Capitolo Quarantasette.
-Isobel!- le urla felici della Principessina Elena risuonano all'interno delle mura del Palazzo,attirando la mia attenzione. Mi volto verso di lei e,in men che non si dica,le braccia della Principessina sono intorno al mio corpo. Ricambio l'abbraccio e le lascio un bacio tra i capelli. -Mi sei mancata tantissimo!- esclama alzando lo sguardo su di me.
-Anche voi,Principessina- dico osservandola da capo a piedi,accarezzando i suoi boccoli. Si è alzata di qualche centimetro ed il suo corpo si sta trasformando.
Ridacchia timidamente. -Anche tu sei cambiata- ed indica la pancia con un cenno della testa. -Che cosa hai mangiato?- chiede inarcando un sopracciglio.
Alle sue parole scoppio a ridere. -Aspetto un bambino,Principessina- le spiego,lei spalanca gli occhi e dischiude le labbra.
-Ma... ma quando è successo? Di chi è? Del tuo sposo?- chiede freneticamente accarezzando piano la mia pancia, impaurita di poter fare del male al bambino.
-Tra pochi mesi dovrebbe nascere- poso una mano sulla sua,incoraggiandola ad accarezzarla. -E si... il padre è Logan- un sorriso malinconico compare sulle mie labbra pensando a Logan.
Non dice una parola,continua a guardare la mia pancia rigonfia con gli occhi che brillano dalla felicità. -Hai già un nome?- chiede dopo qualche secondo.
Scuoto la testa. -Non ancora-
-Potrei aiutarti a sceglierlo- dice ed il suo sorriso si allarga.
-Oh,certo. Perché no?- le accarezzo una guancia. -Ma ora,dobbiamo fare lezione,Principessina- e,alle mie parole, la sua espressione cambia totalmente.
Sbuffa,le sue labbra si arricciano in una smorfia ed incrocia le braccia al petto. -Va bene- borbotta,per poi accomodarsi sulla poltrona.
***
È ormai calato il sole.
I reali hanno cenato nella sala grande e,subito dopo,hanno raggiunto le loro stanze per potersi riposare, mentre noi servi abbiamo sistemato la cucina tra battute e risate.
Cammino lungo i corridoi per raggiungere la chiesa del Palazzo. L'odore di incenso mi circonda e con un soffio spengo la candela, che mi ha accompagnato lungo il percorso. Mi avvicino all'altare, faccio il segno della croce e congiungo le mani a mo' di preghiera, chiudendo gli occhi.
-Isobel?- una voce richiama la mia attenzione, mi volto per vedere di chi si tratta e dischiudo le labbra sorpresa nel ritrovarmi davanti la Principessa Giselle.
-M-Maestà- balbetto facendo un inchino.
-Mi spiace averti disturbata, non era mia intenzione- dice, mentre si avvicina a me con un sorriso sulle labbra.
-Oh no, non preoccupatevi, maestà- scuoto la testa e forzo un sorriso.
-Stavi pregando per tuo marito?- chiede inginocchiandosi davanti all'altare.
-Si. Per mio marito e mio padre-
-Capisco- annuisce e chiude gli occhi.
-Voi?- chiedo.
Apre gli occhi e punta lo sguardo su di me. -Per mio fratello, mio padre e... mio marito- dischiudo le labbra nel sentirla parlare.
-P-Per sua maestà, il Principe?- chiedo confusa, trattenendo il nervosismo.
-Si- annuisce e sospira. -Con l'assenza del padre ha tutte le responsabilità sulle sue spalle e... e sono molto preoccupata per lui- spiega e un velo ci tristezza le copre il viso.
-Posso... immaginare- sussurro.
-E...- deglutisce. -Lui non mi ama- e,con questo,una lacrima scivola lungo la sua guancia, mentre continua a guardare l'altare davanti a se.
Spalanco gli occhi,incapace di parlare.
-Spero che con il tempo, possa ricambiare il mio amore e... dimenticare la donna di cui tanto è innamorato- si asciuga la lacrima con il dorso della mano e mi rivolge un sorriso.
Sta parlando di me.
Deglutisco e prendo un respiro profondo, mentre il battito del mio cuore accelera.
-Posso chiederti una cosa, Isobel?- chiede alzandosi in piedi, pulendosi il vestito.
-C-Certo, maestà-
-Hai mai visto il Principe in compagnia di una donna?- mi guarda negli occhi, supplicante.
Questa domanda mi spiazza. Che cosa le rispondo?
-N-No, maestà- abbasso lo sguardo, colpevole.
Prende un respiro profondo e si morde il labbro inferiore tremante, a causa delle lacrime trattenute.
-Non fate così,maestà- dico avvicinandomi a lei. -V-Vedrete che con il tempo il Principe imparerà ad amarvi- le parole mi bruciano in gola, mentre cerco di rassicurarla.
-Ti ringrazio, Isobel- sorride debolmente. -Mi spiace averti disturbato. Buonanotte-
-Buonanotte- mi inchino e, dopo una cenno del capo, mi volta le spalle e scompare lungo il corridoio.
Scivolo a terra e riprendo a respirare.
***
Osservo il viso rilassato di Douglas, mentre dorme. Gli occhi chiusi, le labbra dischiuse dalle quale il respiro esce a piccoli sbuffi ed il petto si alza e abbassa regolarmente.
L'ho raggiunto nella sua stanza, subito dopo il mio incontro con la Principessa Giselle, ed ho passato la notte tra le sue braccia.
Il sole è ormai alto nel cielo, gli uccelli cinguettano e i domestici hanno iniziato a lavorare.
Porto una mano tra i suoi capelli, accarezzandoli dolcemente. I suoi occhi si aprono di scatto e un sorriso si forma sul suo viso, quando si accorge di me. Circonda il mio corpo con le braccia e attira il mio corpo vicino al suo.
Nasconde il viso nell'incavo del mio collo e inizia a lasciare dei teneri baci sulla mia pelle, facendomi ridere. -Buongiorno amore mio- sussurra con voce roca.
-Buongiorno- ridacchio cercando di liberarmi dalla sua presa. -D-Douglas, smettila-
-Uhm,no- mi prende in giro mordendo giocosamente il lobo del mio orecchio.
-Dai- cerco di non ridere, altrimenti rischierei di farmi sentire.
-Un bacio- avvicina il suo viso al mio con un sorriso ed io poso le labbra sulle sue, baciandolo dolcemente.
-Maestà!- urla qualcuno dall'altra parte della porta, ma Douglas sembra non sentirlo, continua a baciarmi e accarezzarmi. -Maestà!- la voce si avvicina sempre di più, fin quando la porta viene aperta all'improvviso.
Douglas si allontana dalle mie labbra e si volta verso la porta con uno sguardo truce. -Non si bussa più?- chiede, per poi alzarsi dal letto e indossare una vestaglia per coprirsi.
-Mi dispiace, maestà- abbassa il capo e respira profondamente, cercando di riprendere fiato. -È veramente urgente-
-Parla- ordina incrociando le braccia al petto, mentre io resto nascosta sotto le coperte per non farmi vedere.
-Il Re di Francia ed il Principe Maximilian sono di ritorno da campo di battaglia-
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Il Principe E La Serva.
RomantizmEra il 1608 quando il Principe Douglas tornò dal suo viaggio in Francia. Tutti dal più ricco al più povero non vedevano l'ora di rivederlo, di abbracciarlo. Una di queste era Isobel, una serva e dama da compagnia della Principessina Elena, figlia de...