Guai in arrivo?

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Mi svegliai con i capelli sulla faccia, li tirai indietro sbuffando, mi alzai e andai a farmi la doccia.
Mi sciacquai per bene la faccia, dovevo aver pianto per tutta la notte perché gli occhi mi bruciavano come due tizzoni ardenti.
Mi vestii e andai in cucina. Vidi Lorena seduta che mangiava l' ultimo muffin cucinato da Melania.
Presi una tazza dove ci versai il latte e mangiai due fette biscottate con sopra la marmellata alla ciliegia.
Finii la colazione e corsi in camera per darmi un' ultima specchiata, i capelli mi cadevano sulle spalle, come sempre; provai a farmi una treccia. Non stava male e la lasciai cadere sopra la spalla sinistra.
Mi mancava Melania, si sentiva che non c' era. Scossi la testa per scacciare la nostalgia e raggiunsi Lorena che mi aspettava. La guardai con fare interrogativo e lei mi rispose con un' occhiataccia gelida.
" Sarà meglio che ci sbrighiamo o perderemo l' autobus. " Disse Lorena sempre con quella brutta occhiata.
" Sì, d' accordo. Ti posso fare una domanda? " Dissi tranquillamente.
" Ok, dimmi pure e non ti incavolare se ti rispondo male. " Disse Lorena, i tratti del viso si stavano ammorbidendo e agli angoli della bocca stava spuntando un sorriso, ma mi fidavo poco, forse stava giocando al gioco "prendiamo in giro mia sorella".
" Lo skateboard lo porti anche in classe? " Domandai incuriosita.
" Certo e i prof mi dicono sempre qualcosa ma io non li ascolto. " Disse Lorena, non me l' aspettavo che facesse così.
Uscimmo di casa, chiusi a chiave la porta e notai degli uccelli neri in cielo sopra il tetto della nostra casa. Gracchiavano furiosamente, li osservai di nuovo e per poco non mi venne un colpo: erano corvi con gli occhi rossi, il becco e la peluria nera che splendevano in quei corpicini piccoli.
Ho sempre avuto paura dei corvi perché mia mamma mi aveva detto che i corvi sono come piccole spie delle creature demoniache e che se volano su un punto fisso significa che può accadere una cosa grave.
" Gemma? Ci sei? " Disse Lorena osservandomi.
" Oh, si. Andiamo. " Dissi, il cuore accelerava i battiti a vedere i corvi. Quindi i volatili sopra la nostra casa non erano un buon segno.

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