Paper Aeroplanes

28 1 0
                                    

Cinque ore e mezza di ritardo.

Le avevano sempre detto di non fidarsi della RyanAir, che i voli costano poco ma sono altrettanto poco puntuali, e che se sono economici è anche perché sono ad orari assurdi del giorno e della notte. Ma era sempre stata una da “prima il risparmio” ed ora eccola là, a sbuffare davanti al tabellone degli arrivi.

Certo, non aveva messo in programma di passare una notte all’aeroporto di Berlino. A quest’ora si aspettava già di essere seduta comodamente – si fa per dire, le poltroncine degli aerei RyanAir non sono di certo l’emblema del comfort – in viaggio verso casa. E nel giro di poche ore avrebbe riabbracciato suo padre, avrebbe rivisto sua sorella e avrebbe dormito nel suo letto con le lenzuola fresche di bucato.

Non sopportava i ritardi perché non sopportava le attese: le mettevano ansia. Soprattutto quando erano impreviste e sgradite, come in quel caso. Poteva accettare qualche minuto di ritardo delle amiche prima di uscire, poteva anche comprendere quanto si facevano aspettare davanti al cinema, ma un’attesa lunga ore, da sola, in aeroporto era un’idea quasi insostenibile.

Andò in bagno, si lavò il viso stanco, stropicciando forte le palpebre, e tamponandosi il collo con la mano umida e gelida. Aveva un costante bisogno di sentirsi sveglia e viva. Fissandosi nello specchio sopra al lavandino sembrava sempre la stessa: i lunghi capelli ramati che sfumavano verso il biondo incorniciavano quel viso pallido e stanco, solcato da due profonde occhiaie blu che nemmeno il miglior correttore in commercio riusciva a nascondere. Ma quelle occhiaie, dopotutto, non le dispiacevano: erano la prova che stava vivendo, erano la tangibile testimonianza che, finalmente, qualcosa stava iniziando a ruotare anche al suo mulino.

Sbuffò, ravviandosi i capelli dietro l’orecchio, pensando alle ore che le si presentavano davanti. Sarebbero state ore scomode, probabilmente molto lunghe e soprattutto solitarie. L’unica consolazione era che amava gli aeroporti, amava quelle sale d’attesa grandi e vuote (e, quella sera, anche fredde), adorava il rimbombo dei passi e delle voci delle persone contro i muri, amava le luci artificiali che illuminavano quegli ambienti sterili. Ma più di ogni cosa, adorava studiare i viaggiatori.

Lei si nutriva delle facce delle persone. Osservando, aveva scoperto che la gamma di espressioni umane non poteva ridursi a semplice gioia, arrabbiatura, sorpresa, tristezza, disgusto. C’erano infinite varianti sul tema, infiniti accordi e scale che rendevano l’essere umano la sinfonia più complessa e meravigliosa di sempre.

Quindi, non appena trovò un posto vuoto su quelle panchine di grigio e freddo metallo, pensò che, forse, da quella attesa poteva trarne qualcosa di positivo. Poteva, come a suo solito, riempirsi delle vite degli altri.

Tirò su le gambe per incrociarle sulla panca, appoggiando la schiena contro il bracciolo, sistemando la grande valigia alla sua destra. Non era di certo una posizione confortevole, ma per lo meno riusciva a scrutare tutti gli avventori notturni di quel bigio aeroporto.

Cominciò a rovistare nella sua borsa alla ricerca del taccuino, quindi estrasse con cura la penna incastrata tra le pagine: era pronta a tuffarsi nelle immaginarie storie dei suoi compagni di attesa.

C’è un signore, avrà settant’anni. O forse meno, e quei segni profondi che si incastrano sul suo viso sono solo il ricordo delle mille strade che ha percorso. Questo signore non è da solo, è accompagnato da una donna, anziana anch’essa. I suoi capelli sono biondo camomilla, la piega è perfetta, così come impeccabile è la camicetta rosa pallido, abbottonata con cura. Il suo sguardo, però, è perso. E’ vacuo e sembra vuoto.

E’ arrivata un’altra donna, più giovane, sulla cinquantina. E’ stanca, si vede dai gesti e dalla postura ingobbita. Sospira, cercando di catturare un po’ di forza dall’ossigeno, sussurra qualcosa alla signora.

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: May 16, 2014 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

Paper AeroplanesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora