Mi raddrizzai
-"Lo so, ma dobbiamo trovarlo, se gli fosse successo qualcosa?"
l'uomo la guardò sconsolato
-"Posso aiutarvi"
Cercai di attirare la loro attenzione, la donna si avvicinò prendendomi una mano
-"Mi cara, non ha per caso visto un giovanotto: alto, moro, molto...come potrei dire... affascinante"
-"Cara di cosa indossava, sono molti i mori in questo treno"
-"Giusto George! Una camicia bianca con un gilet verde scuro..."Inarcai un sopracciglio
-"Ah! ma é....aspetti ha detto affascinante?...ma Dimitri non é affascina..."
-"Dante Dante, oh cielo dove vai"
Vlad entrò gridando
-"George corri"
L'uomo si avviò nella direzione indicatagli , la donna si precipitò da Vlad
-"Buon uomo lei conosce quel ragazzo"
-"Chi non conosce quel povero... svampito"
Pronunciò quell'ultima parola sofferente
-"La ringrazio, adesso vado quel ragazzo ha proprio bisogno di aiuto"
Vlad annuì, picchiettando il dorso della mano della donna con la sua, uscí avviandosi da suo marito.
Comparve Dimitri, che diede una pacca al suo amico in segno di ringraziamento, si notava da un miglio la loro complicità... incrociai le braccia alzando le spalle
-"Dante!"
-"Si..."
Rispose Dimitri ridendo
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L'ultima dei Romanov
ChickLitLo sguardo di chi ha perso tutto, il coraggio di rincominciare nonostante tutto, la forza di riscoprire un passato, la determinatezza di riavere un'identità, una vita, una storia...la voglia di vendetta per ciò che fu 07/01/2018 #342 -romanzi rosa