Capitolo 3 (da modificare)

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Ore 6:00.

Il suono meccanico e ripetitivo della sveglia mi fa sussultare, mugulo qualcosa di incoprensibile, cerco di tastare il comodino con la mano, e nel farlo, trovo il tasto di spegnimento di quel maledetto aggeggio automatico, con disprezzo e svogliatezza mi alzo dal letto, apro le imposte per far entrare la fresca aria mattutina all'interno del vano e mi dirigo verso il bagno. Mi faccio una doccia per rinfrescarmi un po', lascio che nella cabina l'acqua calda mista a bagnoschiuma fruttato mi scorra sulla pelle, come un fiume in piena nel suo letto, nel suo terreno e, una volta uscita, mi avvolgo nell'accappatoio mentre l'aria fredda mi fa scorrere un brivido lungo tutta la schiena e cospargo il corpo di crema per idratare la pelle secca e sensibile, arrossata ed irritata a causa dell'acqua calda e dei continui sfregamenti, indosso l'intimo scelto accuratamente la sera precedente e un paio di jeans abbinati ad una camicetta bianca, semplice e comoda e Vans con motivi floreali a fondo bianco - le mie preferite -. Mi armo di infinita pazienza e mi trucco, tempestando la mia pelle di polveri cosmetiche, ombretto pescato, rossetto rosato e mascara mentre seziono i capelli per renderli vaporosi e boccolosi con lacca e ferro apposito (è la parte che amo, quella di prendermi cura di me, non impiegando molto tempo e traendone risultati altrettanto soddisfacenti) e quando sono totalmente ripagata sorrido a me stessa, quella faccia che vedo riflessa nello specchio che mi ritrae compiaciuta!
Prendo la mia borsa e la riempio un po' alla carlona e sorseggio la mia tazza di caffè il cui profumo mi inebria le radici, la metto nella lavastoviglie, infilo il mio capotto nero regalatomi da mia madre lo scorso Natale, apro la porta e me la chiudo alle spalle.

Dopo aver percorso l'ennesimo tragitto con la metropolitana, mi ritrovo davanti all'Ospedale pronta ad entrare per dare inizio al mio primo secondo giorno di lavoro. Prendo coraggio e mi reco all'interno dell'edificio che pullula di ordinarie persone in fila d'attesa e segretarie al bancone, tra le quali riconosco la Raffaella Carrà di ieri, le lancio un'occhiata sperando che mi veda, ed è proprio così: mi sorride con gli occhi, io ricambio e mi saluta augurandomi il buongiorno (non sembrava più così affabile, pensavo tutto il contrario).
Devo assolutamente diventarle amica!
In fondo al corridoio, mi ritrovo davanti all'ascensore, lo prenoto schiacciando il pulsante e, una volta arrivato al mio piano, ci entro con passo spedito.

Sto per prendere il pulsante 4 quando il Dottor Roganti si immette tra le porte automatiche dell'ascensore per entrare, la situazione è abbastanza divertente e, sebbene abbia cercato con tutte le mie forze di non farlo, mi scappa un risolino.
Lui mi guarda interdetto ma subito dopo scoppia in una fragorosa risata e non posso fare a meno di notare due piccole fossette sulle guance, adorabili.
Indossa una camicia azzurra e pantaloni neri, scarpe del medesimo colore e un orologio da polso con cinturino in pelle, è rasato mentre i capelli neri troppo ribelli.

"Buongiorno Dott.ssa Marzi, oggi è il suo primo giorno, non è vero?' mi domanda lui, mente le porte si chiudono e saliamo velocemente.
"Sì, sono emozionata, non vedo l'ora di iniziare!"
"Hai lo stesso entusiasmo di uno specializzando al primo anno di specializzazione, dovresti stare tranquilla perché dopotutto è il tuo secondo primo giorno in un altro ospedale, niente di più..."
"Beh, non posso fare altro che augurarle buona fortuna!"
Le porte si aprono e lui esce insieme a me, ci guardiamo e dirigiamo nel corrispettivo ufficio, pronti per iniziare a lavorare.
Do un'occhiata alla porta del suo "domicilio", cercando di capire quale sia il suo ruolo all'interno di questo ospedale, e leggo Chirurgia Plastica, mi guardo intorno e mi dirigo nel mio abitacolo, poggiando la mano sulla maniglia ed entrando, chiudendomi per la seconda volta in giornata la porta alle spalle.

Ho già iniziato a lavorare, ho visitato 5 pazienti e sono già le 14:00, prenderò una pausa per andare a pranzo con Marta e poi ritornerò qui per continuare ciò che ho sospeso.
Scendo al piano terra e mi reco dalla Raffaella Carrà del bancone per spiccicare due parole e conoscerla quanto basta, stamattina mi ha sorriso e spero che sia così cordiale anche se ieri sembrava tutt'altro...

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⏰ Ultimo aggiornamento: Feb 09, 2021 ⏰

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