Inganni

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«Che luogo inquietante.» Afferma Lily guardandosi intorno. Siamo in viaggio da qualche ora. Di Lucio e dei ribelli non c'è ancora nessuna traccia. Per ora non ci ha ancora attaccato nessuno, il che sembra un bene. Abrael tiene le mani fisse sulle sue sciabole mentre Sarah sobbalza al minimo rumore. Non so come sta Lucio. Ho paura al solo pensiero di saperlo tra le grinfie di quei bastardi.
«Sta per fare buio.» Osserva Lily guardando il cielo che inizia a diventare più scuro.
«Lì c'è una caverna. Potremo passare lì la notte e metterci in guardia domattina presto.» Suggerisce Sarah e ci troviamo tutti concordi. Ci avviciniamo alla caverna e, dopo aver organizzato il turno di guardia, noi Principesse ci addormentiamo sotto l'occhio attento e vigile di Abrael.

Le prime luci dell'alba mi illuminano il viso costringendomi ad aprire gli occhi. Mi stiracchio e mi alzo a sedere. Mi guardo intorno alla ricerca del mio gemello ma non c'è traccia di lui.
«Ragazze.» Sveglio le due demoni ancora dormienti.
«Che succede?» Chiede Sarah ancora assonnata.
«Abrael è scomparso. Non c'è più qui.» Affermo e le due balzano in piedi allarmate. Usciamo dalla caverna e cominciamo a cercarlo nei dintorni, ma senza allontanarci troppo.
«Dove potrà mai essere?» Chiede Lily davanti alla caverna.
«Non lo so. Spero solo che non gli sia successo nulla.» Affermo preoccupata e le due annuiscono allarmate quanto me.
«Ragazze come mai già in piedi?» Afferma una voce alle mie spalle. Mi volto di scatto verso mio fratello e lo spintono forte.
«Ehi piccola furia. Che succede?» Chiede con un sorriso sornione stampato in volto.
«Ci hai fatto preoccupare da morire Abrael! Ma cosa ti dice la testa?» Urlo continuando a spintonarlo anche se a poco serve visto che non si smuove nemmeno di un millimetro. Sto solo sprecando energie.
«Scusate tanto se vi cerco la colazione. Dovrei lasciarvi morire di fame per questo atteggiamento.»
«Colazione? Quella sarebbe la nostra colazione?» Chiede Lily indicando i due conigli morti tra le mani di nostro fratello.
«Accontentatevi. Qui c'è solo questo.»
Sbuffo e, dopo aver acceso un fuoco, iniziamo a cuocere i due animaletti.

«Siete pronti? Siamo in ritardo.» Affermo guardando gli altri due prepararsi.
«Lilith stai calma, Lucio sta bene.»
«E tu come fai a saperlo? Se lì con lui? No. Sai dov'è? No. Sai come sta? No.»
«Si ma calmati sorellina.» Cerca di calmarmi Abrael ma senza successo.
«Muovetevi.» Affermo semplicemente, gli volto le spalle e inizio a incamminarmi nel bosco. Non so di preciso dove sono diretta. Non conosco questi boschi e non conosco chi li abita. Improvvisamente sento un rumore di rami spezzati dietro di me.
«Chi va la?» Chiedo impugnando l'elsa della spada. Nessuna risposta. Le foglie del cespuglio dinanzi a me iniziano a muoversi. Decido di avvicinarmi cautamente puntando la lama verso le foglie. Chiunque sia, non uscirà vivo da lì. Con mio grande stupore dal cespuglio spunta una testa nera come pece.
«Lilith!» Esclama il ragazzo.
«Lucio!» Ripongo la spada e mi avvicino al demone che si poggia a me. Non sembra ferito ma non ha un bell'aspetto.
«Lucio cos'è successo?»
«Stanno arrivando Lilith. Stanno arrivando, dobbiamo andarcene.»
«Chi Lucio, chi sta arrivando?» Chiedo ma il suo viso si incupisce.
«Troppo tardi. Sono qui.» Afferma e cerca di rimettersi in piedi.
«Guardate qui. Due piccioni con una fava. Ci avevano detto che la bella Principessa sarebbe partita alla ricerca del suo Principe, ma speravamo che non lo trovasse così in fretta.» Afferma un demone uscendo da dietro alcuni alberi insieme ad altri scagnozzi.
«E tu chi sei?»
«Nilos.» Si presenta il demone accennando un inchino derisorio.
«Piacere di aver fatto la tua conoscenza Nilos, ma purtroppo devo porre fine alla tua futile vita da demone comune.»
«Mi dispiace deluderla Vostra Altezza, ma non potete farci nulla.»
«Ah no? E perché?»
«Beh, perché noi siamo in maggioranza e qui giù i vostri poteri non funzionano. Perdereste di sicuro. Se tenete alla vostra vita consiglio di abbassare l'arma.»
«Perderei? Vogliamo vedere se così perderei in egual modo?» Chiedo mostrando la mia parte demoniaca. E il demone sembra spiazzato. Lucifero mi aveva avvertita che i poteri qui giù si annullano. Ma non capisco perché la cosa non abbia effetti su di me.
«Non ci fate paura. Lei ci ha avvertiti della vostra potenza e siamo partiti preparati.» Afferma il demone riprendendosi e mi sento subito stringere da catene che mi bruciano la pelle. Provo a liberarmi ma non c'è nessun modo di farlo.
«Non riuscirete a liberarvi Principessa. Quello che le stringe i polsi è argento intriso di acqua santa. Letale per i demoni comuni ma ancor più per il reali.»
«Forse ti dimentichi che sono pur sempre figlia di Michele ed Eris. Sono nata in Paradiso. Queste catene non hanno effetto su di me.» Mento mentre sento i polsi dolermi sempre di più.
«Voi ci avete privati delle nostre vite, delle nostre famiglie, dei figli. E noi faremo la stessa cosa. Grazie a lei.» Mi ignora.
Continua a ripetere "lei" ma non capisco perché. Chi è questa demone che ci odia così tanto da far ribellare l'intero Inferno contro i suoi stessi reali? Guardo Lucio smarrita. Le forze lo stanno abbandonando. Chissà per quanto tempo è riuscito a resistere a queste catene. Su di me hanno meno effetto che su di lui. E se a me fanno così male, non oso immaginare cosa abbia passato nelle ultime ore. Forse però c'è un modo per liberarmi.
«Lei chi?» Chiedo al demone cercando di prendere tempo.
«Seraphiel.»
Avrei dovuto immaginare che dietro tutti questi problemi continuasse ad esserci lei. Non capisco cosa voglia da me e da Lucio.
«Cosa vi ha promesso?»
«La libertà.» Afferma orgoglioso il demone. Libertà? Libertà da cosa?
«Per secoli Lucifero ci ha sfruttati, malfamati. Non gli importa del suo popolo ma solo di sé stesso e della sua famiglia.» Continua il demone. É arrabbiato. Si sente tradito dal suo stesso Re.
«Posso dirti una cosa?» Chiedo e lui mi fa cenno di continuare.
«Mentre tu parlavi, io mi sono liberata.» Affermo mostrandogli i polsi liberi. Nilos inizia ad indietreggiare spaventato. Sembra preso alla sprovvista. Sicuramente Seraphiel non aveva considerato il piccolo intoppo della mia natura.
«Sai, essere la figlia del Sovrano dei Cieli ha i suoi vantaggi.» Affermo rialzandomi.
«Non volevamo arrecarle offese Vostra Grazia.» Cerca di scusarsi ma ormai è tardi. Afferro le catene e le stringo intorno al suo corpo e a quello dei suoi compagni. Urlano straziati dal dolore. Vorrei non doverlo fare ma se Seraphiel è riuscita a corromperli una volta, potrà farlo ancora.
«Come sei riuscita a rompere le catene?» Chiede Lucio mentre lo libero.
«L'acqua santa non mi può ferire. O meglio si, ma non più di tanto. Sono una demone ma Michele ed Eris sono i miei genitori, il che mi rende quasi immune a qualunque arma celestiale.» Spiego brevemente e lui rimane non poco colpito.
«Geniale.» Sussurra.
«Dobbiamo cercare Lily e Abrael. Li ho lasciati poco più in là ma adesso non ho idea di dove possano essere.»
«Forse ti staranno cercando. Torniamo a Palazzo, invieremo persone più qualificate per l'incarico. Potrebbero catturarci di nuovo. Non siamo al sicuro qui sotto.»
Annuisco seppur non concordante con la sua idea e iniziamo ad incamminarci verso l'uscita.
«Forse così sarà più facile uscire.» Affermo e immagino me e Lucio nella Sala da pranzo.
«Potevi dirmelo anche prima che potevamo trasportarci in maniera così facile.»
«E dopo che divertimento ci sarebbe stato?» Chiedo e mi guarda male.
«Adesso bisogna avvertire le guardie e...» Inizio ma mi blocco vedendo i miei gemelli e Sarah seduti al tavolo.
«Ma voi come...Come avete fatto?» Sussurro.
«Semplice. Tutto questo era un semplice trucchetto. Una messinscena se proprio vogliamo definirla.» Afferma Lucifero comparendo accanto a me.
«Che significa?» Chiedo confusa.
«Che tutto ciò era solo una sceneggiate. Lucio non è mai stato davvero in pericolo, anche se lui credeva di esserlo. Tutto ciò era per testare le tue capacità e la tua fedeltà verso mio figlio.»
«Ma mi prendi in giro!» Urlo e sento la rabbia crescere in me.
«E voi ne sapevate nulla?» Chiedo ai tre demoni che scuotono la testa.
«Complimenti per il teatrino Lucifero. Peccato che tu abbia perso dei sudditi inutilmente.»
«Oh no, mi hai fatto un favore. Nilos e i suoi scagnozzi stavano diventando in peso.» Afferma lui tranquillo. Per favore ditemi che mi sta prendendo per il culo. Sento la rabbia crescere in me ed esco dalla stanza sbattendo la porta.
«Aspetta Lilith, dove vai!» Esclama mia sorella seguendomi fino alla nostra stanza.
«Me ne vado da qui.»
«Lilith, fuggire non può essere la risoluzione per tutti i tuoi problemi.»
«Ho bisogno di allontanarmi da Lucifero e da tutte le sue manipolazioni. Ho bisogno di ritrovare la pace interiore che avevo prima di conoscerlo. Ho bisogno di ritrovare me stessa.»
«E non penso a Lucio? Lilith sei sparita già per due volte. Resta. Resta per lui.»
Ha ragione. Devo smetterla di scappare. Non posso sempre fuggire via dai problemi della mia vita. Devo prenderli di faccia e affrontarli. Senza dire una parole esco dalla stanza.
«Dove stai andando?» Chiede Lily affacciandosi dalla porta ma non le rispondo. È l'ora di rimettere in pari i conti.
Entro nella Sala del Trono. Lucio, Lilith e Lucifero sono lì. Stanno litigando.
«Quando la smetterai di manipolare ogni secondo e attimo della nostra vita?» Urla il figlio mentre la madre cerca di calmarlo.
«Io sono tuo padre. Faccio solo ciò che ritengo sia giusto per il tuo bene.»
«Non mi sembra. Così ci stai solo allontanando Lucifero.» Afferma la Regina fredda e distante come non l'ho mai vista. Fino a ieri era disperata per il rapimento del figlio. Piangeva senza sosta. Ora sta urlando contro il marito dopo aver scoperto dell' inganno. Lucifero se ne resta lì, calmo. Come se l'argomento non lo riguardasse. Come fa? Come fa ad essere così freddo con la sua famiglia? Con sua moglie. Con suo figlio.
«Non restartene lì impalata Lilith. Riversa su di me tutta la tua furia.» Afferma il demone. Lucio e Lilith si voltano verso di me con aria dispiaciuta. Loro non hanno colpa. Sono solo delle pedine. Come me, come Sarah, come i miei gemelli. Siamo tutti pedine di un gioco perverso creato da un demone in crisi di mezza età.
«Stavo per andare via. Via dall'Inferno.» Affermo avvicinandomi lentamente. Lucio si gela.
«Eppure sei ancora qui. Strano. Scappare è la tua specialità.»
«Hai ragione. Scappare è il mio forte. Scappo sempre via dai problemi. Ma non questa volta. Scappare non serve a nulla. I problemi vanno presi di faccia e vanno affrontati.» Prendo un attimo di pausa e mi piazzo davanti al demone.
«Sono rimasta per Lucio, per i miei gemelli, per Sarah e per Lilith. Sono rimasta per la mia famiglia della quale tu purtroppo non fai parte, e non ne farai mai parte. Sono rimasta perché ti farei vincere ancora una volta. Sono rimasta perché non puoi continuare a manipolarci tutti senza subirne le conseguenze. Sono rimasta perché ho smesso di scappare.»
Il demone non mi toglie gli occhi di dosso.
«Conseguenze? Da te?» Chiede sbeffeggiandosi.
«Da tutti.» Afferma Lilith ponendosi accanto a me. Lucio la imita sotto gli occhi divertiti del Padre dei demoni.
«Voi vorreste impartirmi una lezione? Sono così da sempre, accettatelo.» Sputa acido e divertito.
«Oh ma non è mai tardi per cambiare.» Afferma il figlio incatenandolo con le stesse catene che hanno usato per lui.
«Sapete che non mi faranno nulla, vero?»
«Forse così no.» Affermo poggiando le mani sui ferri.
«Ma così si.»
Il demone cerca di liberarsi gemendo di dolore.
«Cosa stai facendo?» Urla.
«Queste catene non hanno effetti né su di me né su di te. Infondo abbiamo una piccola parte angelica dentro di noi. Ho sfruttato questa cosa a mio vantaggio. Quella sulle catene è solo una piccola dose di Acqua Santa. Ma se combinata alla mia parte angelica, questa piccola dose può risultare letale persino per te.» Spiego mentre lui continua a cercare di liberarsi. I quattro mesi con Cassiel stanno dando i loro frutti.
«Cosa vuoi?» Chiede il demone allo stremo delle forze.
«Voglio che tu la smetta di manipolare continuamente le nostre vie. Non mi interessa se sei così da millenni, è arrivato il tempo di smetterla.»
