Riscatto

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«Questa ragazza pensava di essere più furba di noi.» una voce riportò Danae alla realtà.
Si guardò attorno, ma l'oscurità era l'unica cosa che la circondava. Aveva i polsi legati e un pezzo di stoffa legato sul viso che le copriva la bocca, si sentiva un peso enorme sullo stomaco e poco dopo si accorse di essere sulla schiena di qualcuno. Era con degli uomini. Non riuscì a riconoscere nulla intorno a lei, non era mai stata in quella parte del bosco.

«Guarda, è sveglia!» disse la stessa voce che la svegliò.
«Bene, allora è il momento di camminare!»

Con una tale forza, Danae venne buttata al suolo. Alzò lo sguardo e riconobbe le strane maschere del Clan della Scogliera Blu. Sgranò gli occhi. L'avevano trovata.
La fecero rialzare strattonandola per un braccio, e iniziarono a camminare.

«Hai cercato di nasconderti per tutto questo tempo eh? Pensavi che non ti avessimo più trovata? Pensavi che ci fossimo bevuti la storia della "ragazza scappata via"? E quello strano nome, come hai detto di chiamarti? Beh pensavi di essere più furba di noi e hai sbagliato ragazzina.» disse uno.

«Hai sbagliato di grosso, Danae kom skaikru, stavamo spiando il vostro popolo e abbiamo sentito come ti acclamavano tutti, è grazie a quella stupida cerimonia se ti abbiamo trovata. Ringrazia i podakru per questo!» concluse l'altro con una grossa risata.

«Siamo arrivati ragazzina.» la voce interruppe il silenzio dopo aver camminato per qualche ora.
Davanti a Danae c'era un enorme Torre dai colori scuri, con poche luci di alcune fiaccole che le mostravano la strada da percorrere. Attorno poche case, ma si riusciva a percepire comunque la crudeltà di quel popolo dalle grida di vittoria di alcuni uomini che stavano lì ad ammirare il tutto.

«La Regina sarà contenta di rivederla!»

«Nessuno può sfidare il nostro Clan!»

«Così imparerà a stare al proprio posto! In cella!!»

Queste furono le frasi che sentì Danae poco prima di entrare nella Torre.

Quando la porta si chiuse dietro di lei, il silenzio la circondò, ma i rumori delle catene sul pavimento furono l'unica cosa che sentiva.

«Cosa avete con voi?» dissero due guardie riferendosi a Danae, impedendo il passaggio ai due uomini.

«Dobbiamo consegnare questa prigioniera alla Regina Natsh.»

Una delle guardie prese il volto di Danae per guardarla negli occhi e poi li lasciò passare.

«Per di qua ragazzina!» disse uno.

«Ah adesso non fai più la sbruffona!» terminò l'altro, ridendo.

Iniziarono a percorrere delle scale, man mano che salivano Danae riuscì a intravedere un po' più di luce, ritrovandosi poi, davanti ad un'enorme porta in legno, affiancata da altre guardie.

Dopo aver spiegato loro il motivo della visita, li fecero entrare.

Appena dentro la sala, i due uomini si inchinarono di fronte all'imponente figura che si trovarono davanti. Danae inizialmente restò in piedi, ma una guardia con forza la fece inginocchiare.

«Regina Natsh, abbiamo con noi qualcosa che potrebbe interessarle.» disse uno dei due.

La ragazza non alzò il viso, non voleva rivolgere nessuna attenzione alla regina.

«Le mie spie. Vi ringrazio per il vostro impegno, verrete sicuramente ricompensati. Adesso andatevene.» I due uomini fecero come disse, lasciando Danae lì.

Be brave, princess | Bellamy BlakeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora