Capitolo 8

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Pov Marinette
Salgo in camera mia, è una settimana che non entro in questa stanza, ma vedo che mia mamma non ha spostato nulla... Apro l'armadio alla ricerca di un vestito per questa sera, ma non ho praticamente nulla per una grande cena.
-Marinette! Marinette!- mi sento chiamare dal piano di sotto.
-Cosa c'è mamma?-
-C'è una cosa per te!-
Incuriosita, scendo le scale e trovo mia madre con un grosso telo bianco in mano.
-Che cos'è?-
-Te lo ha mandato Adrien, dicendo che poteva servirti per questa sera...-
-Oh, grazie.- prendo il grosso lenzuolo e lo porto al piano di sopra.

Chissà cos'è.

Apro la cerniera del telo e al suo interno c'è un vestito rosso bellissimo. Non è sfarzoso o sgargiante... è semplice, fine... come me. Arriva più o meno al ginocchio, ha una fascia sulla vita e metà schiena in tulle. È fantastico.
Lo tiro fuori e vedo che incastrato nella fascia c'è un bigliettino. Aggancio il vestito alla maniglia dell'armadio e prendo il bigliettino, lo apro e leggo: "Alla mia piccola Coccinella, che mi fa sentire ogni giorno un vero eroe, solo perché ho lei al mio fianco. Ti amo, insettina."

Che cosa dolce...

-Ti amo anch'io, gattino...- dico tra me e me stringendo il biglietto al mio petto, per poi riporlo nel mio diario.

Mi faccio una doccia, mi infilo il vestito, un paio di tacchi rossi, mi faccio dei boccoli, metto un po' più di trucco del solito, un filo di rossetto rosso e sono pronta.
Arrivano le otto in punto e qualcuno suona il campanello: Adrien.

Scendo le scale, gli apro la porta e lui resta a fissarmi come un ebete.
-...S-sei... bellissima...- farfuglia senza distogliermi gli occhi di dosso.
I miei genitori insistono per farci almeno una foto prima di andare.
Quando, finalmente, ci siamo liberati dei miei, scendiamo in strada dove c'è il Gorilla che ci sta aspettando. Adrien mi fa salire in auto e in un quarto d'ora arriviamo a casa Agreste per la cena.

Durante la cena parlo con grandissimi stilisti di alto rango, sono entusiasta. Però Adrien non sembra altrettanto felice...
Finita la cena tutti se ne vanno, compreso il padre di Adrien che si ritira nelle sue stanze.  
Saliamo in camera del biondo e gli chiedo:-Come mai non ti interessano queste cene?-
-Beh, ecco, io sono circondato da stilisti tutti i giorni, dopo un po' non ne posso più...- dice sedendosi sul letto.
-Forse hai ragione, ma io, al momento, le trovo fantastiche.- dico sorridendo.
-Vorrà dire che ti ci porterò più spesso.- dice ricambiando un sorriso malinconico, lasciandomi intendere che non ne può più di quel tipo di vita.

Lo bacio.

Stringo il suo viso tra le mie mani e inizio a baciarlo sul collo per poi passare alle labbra.
Lui coglie le mie intenzioni, così inizia a baciarmi sul petto togliendomi le scarpe, poi passa a mordicchiarmi un orecchio e inizia ad aprire la zip del vestito.
Io gli tolgo la cravatta e gli apro la camicia che lui si sfila. Ci guardiamo per un momento negli occhi. Lui si alza, mi prende in braccio e mi fa ricadere sdraiata sul letto. Si sdraia sopra al mio corpo e mentre stringe una mano nella mia, con l'altra cerca l'interruttore e spegne la luce, poi inizia a baciarmi come non aveva mai fatto prima d'ora... 

Tutto quello che successe dopo, non lo verrete mai a sapere... Resterà per sempre un segreto mio e di Adrien...

Love in two identitiesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora