Caro Finn,
ti ricordi di me?
Quella stupida ragazza ingenua, troppo altruista e generosa per te?
Ti ricordi la prima volta in cui ci vidimo?
Io stavo in quel parco, sotto l'albero più grande e tu, eri entrato, così bello, così.. così te.
Eri Finn, eri il vero Finn.
Avevi i tuoi soliti jeans neri, la solita maglietta larga, troppo larga per il tuo corpicino, te lo dicevo sempre.
Ti ricordi quando ti dicevo cose come "Devi valorizzati", "Non sminuirti, sei così bello"?
Ti ricordi la nostra prima uscita?
Così disastrosa, ma così perfetta.
Eravamo in un fastfood scadente.
Avevo persino versato il milkshake sulla tua maglietta preferita.
Quella dei Pink Floyd.
Era partita Every breath you take.
Divenne la nostra canzone quella sera.
Ti ricordi il nostro primo bacio? Io me lo ricordo eccome.
Subito dopo che partì every breath you take ci baciammo.
Ci baciammo e fu qualcosa di stupendo.
Eri così bello sotto quella luce, tu mi avevi.
La sera stessa, mi hai avuta.
Ti ricordi tutti i discorsi che mi facevi sugli angeli? Quelli bianchi e quelli neri.
Quelli bianchi che erano perennemente in lotta con gli opposti.
Quelli neri, che ci fissavano, di continuo.
Loro ci vengono e prendere e ci abbracciano.
Te lo ricordi quando successe quella cosa?
Quella brutta cosa?
Ti ricordi di quel brutto cancro che ti ha portato via da me?
Ti ricordi di quanto stessi morendo senza di te?
Ti ricordi di tutto ciò, vero?
Ma il continuo non lo sai.
Amore mio, appena tu morii, Noah, quel Noah, decise di rimanermi affianco, per tutto il tempo, fino ad ora.
Ha deciso di prendere il tuo posto, anzi, ha provato, ma non ce la farà mai.
Mai.
Nessuno prenderà mai il tuo posto.
A distanza di 353 giorni da quel dannato fatto in cui la morte ci ha uccisi entrambi, dopo tutto questo tempo, dopo che ho vissuto così male la mia vita.
Mi faccio abbracciare dall'angelo nero che 353 giorni fa ha abbracciato te.
A tra poco amore mio.
Tua,
Claude.
