[Questa storia partecipa al concorso di scrittura:"Concorso Natalizio" indetto da 5ol_Potter e _The_Red_Weasley]
Ispirazione da trarre dal testo di "La neve se ne frega" Ligabue
Tu che allarghi le braccia: puoi sentirla cadere, le porgi la faccia, ti sembra cotone, ti sembrano piume.
Nessun tipo di sforzo, non fa neanche una piega, ce chi ne ha già abbastanza, ma la neve, lei se ne frega.
Copre i coppi e le piazze. Altalene e bidoni. I sorrisi dei pazzi e le bestemmie di qualche barbone.
Tutti quanti costretti, ad un tempo diverso io ti guardo negli occhi e vedo lontano il tempo che ho perso.
Parlami davvero. Dentro questo gelo, sentimi davvero. Che non fa piu buio, baciami davvero, che non casca mica tutto il cielo, che ci siamo ancora sotto insieme.Oggi. Oggi è il primo giorno d'inverno. Un semplicissimo cambio di stagione, che non cambia nessuno. Sarebbe bello che un cambiamento non cambi niente...se fosse vero.
Quando arriva l'inverno, tutto diventa silenzioso e calmo. Come se il tempo si fermasse e facesse addormentare tutto e tutti. Il tempo cambia e lo segue la natura, accettando il suo destino, come una sfiga. Tutto viene coperto da una morbida coperta di cotone e tutto tace.
Tutto, tranne loro. Le persone, quando arriva l'inverno, non pensano a come diventa bello il mondo. Pensano solo alle Feste, ai regali, agli sport invernali. Tutte quelle luci fanno ancora più luce per il Natale e le feste di stagione che porteranno turismo. Felicità e movimento sono per le strade della città. Pronte al Natale che a poco arriverà.
Ma tornando a ciò che stavo dicendo.
Quando oggi iniziò l'inverno, non a molti importava. Solo a un ragazzo ne era felice. Un amante del freddo. Un cuore di ghiaccio che non sarebbe stato sciolto da nessuno. Già tempo fa gli era stato ghiacciato da chi amava. Non avrebbe mai accettata un'altra sensazione del genere.
Il sentirsi vuoto,come se stesse cadendo insieme a quella neve in cui si rivedeva. Provare la confusione di essere perso in un mondo diverso. Un mondo che non è il tuo, o quello di chiunque altro.
La solitudine, un'emozione che cambia chiunque.
Lei lo accompagnava sempre, che fosse a casa o fosse in mezzo alla gente. Avete mai provato la solitudine nella massa? Lui sì. Si sentiva così tutti i giorni. Ma solo in inverno qualcosa cambiava. Tutto nella sua mente, sempre piena di pensieri che lo distraevano, si calmava. Trovava quell'armonia che aveva perso.Sapemdo di amare qualcosa di quella stagione, o come se qualcuno lo stesse aiutando a tornare quello che era stato. Un ragazzo solare e felice di esistere.
Mentre lui pensava al suo stato d'animo, aveva iniziato a nevicare. Lui era sdraiato su una panchina di quella piazza ormai imbiancata. Pensava alla sua vita, al suo lavoro e alle feste a cui non dava molto interesse. Più lui pensava, più la neve, non curante della situazione, si posava su quel corpo disteso.
Lui in quel momento, non si sentiva solo. Era felice, calmo, fuori da ogni pensiero e regola. Perfetto. Un momento di vuoto meraviglioso. La cosa che non sapeva, però, il ragazzo è che era osservato.
Non da delle persone, o dagli animali o dalle piante. No. Una ragazza che stava giostrando quella nevicata lo guardava. Lei era l'inverno, seduta sulla sua postazione a mettere a posto quel cambio di stagione. Scegliendo dove mandare la neve, il freddo e il ghiaccio. Lei aveva messo gli occhi su quel ragazzo che da più di quattro suoi turni provava la solitudine. Stava sempre con i suoi due fratelli, autunno e primavera, per vedere come stava. Era sempre solo, triste...vuoto. Solo nella sua stagione sembrava riacquistare un sorriso.
L'osservava sempre spostarsi da una casa all'altra, con un sorriso triste che l'accompagnava. Si sedeva, e a volte sdraiava sulle panchine di quella piazza. Avrebbe voluto andare da lui e incontrarlo e parlargli. Lo poteva fare solo nei sogni del ragazzo.
Li si conoscevano, e lui credeva che lei fosse il suo angelo custode. In fin dei conti era anche così. Si trovava bene con lui e lui con lei, il problema era che non si potevano conoscere dal vivo. Più l'incontrava nei sogni, più si sentiva perso e qui torniamo a quel 22 novembre, dove nevicava senza un apparente freno.
Il ragazzo si alzò da quella panchina, si mise al centro piazza, come ad aspettare un segno. Urlando al mondo e alla neve "DOVE SEI? MI MANCHI".
Sapeva che nessuno l'avrebbe ascoltato, e lui non l'avrebbe sentiti, perché quell'insieme di piume non smettevano di cadere e ovattare il posto, coprendo anche le bestemmie di qualche barbone.Forse ne aveva abbastanza, ma li stava e lei non smetteva. Aspettava il segno che sentiva da fin troppo tempo provava. L'amore per qualcuno, che anche solo sapendo com'era l'amava.
Inverno, a sentire quella chiamata, si sporse da quella nuvola e lo vide lì, a braccia aperte, che l'aspettava. In preda alla felicità, si stacco dalla sua postazione, che si automatizzò, e andò a prendere il suo amato. Scese in terra una folata di neve e vento che investì il giovane. In quel momento si sentì più vivo che in tutta la sua vita, aveva aspettato da tanto quel momento. Al contrario di quello che pensava, però, quello non era il paradiso...era qualcosa di molto meglio.
Si trovava in uno spazio di nuvole, con un enorme casa al centro e una postazione di comando a fianco a lui. Davanti c'era la sua visione divina della sua amata. Lei aveva i capelli azzurrini con dei meravigliosi occhi argento, un giubbettino blu con un pellicciotto azzurro e dei pantaloni bianchi, scalza sulle nuvole. Notò che lo era anche lui.
Il momento era perfetto, non faceva neanche una piega, ma la neve, lei se ne frega.
Inverno:Potresti parlarmi... nei sogni non ho mai potuto sentire dal vero la...tua splendida voce.-lei lo disse con una voce così dolce e timida, che lui non poté evitare di andare ad abbracciarla. Un abbraccio dolce e semplice che fu ricambiato . Era impossibile per essere vero, voleva sentirala davvero, stare con lei...il suo tutto.
Lui: Certo...grazie- a lui scesero delle lacrime di sollievo e di gioia a vedere che era reale e non tutto un sogno.
Lui: perché non mi hai parlato tempo fa...-disse asciugandosi le lacrime.
Inverno: Finché entrambi non ci saremmo accettati, non ci saremmo mai potuti incontrare- nel dirlo lei sorrise e andò nelle braccia del suo amato. La luce si fece strada negli occhi del ragazzo che aveva vagato nel buio per troppo tempo. Aveva trovato chi avrebbe sciolto il suo cuore di ghiaccio con il gelo.
Si baciarono, cullati dalla neve che rendeva il momento solo più romantico.Quando si staccarono, si fermarono qualche momento a guardare quel mondo che solo 10 minuti fa il ragazzo definiva casa.
Inverno:Credi che ti mancherà?-
Lui:Ovvio, ma a lì ero abituato ad un tempo diverso, e ora ci vedo solo il tempo che ho perso...lontano da te- si girò a guardarla negli occhi-...andiamo?-
Inverno: Non aspettavo altro, Snow-
Si sorrisero e si presero per mano per iniziare a camminare verso la casa. A metà strada una colonna di neve li circondò, facendoli sparire dalla vista. Diretti nel luogo dei loro sogni. Insieme.
Snow Stormind
1999- 2020
Scomparso
( ;) )
Lettera dell'Autrice
Buona mattina, ragazzi questo è la mia prima storia romantica e anche la prima One-Shot del concorso.
Spero che vi piaccia e che non vada fuori tema.
Giorno!