15

12 1 0
                                    

Mi sono trasferita, come ordinato dal preside Rufius, in camera di Axel e Victor quella sera stessa.

Non rivolsi loro nemmeno una parola per giorni, mi limitavo a seguire le loro istruzioni su dove mettere le mie cose.

La stanza 24 era davvero impressionante.

Era molto più grande e lussuosa di molte stanze viste negli anni passati al collegio, con due enormi finestre che davano sul giardino posteriore.

Ai lati della porta, posta al centro del muro parallelo alle finestre, si trovavano due letti singoli, più grandi di quello della mia vecchia stanza, mentre il terzo, anch'esso più grande del mio, si trovava nell'angolo sinistro della stanza, vicino a una delle due finestre.

Un grande tavolo era posto nell'angolo opposto, sotto la seconda finestra, con tre sedie, eleganti e dall'aria comoda.

Sul lato destro della stanza una porta si apre sul bagno, semplice e ordinato.

Vicino ad ogni letto, un piccolo armadio dove mettere le proprie cose, con uno specchio in una delle ante.

È una camera molto più lussuosa rispetto a molte altre.
Probabilmente la assegnano a persone influenti, come un ricco figlio di papà e un nobile straniero.

I due stronzi traditori e miei nuovi coinquilini, insomma.

*****************************************

Dopo cinque giorni, ancora non ho detto una parola.

Ogni volta che sono da qualche parte, anche in camera mia, o nostra adesso, sono sempre controllata a vista.

I professori cercano sempre di coinvolgermi nelle loro lezione, facendomi domande che restano senza risposta.

Anche alle due sedute già avvenute con Amelia Hunter non ho proferito una sola parola.

Perfino Veronica, nonostante le parole che le ho detto la notte in cui mi hanno cercata in giardino, è venuta a tentare di parlarmi.
Ma non ho aperto bocca nemmeno con lei.

Ho saltato diversi pasti, restando chiusa in biblioteca a leggere; ci ho passato anche varie notte insonni, andando in classe la mattina dopo senza nemmeno essere passata dalla camera per cambiarmi.
Sono andata a lezione senza indossare la divisa, ma i professori l'hanno ignorato.

Dubito non l'abbiano notato, ma non hanno detto nulla.

Questo cambiamento forzato mi sta distruggendo.

Credo di essere dimagrita.
Ho ritrovato la mia lametta.

Non la usavo da qualche settimana, sfogando i sensi di colpa con la boxe, ma adesso non basta più.

Non ho le energie sufficienti per dare pugni.

Dopo poco mi stanco e non riesco a reggermi in piedi.
A volte ho perfino giramenti di testa improvvisi, come se mi mancassero le forze.

Sono riuscita ad evitare che Axel e Victor mi vedessero farlo nascondendomi in biblioteca, anche se sospetto lo sappiano.

Ogni tanto, anche in palestra o in biblioteca, sento i loro sguardi addosso, pur non vedendoli.

Ma non hanno cercato di fermarmi.

Dopo la mia sfuriata in mensa mi hanno detto solo il minimo indispensabile, ma so che mi tengono d'occhio.

Controllano che non ci siano macchie di sangue sui miei vestiti o sugli asciugamani, hanno messo sotto chiave una delle mie lamette, non sapendo che ne ho tante altre nascoste.

Hanno nascosto forbici e taglierini, permettendomi di usarli per tagliare fogli di appunti solamente se sono presenti.

Credono di potermi fermare dal ferirmi, di potermi salvare.

Non sanno nulla del mio passato, eccetto quel poco che hanno intuito: la morte dei miei genitori.

Non sanno che non sono io quella che merita di essere salvata.

Quelli che lo meritavano erano William e Jake.

*****************************************

La vita di Serenity si sta facendo difficile.

I demoni del passato, che sembravano iniziare a svanire, hanno ricominciato a tormentarla, tanto da sentire di nuovo il bisogno di ferirsi.

Riuscirà a risalire dal baratro o si lascerà cadere senza combattere?

Continuate a seguire la storia e, se vi piace, condividetela!

Kiss Kiss
Areshadow 🖤

Never Give UpDove le storie prendono vita. Scoprilo ora