Il diavolo china il capo e annuisce distrutto. Sappiamo tutti che prima o poi riprenderà a manipolarci, ma questo può darci una piccola speranza che non ritorni a farlo tanto presto. Come si dice: il lupo perde il pelo ma non il vizio. Gli tolgo le catene e Lilith si appresta a sorreggere il demone senza più forze.
«Potremo avere un po' di pace.» Sussurra Lucio abbracciandomi da dietro. Anche lui sa che questa pace non durerà molto.
«Lilith ho bisogno di una mano per i preparativi dell'Incoronazione.» Afferma la Regina avvicinandosi a me. Come previsto: il periodo di pace è già finito.
«Cosa bisogna fare?» Chiedo alla demone che tira fuori una lunga pergamena piena di cose da fare. Non penso di riuscire a sopravvivere a tutto ciò. Guardo Lucio disperata e lui inizia a ridere mentre Lilith mi trascina via. Ho già piene le scatole di questa incoronazione.
«Ci sono così tante cose da fare! E l'Incoronazione è tra poco!» Esclama la Regina in carica in preda all'ansia. Ha trascinato me e Sarah al Tempio di Rose per decidere tutti i preparativi insieme. Io e la mia futura cognata ci guardiamo rassegnate. Per i prossimi giorni la nostra routine sarà questa.
«Bisogna decidere i fiori.» Si avvicina Lilith con la pergamena stretta ancora tra le mani mentre alterna lo sguardo tra me e Sarah. La demone mi guarda in panico. Nessuna delle due ha la più pallida idea di che fiori potremo mai scegliere per decorare la navata e il Tempio. Qui ci sono già molte rose. Servono davvero altri fiori?
«Qual è il vostro fiore preferito?» Chiede la Regina vedendo le nostre espressioni visibilmente confuse.
«Il mio è l'ibisco rosso. Mi ricordo che mio padre li regalava sempre a mia madre, prima di morire.» Affermo ricordando quei mucchietti di fiori che mio padre portava sempre a mia madre quando litigavano. Era il suo fiore preferito, e in qualche modo è diventato anche il mio.
«Il mio è la camelia rosa. In Giappone è simbolo della perfezione. Mi ha sempre donato un senso di pace.»
«Perfetto!» Esclama Lilith appuntando i nomi dei fiori sulla pergamena e spuntando la casella.
«Manca ancora molto?» Chiedo.
«Oh no mia cara. Ci sono da vedere solo la lista degli invitati, la postazione ai tavoli, gli abiti nuziali, il buffet, le bomboniere, i testimoni, le damigelle, la musica. Si devono inviare le partecipazioni e bisogna scegliere le fedi nuziali. Ci sono da controllare le torte, il buffet di dolci. E per ultimo bisogna scegliere la data e la destinazione per la luna di miele.» Elenca la Regina mentre io e Sarah rimaniamo a bocca aperta.
«E quanto tempo ci rimane per decidere tutto ciò?» Chiede Sarah preoccupata.
«Una settimana e mezza.»
Stiamo seriamente organizzando un doppio matrimonio in una settimana e mezza? Normalmente ci vuole almeno un anno per organizzare una cerimonia di questa portata.
«Alla fine di tutto ciò, esigo una medaglia all'impegno.» Afferma e le due demoni scoppiano a ridere.
«Sarà meglio rimetterci all'opera se vogliamo che sia tutto perfetto per le nozze.» Afferma Sarah e annuisco. Sarà una settimana molto lunga.
«Allora? Com'è andata la giornata?» Chiede Lucio appena entro in camera sua.
«Stancante. E non abbiamo finito neanche metà della lista di tua madre.» Sospiro buttandomi sul letto accanto a lui. «A te invece?»
«Stressante, come sempre.» Mormora abbracciandomi. Non ci siamo visti per tutta la giornata. Solo per cena, poi sono stata rapita di nuovo da sua madre per completare la lista degli invitati.
«Non vedo l'ora che queste settimane infernali finiscano.»
«Non credere che da Regina sarà tutto in discesa. Anzi, è lì che inizia la salita.» Afferma e io sprofondo la faccia nel cuscino. Odora di lui.
Qui dentro tutto ha il suo profumo. E tra pochi giorni vivremo insieme ogni momento della nostra giornata. Avremo una camera nostra. Non ci saranno più camera sua o camera mia. Sarà la nostra camera.
«A cosa pensi?» Chiede girandosi su un fianco.
«A quanto sono fortunata ad averti nella mia vita. Potrei passare l'eternità a fare la Regina, ma ogni momento stressante sarebbe nulla se ho te accanto a me.»
«Lo stesso vale per me.» Sussurra prima di lasciarmi un candido bacio sulle labbra per poi svanire insieme tra le lenzuola arrotolate.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Nov 13, 2023 ⏰

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