After a long time...

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Accellerò il passo fino a raggiungere l'imponente cancello in ferro battuto che separava la grande villa dalla campagna. Il sole batteva forte, non c'era nemmeno un filo di vento. Spinse il cancello per poi ricominciare a correre verso il portone, il quale venne aperto con uno scatto. Passò per il grande soggiorno borbottando un "buongiorno" con voce spezzata, per poi raggiungere le scale, salire ed entrare nella camera dalle pareti color panna, il letto a baldacchino e i mobili in ciliegio dove è cresciuta.
Si avvicinò allo specchio difronte al letto e posò lo sguardo sulla sua figura. I capelli lunghi e rossi erano appiccicati sulla fronte per il sudore, gli occhi verdi erano contornati di rosso dovuto alle lacrime che scorrevano ininterrottamente da quando le era giunta la notizia.
Dalla sua bocca uscì un singhiozzo forzato. Uno di quelli che hai provato a trattenere per tanto tempo dovendo sentire il magone, ma che alla fine non sei riuscita a trattenere, dovendo rompere il silenzio attorno a te con un verso strozzato ma pur sempre liberatorio.
Non ci poteva credere.
Il bambino dagli occhi azzurri come il cielo, con quelle adorabili fossette che gli bucavano le guance, nelle quali si divertiva ad infilarci il ditino dentro, l'avrebbe lasciata. Lo stesso ragazzino che l'aveva sempre difesa dalle prese in giro per i suoi capelli rossi. Lo stesso ragazzino che adesso era un uomo, l'uomo che amava follemente. Lo stesso uomo che sarebbe partito senza sapere se poi sarebbe mai ritornato nella sua città natale alle periferie della capitale.
Si avvicinò lentamente al letto per poi allungarsi e chiudere gli occhi, cercando di liberare la mente e ignorare il peso sullo stomaco.
Ad un certo punto sobbalzò sentendo bussare alla porta, ma poi mugugnò un "chi è?".
《Sono Lucas》disse la persona dall'altro lato.
Il suo cuore perse un battito e si alzò di scatto per poi asciugare le ultime lacrime. Si avvicinò alla porta aprendola leggermente, facendo vedere la figura del ragazzo con cui era cresciuta.
《Fammi spiegare. Ti prego Samantha...》disse con voce supplicante.
Lei aprì maggiormente la porta per farlo entrare.《Da quando ti è arrivata questa notizia?》chiese lei, con voce ancora strozzata.
《Circa venti giorni fa...》rispose lui, abbassando lo sguardo.
《E ancora adesso me lo dici?》Samantha chiuse i pugni lungo i fianchi. Era delusa. Molto delusa.
Lucas iniziò a fissare le punte delle sue scarpe trovandole improvvisamente interessanti.
Lei sospirò, 《Quando partirai?》chiese con un briciolo di malinconia, già sentendone la mancanza.
《...tra tre giorni》disse il ragazzo, sentendo il senso di colpa aumentare.
Lui voleva solamente passare gli ultimi giorni tranquillamente con lei, senza poi star male per la sua partenza. Non la voleva far preoccupare, ecco tutto. Ma non voleva nemmeno che lo venisse a sapere per errore, come infatti era successo.
Quando lui si accorse che lei aveva afferrato la lettera che era poggiata sulla sua scrivania in mogano, sussultò spaventato dell'eventuale reazione della ragazza, la quale fu scappare dalla grande casa per rifugiarsi in camera sua.
Adesso quella stessa ragazza lo stava fissando con uno sguardo triste, deluso.《Tornerai?》sussurrò con voce spezzata.
《Non lo so...》rispose lui.
《Va bene...》e con questo la conversazione finì, lasciando aperta una voragine nel petto dei ragazzi.
Chissà se si sarebbero rivisti, pensò lui.
Chissà se si sarebbero abbracciati ancora, pensò lei.
Chissà se avrebbero di nuovo riso insieme, pensò Lucas.
Chissà se si sarebbero mai baciati, pensò Samantha.
Già, chissà.

Il giorno della partenza arrivò subito.
L'ansia, la paura aumentavano.
I ragazzi in quel momento erano fermi alla stazione, uno accanto all'altro in attesa del treno che speravano non arrivasse mai.
Quando il treno stava per arrivare, Samantha si ricordò di una cosa. Si affrettò a prendere una lettera e la mise tra le mani di Lucas.
《Tieni, leggila nel treno.》disse la ragazza, e il compagno, come risposta, annuì impercettibilmente.
Quando il treno arrivò, il ragazzo abbracciò l'amica con malinconia non volendola più lasciare, infatti si staccò solo grazie alla ragazza che ridacchiò malinconica, per poi mormorare un "vai, se no perderai il treno" sul suo petto, data la differenza d'altezza.
Quando lui si staccò, lei gli afferrò il polso per poi sussurrare《Ricordati di me...e torna presto.》.
A quella frase lui poggiò le sue labbra sulla sua guancia per poi staccarsi e voltare definitivamente le spalle.
Salì sul treno prendendo posto a fianco a dei suoi coetanei. Aprì la lettera, e poi iniziò a leggerne il contenuto.

25 Agosto 1939

Caro Lucas,
so che adesso sei su un treno mentre leggi questa lettera.
Ti immagino già seduto con le gambe divaricate, come al tuo solito, i capelli color grano spettinati dalla mano che passi freneticamente tra di essi per il nervosismo, con il labbro tra i denti e la fronte corruciata.
So che questa è una cosa importante, e sono felice per te, ma già mi manchi da morire.
Ti ricordi quella volta quando ci arrampicammo sull'albero difronte casa mia? E della caduta che feci dopo? Beh, ti svelo un segreto, ero felice di aver fatto quella caduta. Stare tra le tue braccia dopo quella caduta mi faceva sentire protetta.
E quando avevo litigato con Michael? Tu ci sei sempre stato a consolarmi e a sorreggermi.
Beh...ti dico una cosa, quando tornerai, perché si, tornerai, ti svelerò un segreto di vitale importanza per me, quindi torna.
Ti auguro buon viaggio,
Samantha xxx.

Lucas chiuse la lettera con il cuore a mille. Doveva tornare a casa.

27 Ottobre 1942
Percorse il solito viale alberato che portava alla villa di campagna. Strinse la lettera nella giacca, riprovando le stesse emozioni. Aprì il solito cancello, per poi camminare nel solito giardino e bussare al solito portone. Era tutto rimasto uguale, anche lei, che in quel momento aveva aperto il portone sorpresa.
《Lucas...》sussurrò stupita ed emozionata.
《Samantha...》sussurrò anche lui, felice di averla rivista dopo tre anni. Tre anni di guerra. Finalmente dopo aver sconfitto gli italo-tedeschi gli avevano dato il permesso di tornare a casa.
Si sorrisero a vicenda, quando poi lui esclamò:《Ah! Ho ancora la lettera...qual'era il famoso segreto?》.
Lei si avvicinò a lui azzerando le distanze, per poi afferrargli il volto per avvicinarlo al suo, e disse 《Il segreto è che ti amo.》, e con questo fece combaciare le loro labbra nel bacio tanto atteso da entrambi.

After a long time...//Luke HemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora