Al mio risveglio era già tarda notte, il tipo mi aveva slegato e poi lasciato li scomposto, nudo come un verme e al freddo. Sentivo ancora il buco del mio culo dilatato, le ore passate non erano bastate a farlo richiudere completamente. Dovevo ricompormi velocemente, avevo un brutto presentimento, ovvero un altro cliente in vena di giochi. Lentamente mi ricomposi alla meno peggio e tornai nel mio camerino. Ad aspettarmi ci fu una brutta sorpresa, posato sul letto c'era un sacchetto. Era lo stesso sacchetto che mi ero ritrovato prima dell'incontro con Ferid. La giornata sarebbe finita in bellezza. L'indomani sarei stato a pezzi e comunque costretto a lavorare. Questa volta nel sacchetto vi era solo una lettera.
BUONA SERA TROIETTA, QUESTA SERA AVRÒ' DI NUOVO IL PIACERE DI GIOCARE CON TE. SPERO TU SIA FELICE QUANTO ME. L'UNICA ISTRUZIONE CHE HO PER TE E' DI FARTI TROVARE NELLA BLACKROOM ALLE 9 IN PUNTO. RITARDA E SARAI SEVERAMENTE PUNITO!
Guardai l'orologio e in quel momento capii che ero veramente nella merda. Erano le 8.45 mai in 15 minuti non ce l'avrei fatta a farmi siw una doccia per rendermi presentabile sia andare alla stanza. Ma l'idea di andare lì e farmi trovare impreparato, e farsi trovare sporchi equivale a essere impreparati, era un idea ancora peggiore. Cercai di fare il tutto il più in fretta possibile, ma non riuscii nell'intento di arrivare li puntuale. Arrivai con 2 minuti di ritardo e quello che trovai ad aspettarmi non fu bello. La stanza era stata completamente rivoluzionata, ora vi era soltanto la croce di Sant'Andrea, la cui peculiarità è di avere una forma a X, piazzata in mezzo alla stanza, sospesa nell'aria ma comunque fissata a terra per evitare che ruotasse su se stessa o che facesse qualsiasi tipo di movimento non voluto dal dom. Avevo un brutto presentimento che si confermò quando vidi la figura imbronciata di Ferid appoggiata al muro proprio di fianco a me. Sussulti quando incontrai il suo sguardo, era sia arrabbiato che felice di quel mio ritardo, per colpa di questi due minuti avrei passato l'inferno. Mi stavo ancora deprimendo quando fui afferrato e sbattuto con violenza contro il muro
<<a quanto pare qui abbiamo un ragazzo masochista>> mi sussuró all'orecchio mentre mi teneva schiacciato al muro col suo corpo e serrando il mio braccio destro, mentre l'altro era impegnato a mettere un po di distanza tra la mia faccia e il muro. Con l'altra mano inizio a studiare il mio corpo, mi slacció la camicia che stavo indossando in quel momento e prese a giocare coi miei capezzoli facendoli diventare uno alla volta turgidi. Ero intento a mordicchiarmi il labbro per non far fuoriuscire dalla mia bocca i gemiti di piacere che in quel momento, malgrado il mio volere, stavano nascendo in me quando la sua mano lentamente si spostò sul mio addome avvicinandosi sempre più alla patta dei pentoloni. Slacció il bottone e la cerniera di questi e poi la sua mano si insinuó all'interno dei miei boxer iniziando a stuzzicare la mia cappella e a masturbarmi. Ma anche li non si trattenne molto, poco dopo sfilò la mano e con questa iniziò a calarmi i pantaloni, a questi seguirono i boxer, e il tutto rimase appallottolato alle mie caviglie. Poi all'improvviso mi lasciò, dandomi una spinta e spiaccicandomi contro il muro.
<<finisci di svestirti da solo e raggiungimi>> disse mentre sì allontanava verso al meccanismo che controllava la croce, con questo la abbassò e la mise in orizzontale. Nel mentre io di malavoglia mi ero sfilato tutti gli indumenti e mi ero messo ad aspettare che finisse. Aspettai il suo ordine quando vidi la croce in posizione, ma questo non arrivò perché Ferid era andato verso il mobile dei "giocattoli", se ne tornò con un bavaglio a O, con un gesto della mano mi intimò di posizionarmi sulla croce, stavo per sdraiarmi posizionandomi con la testa nella parte superiore, ovvero quella che una volta sollevata la croce si sarebbe trovata in alto quando mi bloccò.
<<scusa non mi sono specificato, ti voglio al contrario>>
Lo guardai esterefatto ma non replicai, non volevo peggiorare ancora di più la mia situazione.
Così mi sdraiai al contrario e aspettai che mi bloccasse polsi e caviglie con gli appositi ganci in metallo. Non dovetti aspettare molto, sentii subito il contatto dei gelidi ganci con la mia pelle. Immediatamente dopo il meccanismo di movimento si mise in azione e in men che non si dica mi ritrovai appeso a testa in giù. Lui era di fronte a me e la croce era stata messa ad un altezza tale che la mia faccia era al livello del suo cazzo, più precisamente la mia bocca era a quel livello. Poi si accovacciò e mi ritrovai il suo volto davanti, aveva in faccia un sorriso assai sadico. Poi seguitò a mettermi il bavaglio, questo non era propiamente un bavaglio era un anello rigido che viene forzato tra i denti per tenere spalancata la bocca e per costringere il sub. a ricevervi tutto ciò che si desideri. Lo odiavo quell'oggetto, anche più del bavaglio con il mega fallo, era molto più umiliante. Quando ebbe finito si tirò su e iniziò a parlare.
<<oggi faremo un gioco di resistenza, doveva durare solo questa notte, ma dato che sei arrivato in ritardo mi sa tanto che lo prolungherò anche per tutta la mattinata di domani>>
Detto questo sparì dalla mia visuale e tornò poco dopo con un secchio pieno di palline dalla dimensione di un uovo. Ora avevo capito che quest'uomo era un amante delle ordalie, ma io mi chiedo perché devo essere così sfigato, perché gli uomini così lì trovo tutti io!? 😭
<<ora inizierò a inserirle al tuo interno, fino a che non ce ne staranno più. Poi deciderò cosa fare, intanto iniziamo. >>
Mentre prendeva la prima pallina dal secchio notai che queste erano immerse dentro uno strano liquido, che constatai inseguito fosse una sorta di lubrificante. Anche le dita di Ferid ne erano cosparse e lo notai quando queste vennero inserite al mio interno. Aveva inserito due dita in un colpo solo e con queste aveva iniziato a pompare e sforbiciare al mio interno per allargare là mia intimità. Ma si accorse presto che non ce n'era molto bisogno, questa era ancora allargata per via del precedente "lavoro". Così le tirò fuori, stava per inserire la prima pallina quando notò la mia nascente erezione dovuta al suo lavoretto di dita.
<<eeh no questo non va bene, dobbiamo provvedere subito>>
Così per la seconda volta lo persi di vista e quando tornò aveva in mano la stessa sonda dello scorso incontro.
Provai a deglutire, ma in quella posizione e con quell'affare in bocca mi era difficile, se non impossibile. Così potei soli stringere le mani in due pugni e mi preparai all'imminente intrusione nella mia vescica.
<<ti avviso, oggi non ho voglia di inserirtelo lentamente, quindi lo metterò dentro tutto in un colpo così poi potrò finalmente iniziare con le palline. Ah dimenticavo, le palline che andrò ad usare saranno di due tipi, alcune saranno delle normalissime palline altre saranno dei potenti vibratori,anche più forti di quelli della scorsa volta>>
La spiegazione mi aveva spiazzato, sarebbe stato un incubo. Non finii di formulare questo pensiero che infilò molto violentemente e con molta poca delicatezza la sottospecie di sonda nel mio cazzo. Dalla bocca mi scappo un urlo strozzato e subito dopo iniziai a sentire il mio membro pulsare dal dolore. Faceva un male boia.
Non mi diede neanche il tempo di ristabilizzare il mio respiro, già corto, che inserí la prima pallina. Non mi fece propiamente male, per ora mi dava solo fastidio.
<<ah dimenticavo, Yūichirō, ti conviene iniziare a contare le palline che inserisco, a fine sessione voglio sapere il numero esatto e se sarà sbagliato aggiungerò un ulteriore punizione>>
Andavamo di bene in meglio, così iniziai a contare nella mia testa, era anche un modo per distrarmi e non dare troppa attenzione al dolore e al fastidio. Fino alla quinta non c'erano stati problemi, le palline si erano infilate una dietro all'altra, l'ultima la sentivo ancora all'estremità del mio retto, per poco non uscica, non lo fece perché io per istinto avevo stretto il culo per evitarlo. Chissà cosa mi avrebbe fatto se una di queste mi fosse sfuggita. Poi con la sesta tutto cambiò. Quando la inserí, forzandola al mio interno, le altre già dentro iniziarono ad accavallarsi e ad appaiarsi dandomi ancora più fastidio e iniziando a farmi male. In più questa sesta pallina la sentii più grossa delle altre e una volta dentro iniziò purè a vibrare iniziando così a farmi male.
Andammo avanti così per un po, poiché dalla sesta pallina in poi fu più difficile inserire le altre.
Ogni 5 palline ne arrivava una col vibratore. Ora che il loro numero era arrivato a 16 iniziavano a farmi abbastanza maluccio. Le prime addirittura avevano iniziato a insinuarsi bei meandri del mio intestino, non credevo fosse una cosa possibile, ovviamente anche lì erano già appaiate e sovrapposte.
Sentivo la mia pancia gonfiarsi, eravamo già arrivati a 20,ma non era ancora finita, non era ancora soddisfatto.
Arrivammo a 30 e io iniziavo ad assomigliare a una donna in cinta e a ogni nuovo intruso un urlo strozzato fuoriusciva dalla mia bocca. Da questa era iniziata a colare fuori della saliva che si stava andando a mischiare con le lacrime sfuggite hai miei occhi.
Avevo la sensazione che si fosse stufato di sentire le miei urla strozzare anche se a quanto pare fossero propio quest'ultime a farlo eccitare.
All'ennesimo urlo si fermò di colpo e si inginocchiò per trovarsi faccia a faccia con me e con una mano iniziò a tirarmi i capelli.
<<visto che da solo non riesci a trattenerti dovrò pensarci io giusto? >>
Detto questo si rialzò e iniziò a togliersi pantaloni e mutande facendomi ritrovare così col la sua erezione sbattuta in faccia, ma in faccia non ci rimase molto perché me lo ficco subito in bocca.
<<ora caro puoi iniziare a farei tuoi lavoretti mentre io continuo il mio>>
Inizia così a succhiare aiutandomi anche con dei lievi movimenti della testa.
Succhiavo e leccavo, succhiavo e leccavo, lui invece inseriva palline su palline. Era arrivato a 40 e le palline col vibratore erano aumentate, ora la maggior parte lo avevano.
Mi sentivo scoppiare, le palline erano arrivate a riempirmi lo stomaco e andavano avanti ad accumularsi. Arrivò a 50 ma non era ancora soddisfatto, mentre il suo cazzo era alcuanto contento del mio lavoro.
Precisamente quando arrivò a 60 mi venne in bocca, solo in quel momento smise di inserire le palline. Mentre veniva mi aveva spinto il suo cazzo ancora più in profondità, quasi ce lo avevo in gola, e ora il suo sperma mi stava soffocando.
Una volta soddisfatto si rivestì, poi si allontanò e quando tornò aveva in mano un buttplug a pompa e un bavaglio, anche lui a pompa.
<<allora Yūichirō ora ti toglierò il bavaglio se mi dirai il numero corretto non aggiungerò ulteriori punizioni, ok? >> Annui impercettibilmente con la testa così mi tolse il bavaglio e fui libero di tossire e liberarmi le vie respiratorie dal suo sperma.
<<allora? >>
Ora mi metteva purè fretta, ero lì boccheggiante in cerca d'aria e lui mi metteva ansia e fretta, t'ho che stronzo.
<<60>>riuscii a dire infibe, con molto sforzo.
L'espressione che scorsi sul suo vi si mi sembrò delusa, molto probabilmente sperava sbagliassi così da potersi divertire ulteriormente.
<<perfetto visto che hai contato bene ora ti ri-imbavaglierò, ti metterò questo bellissimo bardex gonfiato a dismisura in modo che non fuoriesca, poi ti rimetterò a testa in su e ti lascerò per il resto della notte qui legato a questa croce mentre io me ne andrò a casa mia a farmi un bel pisolino e a pensare a come divertirmi con te domani mattina>>
Strabuzzai gli occhi terrorizzato, non poteva farmi una cosa del genere, era troppo per qualsiasi essere umano.
<<ah dimenticavo, quando me ne andrò metterò al massimo la vibrazione delle palline>>
Andavamo di bene in meglio, ma ero troppo stanco e dolorante anche solo per provare a protestare.
Così seguitò a mettermi il bavaglio con molta facilità per poi iniziare a gonfiarlo, più diventava grande più faticavo a respirare.
Perché tutto a me doveva succedere?!
<<ah e se ti lo stai chiedendo, questo bavaglio ha lo scopo di soffocare le tue urla, se qualcuno dovesse trovarti in queste condizioni sarei fregato>>
La smise solo quando si ritenne soddisfatto per passare poi al bardex.
Fece molta fatica a inserirlo, il mio retto era piano fino all'orlo, quando lo ebbe inserito iniziò a gonfiare. Sentii il mio retto allargarsi sempre più, faceva un male atroce, volevo urlare ma il bavaglio faceva fin troppo bene il suo lavoro, ero ridotto a soffrire in silenzio, non potevo neanche sfogarmi.
Ma fece ancora più male quando fui rimesso a testa in su, poiché la gravità iniziò a fare il suo lavoro, ora mi ritrovavo con tutte le palline che premevano e spingevano sul buttplug ma questo faceva un ottima resistenza provocandomi un indicibile dolore. Dovevo sopportare tutto questo per una notte intera. A paggiorare ulteriormente la situazione fu l'aumento dell'intensità delle vibrazioni, ora avevo letteralmente tutte le viscere contorte. Tutte le vibrazioni mi stavano ribaltando lo stomaco a tal punto che mi venne da vomitare, ma mi dovetti controllare per evitarlo, se avessi rimesso sarei morto lì, soffocato.
Feried rimase per un po' a fissarmi mentre soffrivo, poi se ne andò, lasciando sulla porta un cartello con su scritto " non disturbare ".
Ricordo poco di quello che successe dopo che la porta si chiuse alle spalle, solo il mio sguardo che cadeva in basso, sul mio corpo deformato da tutte quelle palline, era una cosa orribile, poi svenni.
Non so quanto rimasi svenuto, so solo che mi risvegliai la mattina seguente con una secchiata di acqua gelida addosso.
Mai ebbi risveglio più traumatico.
Tutto il corpo mi doleva, il mio stomaco minacciava di esplodere da un momento all'altro.
In piedi difronte a me ci stava Ferid con un secchio vuoto in mano e un sorrisetto compiaciuto stampato in faccia.
Quando mi vide sveglio mollò a terra il secchio e mi si piazzò difronte
<<pronto a subire le pene dell'inferno?>>
E così capii che avrei sofferto ancora per molto anche se me lo aspettavo.
Non c'erano modi "gentili" o "delicati" per tirar fuori quelle stramaledette palline. Come erano entrate dovevano uscire. Anzi a dirla tutta un altro modo c'era ma era fuori discussione, non mi sarei fatto aprire in due.
Mentre riflettevo notai la sua mano andare a insinuarsi tra le mie gambe e andare ad afferrare il bardex. Speravo che almeno avesse un minimo di decenza e che prima di sfilarlo lo sgonfiasse, ma come sempre le mie speranze furono infrante. Lo tirò fuori in un unico colpo. Urlai e neanche il bavaglio servì a molto.
Subito dopo sentii altri oggetti iniziare a muoversi al mio interno e poi a uscire dal mio ano lasciato enormemente dilatato dal bardex.
Le palline iniziarono a uscire come un fiume in piena insieme a uno strano liquido non ben definito. Ma appena il buco si restrinse il flusso si interruppe.
<<allora Yūichirō come intendi farle uscire quelle? Non mi dirai che ci devo pensare io? >>
Stavo ancora cercando di decifrare le sue parole quando mi arrivò un pugno in pieno stomaco. Questo oltre a farmi uscire gli occhi dalle orbite dal dolore e dalla sorpresa mi fece uscire altre palline. Andò avanti così, fra i suoi pugni e i miei suoni gutturali strozzati finché l'effetto dei pugni non finì.
Vedi i suoi occhi guardarmi speranzosi, voleva vedermi cagare fuori quelle palline, sinceramente nonostante fosse molto umiliante l'avrei fatto molto volentieri, sarebbe stato di sicuro molto meno doloroso, ma non ne avevo la forza, ero stremato.
Deluso allora si avvicinò, iniziò a togliermi il bavaglio e poi passo a slegare le caviglie, per ultimi aveva lasciato i polsi. Quando anche questi furono liberi collassai a terra, privo di qualunque forza.
Ferid iniziò a spostarmi con molta poca delicatezza in modo da mettermi a pancia in su e a gambe spalancate. Poi vi si sedette in mezzo e iniziò a tirarsi su una manica.
Quando realizzati cosa intendesse fare cercai di sfuggire alla sua presa ma fallii miseramente, comunque lui per sicurezza si riposizionò sopra di me in modo da bloccarmi le gambe con le sue ginocchia.
<<no, no caro non ci provare, ho detto che dovevi soffrire le pene dell'inferno e queste soffrirai>>
e mentre stava ancora parlando infilò la mano in me facendomi urlare per il dolore. Poi iniziò a penetrarmi andando sempre più in profondità alla ricerca delle palline ancora da estrarre. Quando ne trovò una serrò la mano intorno a questa e sempre con un unico colpo la estrasse. Continuammo così, con lui che con molta delicatezza mi sfondava alla ricerca delle palline e io che urlavo come un dannato, fino a quando non estrasse l'ultima pallina.
Ero lì a terra agonizzante e semi cosciente ma lui non era ancora soddisfatto. Si spostò verso la mia faccia col suo cazzo già eretto in bella mostra, poi con molta delicatezza mi afferrò per i capelli e con altrettanta delicatezza me lo ficcò in gola iniziando poi a dare poderose spinte. Praticamente avevo il suo cazzo in gola a ogni spinta, venne dopo una decina di minuti strozzandomi.
Quando finalmente uscì dalla mia bocca iniziai a tossire e a respirare con affanno nel tentativo di riprendermi. Il suo sperma era ovunque sulla mia faccia, qualcosa mi fuoriusciva ancora dalla bocca. Il suo orgasmo era stato talmente potente che era riuscito a farmelo uscire addirittura dal naso.
Finalmente se ne stava andando quando sulla porta di fermò di colpo e tornò indietro.
<<sai sono indeciso, non so se toglierti anche la sonda i lasciare a te il divertimento, cosa mi consigli? >>
Fissai il mio sguardo vacuo e stanco su di lui, aspettando la sua decisione, anche se non me ne importava più gran che.
Ci pensò su per qualche minuto, poi se ne andò.
Apposto ora mi toccava fare una delle cose che più odiavo al mondo, togliermi quella cosa dal cazzo. Eh già non odiavo solo mettermeli ma anche togliermeli. Non ero un masochista.
Con le poche forze che mi erano rimaste mi sollevai da terra e mi appoggiai al nobile più vicino, poi con una mano afferrai il mio cazzo e con l'altra la sonda, andai alla ricerca di tutto il mio coraggio e infine tirai. Trattenni il respiro per tutto il tempo, fece male, ma non così tanto, almeno dopo quello che avevo passato non era nulla.
Rimasi lì per un po' a riposarmi e ad auticommiserarmi poi però mi ricordai che era ancora domenica e che dovevo prepararmi per il prossimo cliente, avevo ancora del lavoro nonostante fossi a pezzi e sembrassi uno zombie.
STAI LEGGENDO
Sex And Money
FanfictionATTENZIONE SCENE DI SESSO ESPLICITE! Un passato non molto felice, il presente ancora meno. Questa è la realtà di Yūichirō. Ma il futuro per lui ha in serbo tante sorprese.