Ofelia

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Quando lo aveva scoperto ormai era troppo tardi e provava già amore per quell'esserino che dall'ecografia le ricordava di non poter pensare più solo a se stessa.

Stava tornando a casa per dare la notizia anche a lui ma alla fine non glielo disse mai, lui non sarebbe mai venuto a conoscenza di ciò, non lo meritava dopo tutto il male che le aveva fatto nel giorno più bello della sua vita.

Lui era morto, almeno per lei.

Quindici anni dopo

L'immagine rifletteva una ragazza bassa con occhi piccoli e scuri, capelli lunghi e castani, il naso a patata e labbra carnose, carnagione chiara come quella della donna che stava sullo stipite della stanza a fissarla.

«Smettila di guardati con fare critico, sei bellissima.» le disse quest'ultima sorridendo dolcemente allo sbuffo della ragazzina. «Normale che per te sono bellissima, ma per i ragazzi no. Non capisco cos'hanno le altre che io non ho.» rispose incrociando le braccia sotto al seno.
«Ora so solo che se non ti muovi arriverai in ritardo a scuola.» le rispose con un sorriso dolce.
«Va bene mamma.» e sbuffò avviandosi alla porta.

Recuperò lo zaino nel corridoio e prima di uscire si girò verso la madre, sussurrò «ti voglio bene» e corse fuori senza poter udire la risposta della donna «Anch'io piccola.».

Ofelia arrivò a scuola e cercò una caschetto blu nella folla e quando si rese conto che non era ancora li tirò fuori il telefono e cercò tra i contatti, selezionò il contatto MARTA e la chiamò.
Dopo due squilli una voce assonnata rispose «Pronto?»
Ofelia sorrise «Marta dove sei?»
«Ah ma sei tu, sono sul pullman sto arrivando.» disse sbuffando
«Muoviti, devo raccontarti una cosa.» e sorrise al pensiero di Marta incastrata sul pullman come al solito.

La chioma azzurra spuntò dalla marea di gente che scendeva dal pullman, essendo anche l'unico che collegava i paesi dell'altra provincia all'istituto professionale.
Ofelia era seduta sul solito muretto e Marta si diresse subito da lei.

«Allora cosa devi raccontarmi?» chiese Marta assonnata ma anche curiosa.
«Buongiorno anche a te Marta» e scoppiò a ridere «comunque, l'ho trovato.» disse con un sospiro e un sorriso incerto.
«Scusa ma chi?» chiese Marta non capendo ancora bene nulla, dopotutto erano solo le sette e mezza del mattino, le servivano ancora due ore per svegliarsi.
«Marta, ma come chi?! Mio padre.» le rispose Ofelia sconvolta dalla domanda dell'amica.
«Tuo padre? Ma non era morto?!» chiese stupita.

Ofelia rifletté sul quello che l'amica le aveva appena detto, ed effettivamente era quello che tutti credevano, pure lei fino al giorno prima, ma solo perché la madre non le aveva mai detto nulla se non che lui era morto in un incidente pochi mesi prima che lei nascesse.

«Era quello che pensavo anch'io ma ieri sono andata da mia nonna e le ho chiesto delle foto di mia mamma alla mia età, non ne aveva molte ma ha trovato tutte quelle del periodo in cui stava con mio padre. Ma come puoi ben immaginare, mia mamma ha tagliato tutte le foto dove c'era anche lui...» sospirò «Quindi ho chiesto a mia nonna perché fossero ridotte così le foto e si è tradita dicendomi che dopo quello che lui le aveva fatto ha deciso di distruggere ogni suo ricordo.» e abbassò lo sguardo.

«Quindi hai dedotto che tua madre è stata ferita da tuo padre non per la sua morte ma per altro?» chiese incredula «Scusa ma non può essere che tua madre sia stata male e ha deciso di eliminare ogni ricordo di lui dopo la morte? Sì sarebbe da stronzi perché comunque è morto, però...» e fissò lo sguardo in cielo.

«Non ne ho idea, ma potrebbe essere che lui l'ha tradita o che si sia messo nei guai o cose del genere e lei per odio e rabbia ha fatto ciò.» lo sguardo era sempre fisso sulle scarpe, si stava sentendo stupida ad aver detto una cosa così.
«In ogni caso nella maggior parte delle foto si trovavano a Napoli, quindi io direi di iniziare a cercare da lì, potrei stalkerare un po' mia mamma e cose così, se vuoi aiutarmi sei la benvenuta!»

«Ti aiuterò, anche se credo che tu debba semplicemente dirlo a tua madre e basta.» disse Marta seria stranamente.

«Sono d'accordo, ma se dopo quindici anni mi ha ripetuto che è morto, forse un motivo c'è non credi?» disse fissandola e alzando le sopracciglia.

«Sì, ora comunque dobbiamo entrare, ne parliamo dopo.» e Marta si mise lo zaino in spalla e sia avviò verso la sua classe.

«Sì, ci vediamo a ricreazione» Ofelia scese dal muretto e si avviò all'altro cancello dove c'era la sua classe, con mille pensieri.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jul 11, 2018 ⏰

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