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La pioggia batteva contro i vetri e le mie dita pizzicavano dolcemente le corde della chitarra. Era una melodia triste che qualcuno mi sussurrava all'orecchio gentilmente.  Il problema stava nel fatto che nella stanza non c'era nessuno.

Non era la prima volta che sentivo quella voce così dolce e calda, spesso quando non riuscivo a dormire mi cantava una canzone oppure alle interrogazioni mi suggeriva le risposte. Probabilmente stavo impazzendo e se ne avessi parlato a qualcuno mi avrebbero chiusa in qualche ospedale e allora non l'avrei più sentita.

* * * * *

Sono una ragazza piuttosto timida che con fatica riesce a fare amicizia ed è per questo che non amici da quando mi sono trasferita; inoltre studio a casa perché cambiare scuola a novembre non sarebbe stato affatto facile secondo mio padre.

"Sheeta.. vai a letto.. è tardi"
Sbuffai e poggia la chitarra contro il muro. Quella voce a volte era davvero fastidiosa, nemmeno mio padre si permetteva di dirmi quando andare a dormire eppure il 99% delle volte la ascoltavo per paura di non sentirla più.




SPAZIO AUTRICE
questa storia per me è molto importante, l'avevo scritta anni fa e ora ho deciso di sistemarla e proporla qui, in realtà ne avevo altre due ma alla fine ho deciso di eliminarle perché non erano altrettanto belle. ❤️

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⏰ Ultimo aggiornamento: Dec 09, 2017 ⏰

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Sogno di una notte d'invernoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora