Da qui in poi il metodo di scrittura cambierà. Sarà narrato in prima persona e non più da un narratore esterno. Spero vi piaccia. Adiuss
Harry:
La guardai passare in tutto il suo splendore. Aveva i capelli legati in una coda alta e circondati da un nastro azzurro. Indossava la divisa delle cheerleader e provava la coreografia per la partita di quella sera.
Sarebbe stata una partita davvero importante, anzi, direi pure la più importante di tutto il quadrimestre.
Erano iniziate le selezioni per il campionato nazionale e dovevamo assolutamente vincere. Avevamo già passato quelle regionali e non furono affatto una passeggiata, figuriamoci le nazionali.
Ovviamente non io, io non giocavo. Insomma, avevo partecipato alle selezioni per la squadra, ovviamente contro voglia, e non fui nemmeno preso. Mia madre ci teneva molto, perchè all'epoca, mio padre fece parte della squadra, e a sua volta, ancora suo padre aveva fatto parte della squadra. Io di certo non potevo essere da meno, ma non sono mai stato così tanto interessato allo sport.
Io sono più adatto alla panchina. Tifavo la mia squadra solo perchè ci giocava Niall e perchè Taylor faceva parte delle cheerleader.
Ad un tratto qualcosa entró in collisione con la mia faccia e un dolore assordante inizió a torturarmi la testa. Sentì il sangue pulsare e credevo che a momenti dovesse scoppiarmi il cervello.
Cercai di guardarmi in torno per capirci qualcosa ma non notai nulla, tranne un gruppo di ragazzi accanto a me che ridevano e un ragazzo che mi correva incontro.
Aveva dei capelli castani e un corpo minuto. Era molto più basso di me e si notava. Forse faceva il primo, o forse il secondo. Non ne ero proprio sicuro in quel momento. Non riuscivo ancora a connettere per bene.
"Perdonami, giuro che non l'ho fatto apposta" disse piegandosi per guardarmi in faccia.
Notai che i suoi occhi erano di uno strano azzurro ma non chiaro e spensierato come quello di Taylor, i suoi erano più scuri e tetri.
La sua voce mi colpì particolarmente. Non sembrava nemmeno appartenere a lui. Era troppo sottile e delicata per appartenere ad un ragazzo.
"Non ti preoccupare" cercai di dire massaggiandomi la testa ma questo non li bastó per andarsene, anzi "sicuro di stare bene? Se vuoi ti accompagno in infermieria" io scossi la testa. Perchè non riesce a capire che sto bene e che non ho bisogno di nulla, pensai.
" ti ringrazio ma sto bene, davvero" forse capì che mi stava scocciando perchè si arrese e se ne andó.
Ringraziai mentalmente Dio che qualche volta esisteva, ma ritirai tutto pochi istanti dopo, quando il mio sguardo si posó su Taylor.
Lei è le sue amiche mi stavano buttando occhiatine derisorie e stavano ridendo di ció che mi era successo.
Taylor stava ridendo di me. E come biasimarla, insomma, avevo fatto davvero una figura di merda. Anch'io avrei riso di me stesso se fossi stato in lei.
Solo che non potevo fare a meno di avercela con quel tizio. Insomma non poteva stare un po' più attento?
Mi alzai con un diavolo per capello e uscì da quella palestra che sembrava si stesse prendendo gioco di me.
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Louis:"Allora siamo d'accordo giusto? Tu le passi accanto velocemente e la urti in modo tale da farla cadere, e io saró lì, pronto a prenderla. Va bene?" Chiesi a Zayn che stava in continuazione a messaggiare invece che ascoltarmi.
Lui era sempre fatto così. Non ascoltava mai nessuno, soprattutto me, e la cosa mi dava parecchio fastidio.
"ZAYN!" Urlai e lui preso alla sprovvista sobbalzò facendo cadere il telefono a terra.
Alzó lo sguardo su di me e infuriato disse "ma che cazzo" poi si piegó per raccogliere il telefono "mi ascolti adesso" dissi stufo della sua indifferenza. Un giorno faró esattamente come fa lui, magari capirà come ci si sente ad essere ingorati, pensai.
"Sese"sbuffó controllando che il telefono non si fosse rotto o graffiato.
Ci teneva tanto a quel telefono, l'aveva comprato da poco e aveva speso praticamente tutti i suoi risparmi di una vita, quindi non poteva permettere che li accadesse qualcosa.
"Hai capito cosa devi fare?" Zayn, sempre controllando il telefono disse "si certo, le vado in contro e la faccio cadere. Tutto oc" disse facendomi il segno dell'ok con la mano.
Ad un tratto la campanella suonó e il corridoio si riempì di persone.
In un primo momento non vidi nessuna traccia di Eleanor. Nemmeno mezza.
Vidi passare Sophia, la sua migliore amica, ma di lei ancora nulla.
Era a scuola, l'avevo vista quella mattina nel pullman, allora che fine aveva fatto?
Ad un tratto la vidi arrivare dietro ad un gruppetto di ragazzi che giocavano con me a lacrosse.
Buttai una gomitata a Zayn che alzó subito lo sguardo in quella direzione e inizió ad attuare il piano.
Ero molto preoccupato. Speravo che tutto filasse per il verso giusto. Magari avrebbe iniziato a vedermi con occhi diversi.
L'unico problema è che proprio mentre stavo per andarle in contro, qualcuno mi urtó facendomi cadere di malo modo proprio in mezzo al corridoio.
Non feci in tempo nemmeno a capire che cosa stesse succedendo che il ragazzo di fronte a me inzió a scusarsi "oh, scusami. Non ti avevo visto" disse cercando di alzarsi e raccogliere tutte le cose che si erano sparse a terra.
Alzai lo sguardo verso di lui e lo riconobbi come il ragazzo che avevo colpito qualche ora prima in palestra.
Ricordai la brutta botta che aveva ricevuto e mi sentì subito in colpa.
Appena i suoi occhi si posarono su di me, notai una certa scintilla di fastidio attraversarli gli occhi, ma sicuramente mi saró sbagliato.
Io cercai di sorriderli nonostante il dolore al fondoschiena e li dissi "non ti preoccupare. Adesso siamo pari" lui mi sorrise ma sembrava più che altro un sorriso forzato e poi mi salutó velocemente andandosene.
Forse non li sto proprio simpatico, pensai.
Ad un tratto sentì un frastuono e davanti ai miei occhi venne messo in atto il mio piano.
Zayn che urtava Eleanor per farla cadere e poi io che la prendevo per diventare il suo eroe. Infatti era avvenuto esattamente quello che avevo pianificato, con l'unico problema che a prenderla non ero stato io, ma bensì un altro ragazzo.
"Grazie mille" disse Eleanor imbarazzata guardando Luke Hemmings. Capitano della squadra di lacrosse e vanitoso figlio di papà abituato ad avere sempre tutto.
"Di nulla" disse sorridendo e mostrando la sua dentatura perfetta. Lo odiai in quel momento giuro. Sopratutto perchè Sapevo che piaceva ad Eleanor e in quel momento seppi perfettamente come sarebbe andata a finire la situazione...
"Vorresti uscire con me questa sera?" Chiese Luke ed Eleanor sembró esplodere per la felicità. Sentì una morsa allo stomaco come se qualcuno lo stesse stringendo e mi trattenni dallo andare a prendere a pugni quel coglione.Eleanor ovviamente accettó, ma non fu tanto quello il problema, più che altro il fatto che quella stessa sera, saremmo dovuti uscire noi due, e invece lei aveva detto di sì ad un altro ragazzo.
In quel momento odiai con tutto il mio cuore quello stupido ragazzo che mi era venuto sopra. Fu solo colpa sua se non presi Eleanor al volo e se non uscì più con lei quella sera.