Blake's routine 3

48 5 0
                                    

Forse per me la felicità é solamente l'effetto di una qualche droga. É solo qualcosa d'incostante, cosí breve che non fai in tempo a coglierne l'essenza. A volte bisognerebbe soffermarsi e successivamente capire le cose fondamentali della propria esistenza. Per cosa vale la pena lottare?
Max: "Oh, ma che cazzo c'hai? É un quarto d'oro che mi fissi."
Ancora una volta ho divagato, porcoddio.
Blake: "No, niente."
Ad un certo punto, l'aria inizia a farsi seria e Max mi dice, molto schietto: "Mia sorella finirà a breve in una comunità terapeutica"
In me ci fu come uno stordimento, come se mi avesse appena colpito un fulmineca ciel sereno. É una ragazzina molto dolce, finita in qualcosa di troppo brutto. Piano, piano si é costruita da sola una gabbia, smettere di mangiare a 12 anni, le ha rovinato la vita. Si è ridotta a sole ossa. Per me era come una sorellina e sarà dura non vederla piú, nonostante la sua cupezza. Non sapevo come rispondere.
Blake: "Per quanto tempo resterà lí?"
Max: "Fin quando non esce..forse un mese... 6 Mesi... 1 Anno... 3 anni... Chi lo sa?"
Mentre ne parlava, i suoi occhi si ricoprirono di uno strato di lacrime. É straziante. É tutto cosí ingiusto. L'unica cosa che mi viene in mente, é quella di abbracciarlo... Non penso di essere d'aiuto, sono fottutamente inutile, esattamente come ogni istante della mia vita. Cosa si può fare per il dolore delle persone, se non una misera consolazione? Come rimuovere il dolore di una persona? Come? Io, misero ed esterno ai problemi altrui, come posso alleviare sofferenze afflitte in primo luogo sul sottoscritto? Come? Dovrei forse trarne piacere? Dovrei farne un'abitudine della sofferenza, come se fosse un trovare una forchetta nel cassetto delle posate? Forse dovrei assorbirlo e trattenerlo, senza esternarlo. Apatico.
Guardo lo schermo del mio telefono e cazzo, é tardi.
Blake: "Max, cristoddio é tardi."
Max: "Si porcoddio, devo prendere mia sorella da pattinaggio, spero di ritrovarla intera."
Blake: "Dai, lo sarà. A domani."
Mentre vado casa mia, incontro una mia conoscenza. Frances. Eravamo molto amici, fin quando la troia non trovò di meglio. Perché si, é facile rimanere quando nessuno ti caga e non hai nessun altro appiglio migliore. Cosa ci vuole? Ma poi il tempo passa, le persone cambiano, le persone "passano". L'ho odiata e amata (in amicizia). Ha fatto parte della mia vita, ne é stata parte integrante, ha riempito il mio vuoto con illusioni. La stronza mi ha messo in ginocchio, esternamente mi ha creato un mondo di cartapesta, pronto a volare con un soffiio di vento. Un'illusione ottica, un cazzo di miraggio. Vedendola per strada provo rancore. Lei che ha fatto dei miei sentimenti una pallina di carta stagnola, come se precedentemente ci fosse avvolto un panino al prosciutto. Quando c'incrociammo l'unica cosa che uscì dalla nostra bocca fu un misero e freddo "ciao". Come fanno due persone dopo certi momenti passati insieme, vedersi e dirsi solo "ciao" con lo sguardo pieno d'odio e il rancore che usciva dalle orbite e arrivava fino al cuore dell'altro. Come si fa a ridursi cosí? Si fa. Cammino sempre dritto, con le cuffie nelle orecchie, arriva la mia canzone preferita: "Something in the way" dei Nirvana. Un'altra riflessione assale la mia mente: la morte di Kurt Cobain. Al centro della sua carriera e della sua vita, lui si é tolto la vita. Ha lasciato la figlioletta di appena 2 anni e la moglie. Ripenso alla sua vita e sul come abbia fatto a cadere cosí in basso. La sua depressione é riuscita a togliergli tutto; la voglia di vivere, la famiglia e la sua gloriosa carriera. La droga come unico conforto e appiglio stabile. Obbiettivamente un ragazzo d'oro, con tanto talento da vendere. Ottime corde vocali. Una grande perdita. Mentre la mia mente divaga, senza alcun controllo, sono già davanti casa con due occhi bordò. Cerco le chiavi, che mannaggia al clero, non trovo. Ma poi, poof! Trovate. Entro in casa, mi spoglio e mi fiondo nel mio amatissimo letto, nel mio sprofondare mi addormento...

Scusate per l'assenza, ma la scuola mi tiene impegnata la maggior parte del tempo.

"Mens sana in corpore xanax."Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora