Rosso come il sangue

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Sono una studentessa che sta per iniziare il 3° anno delle superiori.

Me la cavo discretamente in tutte le materie, ma la mia più grande passione fin dal primo anno delle superiori è stata arte, e tutt'ora sono la più brava della mia classe.

Arte mi ha sempre affascinata fin dalle elementari, inoltre fin dalle medie ho sempre avuto dei buoni prof.

Ricordo ancora quando, nei primi 2 anni delle superiori, il mio prof portava alcuni dei suoi dipinti a scuola, ed io ed i miei compagni di classe rimanevamo esterefatti:

I dipinti del prof erano così spettacolari che tutti rimanevano a bocca aperta.

I dettagli ed i colori luminosi creavano una combinazione di equilibrio perfetta.

Finita l'estate, quindi, sono pronta a iniziare il terzo anno: sono felicissima all'idea di rivedere i prof ed alcuni miei compagni di classe che nell'estate non ho avuto occasione di incontrare.

Nelle prime settimane mi sono divertita molto. anche se andare a scuola non mi è mai piaciuto granché, mi mancano le vecchie attività della mia routine scolastica.

Con l'arrivo di dicembre e dei fiocchi di neve, la mia felicità è al massimo! Adoro uscire di casa la mattina presto e guardare il paesaggio di città imbiancato dalla neve.

Mi siedo sulla panchina alla fermata dell'autobus.

Quando giungo a scuola e vado in classe insieme ai miei compagni, la prof di matematica della prima ora ci annuncia l'arrivo di un nuovo studente: un ragazzo sui diciotto anni circa si presenta. Il suo nome è Mike, e si viene a sedere nel banco vuoto vicino al mio.

lo osservo: ha i capelli castano scuro con riflessi dorati, è molto pallido e ha dei bellissimi, grandi occhi color ambra.

"Che fighe queste lenti a contatto! Chissà dove le ha comprate." penso tra me e me.

Mike mi chiede come mi chiamo ed io mi presento, poi ci stringiamo la mano.Rabbrividisco.

La sua mano è fredda come il marmo.

Lui, invece fa un sorrisetto che per un attimo mi sembra malizioso.

Mi sforzo di sorridergli anche io.

Durante la lezione non riesco a concentrarmi: lo guardo sempre, non riesco a togliermelo dalla testa.

L'ultima ora è quella di arte e, quando il prof entra, lo salutiamo alzandoci in piedi, come sempre.

Quando il prof vede Mike gli sorride in segno di benvenuto, poi comincia a fargli domande del tipo "In che scuola andavi prima?" oppure "A che punto eravate con il programma? " oppure "Come te la cavi in arte?"

Infine, finito "l'interrogatorio", il prof mostra uno dei suoi dipinti per darci un'idea del tipo di disegni che faremo quest'anno, e propone a Mike di portare un disegno l'indomani. Mike annuisce.

Sono proprio curiosa di vedere cosa porterà.

All'uscita resto a guardarlo allontanarsi, poi la mia attenzione viene attratta da qualcos'altro: sta iniziando a nevicare.

Alzo lo sguardo verso l'alto, ma quando mi giro per vedere se anche Mike è felice per l'improvvisa nevicata non lo vedo più.

"Sarà andato a casa."

Sospiro, poi mi avvio verso casa.

L'indomani, arrivata a scuola, mi siedo al mio banco.

Dopo un po' arriva anche Mike, con in mano una cartellina.

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