Heroes

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Adrien si innamorò veramente di Marinette quando scoprì l' identità di Ladybug.
Accadde tutto una fredda sera invernale: Ladybug e Chat Noir avevano sconfitto l'ennesimo akuma di Papillon e tutto tornò alla normalità grazie al Miraculous della Coccinella.
Lei guardò il suo partner con un sorrisetto soddisfatto sul volto che mutò in una smorfia di disgusto in pochi attimi:

"Chat... stai sanguinando."

Il Gatto Nero di Parigi non si rese conto di quella profonda ferita sulla gamba, che orribilmente segnò quella pelle chiara e curata, si chiese come quella lama lanciata dal nemico fosse riuscita a strappare la tuta di Chat Noir.
Rispose che andava tutto bene ma prontamente la ragazza lo prese per un braccio e, senza pensarci due volte, lo strinse a se, portandolo poi via da quel tetto in cui era avvenuta la purificazione dell'akuma.
La ragazza decise di portarlo a casa sua e Chat fece parecchie domande a Ladybug, la quale si limitò a rispondere con sillabe e senza troppe spiegazioni.
La ferita non smetteva di sanguinare e Marinette sentì il cuore pulsare sempre di più nel petto.
Adrien si ricordò solo di essere stato costretto a sedersi sul letto, premendo sulla gamba un panno umido datogli dalla sua amata coccinella.

"My lady, Marinette ti ha lasciato venire qui? La hai avvertita? Dov'è ora?"
Domandò il ragazzo, sentendo il panno inumidirsi fin troppo e la testa girare.

Ladybug prese il panno e lo sostituì con un'altro, mormorando parole come: "fermo", "non si ferma... non si ferma" e "non fare domande" o "Si, le ho già detto tutto. Ora zitto."
Chat era sempre più confuso. Quelle parole non lo convincevano affatto e nella sua testa iniziarono a maturare diverse spiegazioni e teorie più o meno verosimili.
Poi accadde. Accadde tutto senza alcun motivo e in modo inaspettato.
Ladybug non si accorse del rumore degli orecchini, che precedevano la trasformazione, così come Adrien, troppo preso da quella situazione, ignorò il suono fastidioso che proveniva dal suo anello.
Si levarono le maschere e davanti a Adrien apparve la figura di Marinette che, con mano tremante, sistemò meglio il panno sulla ferita del bel modello parigino.

Marinette cercò di nascondere il viso. Adrien trattene un grido a causa di quella inaspettata situazione. Silenzio.
La ragazza finì di medicare la ferita, prese le sue cose, e sparì dalla vista di Adrien.
Il ragazzo notò gli occhi della giovane farsi più lucidi, poi abbassò lo sguardo sulla sua fasciatura.
Passarono dieci minuti e il biondo non si mosse dal letto, rimase solo con la testa pulsante e piena di domande.
Ritornò in stanza Marinette la quale alzò lo sguardo verso Adrien.

"Così... tu sei Chat Noir."
"E tu Ladybug."

Mormorò il biondo, sentendo una strana sensazione nel petto, poi fu Marinette a prendere in mano le redini della situazione ed Adrien giuró di non aver mai sentito tanta freddezza in quella voce graziosa e alcune volte insicura:

"Non pensavo sarebbe successo in un modo così stupido. Sono una grandissima idiota, ho rovinato tutto. Non era così che doveva andare..."
"Marinette..."

La ragazza non rispose e abbassò lo sguardo, concentrandosi sui ricami del tappeto della sua stanza. Non aveva mai notato così tanti dettagli prima.
Avrebbe tanto voluto sparire in quel momento, sparire e non tornare più.

"Non pensavo che il mio Adrien fosse Chat Noir. Non lo avrei mai detto."

"Marinette, prima o poi sarebbe successo. So che non ci siamo mai mostrati l'uno all'altra per sicurezza e proteggere la nostra identità, ma i segreti non rimangono tali per sempre."

"Questo è vero ma avrei preferito che non fosse andata così, avrei preferito dirtelo in faccia al momento opportuno e nel luogo opportuno e non lasciare che accadesse tutto in un modo così stupido."

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