«Svegliati dormigliona!» Urla Lily saltandomi addosso.
«Buongiorno anche a te.» Borbotto alzandomi a sedere.
«Dove siete stati ieri tu e Lucio. Non siete ritornati nemmeno per cena.»
«Siamo andati in città. Avevamo un po' di nostalgia dei vecchi tempi e volevamo stare un po' da soli visto che ormai qui non esiste nemmeno più la privacy.» La guardo male e lei mi guarda colpevole.
«Dai sei la mia gemella. Tra noi due è normale che non esista la privacy.»
«Se lo dici tu.» Affermo alzando gli occhi al cielo.
«Lucifero si è arrabbiato per la vostra assenza ma subito gli è passata. Sembra che gli sia passata la voglia di ucciderti da quando hai salvato tutti noi e l'Inferno. A proposito del salvataggio, ieri ho notato che i tuoi capelli sono ritornati come prima. Questo è un segno che la malvagità ti ha abbandonata, anche se non del tutto. Lo ha spiegato ieri Lucifero a cena.»
«Si l'avevo intuito.» Affermo semplicemente e vado in bagno.
«Lilith non scappare!» Urla mia sorella da fuori la porta.
«Non sto scappando. Vorrei solo lavarmi!» Ribatto mentre mi preparo per fare una doccia.
«Sappiamo entrambe che menti.»
E ha ragione. Sto scappando ma nemmeno io so esattamente da cosa sto scappando.
«Lilith io voglio solo aiutarti. Se solo tu me lo permettessi.» La sento affermare.
Entro in doccia e l'acqua calda porta via con se le inutili preoccupazioni che mi tengono prigioniera. Tra meno di due settimane vi saranno il mio matrimonio e l'incoronazione.
«Lilith, qui c'è qualcuno che chiede di te.» Afferma Lily dall'esterno dopo quelli che sembrano dieci minuti. Chiudo il getto d'acqua ed esco dal bagno avvolta in un asciugamano.
«Lucio! A cosa devo questa visita?» Chiedo al demone che ispeziona il mio corpo avvolto solo da un semplice asciugamano. Sento il viso avvampare e tossisco per richiamare l'attenzione del demone che alza lo sguardo puntando i suoi ghiacciai nei miei.
«Adesso va meglio.» Sussurro.
«Che succede Lucio?» Chiede Lily per rompere l'imbarazzante atmosfera creatasi.
«Volevo chiedere una cosa a tua sorella.» Afferma il demone senza abbandonare il contatto visivo con me. Lily, intuendo tutto, esce silenziosamente dalla stanza e chiude la porta dietro di sé.
«Sapevo che ti avrei trovata nel mezzo della tua preparazione mattutina. Ma non avevo pensato alla possibilità di trovarti così.» Afferma facendo cenno al mio corpo. Sento il viso andare in fiamme per la seconda volta nell'arco di cinque minuti.
«Sei incorreggibile.» Affermo abbassando lo sguardo imbarazzata.
«Non vergognarti. Non dimenticare che ho già visto il tuo corpo.» Afferma e prima che io possa ribattere mi bacia. Sento le sue mani ovunque. Mi prende in braccio e mi poggia delicatamente sul letto sdraiandosi su di me.
«Lucio non possiamo. Dobbiamo andare.» Cerco di dire tra un bacio e l'altro ma non mi dà tregua.
«Lucio.» Lo richiamo ridacchiando e lui si allontana sbuffando.
«Per questo avrai una punizione sai?» Chiede malizioso prendendomi per i fianchi.
«Ah si?» Rispondo a tono e gli lascio un delicato bacio sulla guancia.
«Cosa sei venuto a chiedermi?»
«Hai qualcosa da fare questa sera?» Chiede e io scuoto la testa.
«Bene, allora ti porto in un posto.»
Mi lascia un bacio e, senza darmi la possibilità di rispondere, esce dalla stanza. Mi riprendo dal breve e intenso contatto. Entro nella cabina armadio e afferro un abito viola ricoperto da pizzo nero che mi arriva poco sopra il ginocchio. Prendo i tacchi viola e torno in camera per darmi una sistemata.«Lilith possiamo entrare?» Chiede Sarah dall'esterno e do loro il consenso. Lei, Lily e Abrael entrano nella stanza accomodandosi sul divanetto, le due demoni, e sulla poltrona, il mio gemello.
«Vuoi una mano?» Chiede Sarah alludendo all'arricciacapelli.
«Si ti prego. Sto cercando da più di mezz'ora di dare un senso a questi capelli ma non ci riesco.» Affermo in preda al nervosismo. Sarah si alza ridendo e prende l'arricciacapelli dalle mie mani.
«Ci vuole molta calma.» Afferma mentre comincia ad arrotolare una ciocca di capelli intorno al cilindro.
«Sorellona carissima, ti serve una mano con quel mascara?» Chiede Lily ridendo vedendomi in difficoltà. La guardo male e lei scoppia a ridere.
«E pensare che quando avevo una vita normale queste cose riuscivo a farle ad occhi chiusi.» Affermo esasperata.
«Si ma noi serviamo proprio a questo. Oltre che a sopportarti e supportarti tutti i giorni.» Afferma Sarah e sorrido lievemente.
«Ragazze dovete muovervi. Lucifero non tollererà ritardi di nessun tipo.» Afferma Abrael guardandoci comodamente seduto sulla poltrona.
«E tu perché sei qui? Per tormentarci e per metterci fretta?» Chiedo e lui annuisce con un sorriso sornione stampato in viso.
«Mi verrebbe da prenderti a schiaffi.» Affermo alzando gli occhi al cielo.
«Ma non puoi perchè sono il tuo gemello preferito.»
«Nei tuoi sogni caro gemello.» Affermo e lui mette il broncio da finto offeso. Ridacchio e lascio che Lily mi dia una mano con il trucco.
«Mi sento un'incapace in questo momento, lo sapete?» Chiedo e loro annuiscono ridendo. Abrael ci guarda con la testa inclinata.
«Allora è vero che per preparare una Regina ci vogliono tante dame.»
«Come ci hai chiamate?» Chiede Sarah fulminandolo.
«Scusa.» Ridacchia il mio gemello placando la furia della figliastra di Lucifero.
«Quanto manca all'inizio del pranzo?» Chiedo.
«Circa quaranta minuti.» Risponde Lily.
«Sbrigatevi!» Si lamenta Abrael e riceve un'occhiataccia da Sarah e Lily. Il demone sbuffa e sprofonda nella poltrona.
«Nessuno ti tiene qui, lo sai Abrael?» Affermo e il demone annuisce. Felice lui...
Qualcuno bussa alla porta.
«Ma che succede? Un festino in camera mia?» Sbotto mentre Abrael apre la porta facendo entrare Lucifero.
«Lucifero.» Sussurro colta alla sprovvista.
«Per quanto mi sia piaciuto intrattenermi con varie demoni in passato, cara Lilith, adesso sono un demone sposato e devo, ahimè, declinare la tua gentile offerta.» Afferma tranquillo e sento le guance andare a fuoco.
«Che succede?» Afferma Sarah.
«Riguarda Lucio.» Afferma semplicemente e a quelle semplici parole l'ansia si impossessa di me.
«Cosa gli è successo?» Chiede la mia gemella venendo in mio soccorso.
«Nonostante la prigionia, Azazel è riuscito a trattenere a sé alcuni seguaci i quali hanno rapito il Principe.»
«Brutto bastardo.» Dico digrignando i denti.
«Dove l'hanno portato?» Chiede Abrael.
«Alla foresta infernale.» Afferma Lucifero e i tre demoni si ghiacciano.
«Che succede? Perché tutta questa preoccupazione?»
«La foresta infernale non è come la foresta che circonda l'Inferno. É ben peggiore. I poteri vengono annullati ed è lì che si nascondono i demoni ribelli in attesa di attaccare. Io non posso entrarvi, nemmeno la mia Regina, saremo facili bersagli. Servono l'astuzia di Sarah, la forza di Abrael, la sensualità di Lily e il coraggio di Lilith per affrontare quei demoni e riuscire ad uscire vivi da quella foresta. Vi sono molti pericoli. Dovete fare attenzione alle anime perdute. Sono anime che non hanno avuto una punizione a causa delle loro anime offuscate dall'odio. Non c'è nessun tipo di tortura che possa nuocergli. Sono macchine da guerra, assassini spietati. Nessuno gli impedirà di attaccarvi. Dovete fare attenzione anche ai ribelli. Saranno sicuramente riusciti a portare quelle anime dalla loro parte, obbediranno a loro. Dovrete offrire loro un prezzo molto caro per far si che vi ascoltino e si schierino con voi.» Spiega Lucifero. Sembra davvero preoccupato per il figlio nonostante non voglia darlo a vedere.
«Ci mancava solo questa. Prima una rivolta durata quasi un mese. Ora Lucio che viene rapito. Ditemi un po', quando troveremo un po' di pace?» Esaspero cercando di nascondere la preoccupazione e l'ansia.
«Siamo all'Inferno cara. Qui non esiste la parola pace.» Afferma Lucifero.
«Prendete lo stretto necessario. Dopo pranzo partirete.» Afferma il demone ed esce dalla stanza senza aggiungere altro. Crollo sulla sedia con lo sguardo fisso nel vuoto.
«Lilith.» Sussurra la mia gemella sfiorandomi il braccio. Non riesco a connettere il cervello al resto del mio corpo. Mi sento paralizzata.
«Noi...andiamo a prendere le nostre cose per il viaggio.» Sussurra Abrael accompagnando le due demoni fuori dalla porta per poi richiuderla dietro di sé lasciandomi completamente sola con i miei pensieri. Non so se possa essere un bene o un male. Mi alzo dalla sedia lentamente ed entro nella cabina armadio. Non posso farmi prendere dal panico e dallo sconforto proprio adesso. Non se ne parla. Devo reagire e salvarlo. Prendo lo stretto necessario per il viaggio e butto tutto in uno zaino. Per lo più sono divise della Guardia Infernale e un paio di anfibi. Mi avvicino allo specchio e guardo il mio riflesso. Ormai è inutile essere agghindata così se poi verrà tutto smantellato. Lego i capelli in una coda, tolgo il trucco dal viso e sostituisco gli abiti eleganti con un corsetto e un pantalone in pelle neri e degli anfibi. Esco dalla mia stanza e, verso la strada per la Sala da pranzo, incontro i miei tre accompagnatori.
«Sapete bene che se fosse per me voi rimarreste qui, vero?» Chiedo e loro annuiscono alzando gli occhi al cielo.
«Allora menomale che non dipenda da te perchè io laggiù da sola non ti farò mai andare.» Afferma Sarah e le sorrido.
«Forza andiamo. Lucifero ci attende.» Ci incoraggia Abrael. So che cerca di fare la parte di colui sicuro di sé, senza paura, ma so anche che, infondo, teme che qualcuna possa ferirsi o peggio: ha paura di non riuscire a salvare il Principe. E ne abbiamo anche noi. Molta. Il destino dell'Erede al Trono dell'Inferno è tutto nelle nostre mani. Entriamo nella Sala da pranzo e Lucifero alza lo sguardo verso di noi.
«Siete già pronti?» Chiede guardando le nostre divise appena ci avviciniamo al tavolo.
«Si. Partiremo subito dopo il pranzo.» Affermo seriosamente e il demone annuisce.
«Meglio così.»
«Oh il mio povero bambino.» Si dispera Lilith sottovoce. Sento una stretta allo stomaco. Non posso nemmeno immaginare cosa stia passando in questo momento e nemmeno sono sicura di volerlo provare un giorno su me stessa. Al solo pensiero di crescere un figlio con tutta questa paura, questa rabbia repressa dei demoni e costanti pericoli mi si accappona la pelle. Ma so che Lucio renderà il Regno un posto sicuro per suo figlio. Lo farà dopo tutto quello che ha provato sulla sua stessa pelle.
«Dovrete ritornare qui prima dell'Incoronazione. Quindi avete circa due settimane. Pensate di potercela fare?» Chiede Lucifero e io annuisco.
«Saremo qui in men che non si dica.» Affermo e il demone mi guarda con superficialità.
«Lo spero per voi perché se accadrà qualcosa a mio figlio vi riterrò personalmente responsabili.»
«La prossima volta invece di sottomettere i tuoi sudditi cerca di ascoltarli e forse tuo figlio non si sarebbe ritrovato in pericolo. Non cercare qualcuno su cui gettare la colpa quando sai che quello che è successo è solo responsabilità tua e delle tue azioni egoiste.» Affermo e il demone mi lancia un'occhiataccia. Tutti i demoni presenti smettono di parlare e si voltano tutti verso me e Lucifero sperando in un'esagerata reazione del demone che, però, non arriva. Sa di avere torto. Continuiamo il pranzo in silenzio. Nessuno osa proferire parola.«Spero che abbiate tutto chiaro in quella vostra mente.» Afferma Lucifero poco prima della partenza.
«Tutto chiaro.» Affermo alzando gli occhi al cielo.
«Non farlo mai più.» Afferma Lucifero facendo diventare i suoi occhi rossi.
«Altrimenti?» Rispondo con lo stesso tono di sfida.
«Basta voi due.» Ci separa la Regina e il demone torna al suo stato naturale puntando i suoi occhi, così simili ai miei e a quelli di Lucio, su di me. Sento la pelle bruciare sotto quello sguardo potente e minaccioso ma cerco di fare finta di nulla e sembra funzionare perché il demone mi lascia in pace.
«Promettimi di riportarlo sano e salvo.» Mi supplica Lilith prendendomi per le spalle.
«Lo prometto.» Affermo e lei mi tira in un forte abbraccio.
«Buona fortuna. Vi servirà.» Afferma Lucifero appena mi stacco da sua moglie. Non so per quale motivo ma le sue parole mi incutono ansia....molta ansia direi. Mi volto verso i tre demoni e faccio un profondo respiro prima di procedere verso l'entrata della Foresta Infernale.
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Il profumo dell'Inferno
FantastikPRIMO LIBRO DELLA SAGA "INFERUS" Una storia piena di tranelli, intrighi e misteri. Una Principessa abbandonata a sé stessa per tenerla al sicuro. Ma è davvero al sicuro come tutti pensano?