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Harry
"La tua testa, i tuoi gesti, la tua aria
son belli come un bel paesaggio;
Il riso giocherella sul tuo viso
Come vento fresco in un cielo chiaro"
C.Baudelaire
"Post mortem è una locuzione latina
il cui significato letterale è "dopo la morte".
Una festa, una delle tante a cui partecipava.Quel genere di serata attraeva sempre molti curiosi, intrigati dall'aura di mistero che aleggiava attorno a chi le organizzava eper il fatto che ci fossero dei vampiri tra di loro.Harry sorseggiò l'ottimo champagne offerto dai generosi padroni di casa, dandosi un'occhiata in giro.Sapeva come atteggiarsi, come farsi notare. Era diverso da tutti quelli che aveva intorno, con i suoi completi azzardati chericordavano una rock star degli anni '70, le camicie sfarzose aperte in profonde scollature a lasciare intravedere i suoi tatuaggi.Harry ci teneva che il suo aspetto risultasse anche per certi versi femmineo, i capelli lunghi in morbide e scompigliate onde gli accarezzavano le guance fino ad arrivare alle spalle.Sguardi, occhiate malcelate e per nulla nascoste, le persone che lo volevano lo divoravano letteralmente ogni suo passo. L'attenzione di Harry, ben presto, fu catturata da un uomo in particolare.Lo notò perché non pareva aver voglia di interagire con gli altri invitati presenti nella stanza, standosene poggiato al muro,ogni tanto buttava un'occhiata in giro con fare annoiato. Harry intravide un riverbero attraversare gli occhi dell'uomo, unfugace bagliore non umano che identificava i vampiri.Lo scrutò, osservando il vestito dal taglio perfetto di un blu oltre mare, la camicia bianca dai polsini dorati e abbastanzaevidenti. Portava al mignolo della mano destra un anello massiccio, un dettaglio che andava a completare il suo aspetto dagangster d'altri tempi.Lo attraeva, sapeva che avrebbe voluto essere suo quella sera, o almeno era l'unico vampiro a quella festa ad incuriosirlo piùdei soliti morti di fame dai modi poco educati.Guardò ancora le sue mani, il vampiro si passò le dita tra i capelli impomatati, con fare molto stanco.Si notava quanto si stesse annoiando ma comunque non perdeva la sua compostezza che cozzava molto con la sua mole e ilviso dai lineamenti marcati quasi rozzi.Fu quando Harry decise di avvicinarsi a lui che lo sguardo del vampiro venne catturato dalle sue movenze studiate. -Stavo cercando le parole giuste per parlarti- Harry abbozzò un sorriso sghembo, uno di quelli che gli venivano molto bene quando voleva conquistare. L'uomo parve ancora rimanere sulle sue e quando lo guardò lo fece quasi con noncuranza. Harry si passò una mano tra i capelli, anche quello un modo per ammaliare chi aveva di fronte ma in quel momento fu quasi più pernervosismo. Il tizio aveva quell'aria impossibile da capire. Non gli era mai successo di rimanere per così tanti minuti insilenzio di fronte a qualcuno. Di solito non gli ci voleva molto per avere quello che voleva, agganciare per bene il suo vampiroe farlo già pendere dalle sue labbra. Ma davvero gli sembrò di essere di fronte ad un muro. Un muro che lo fissava dalla testaai piedi, senza pudore, come se lui fosse un pezzo di carne da scegliere per poi divorarselo con foga.-Che ci fa un ragazzino come te con gente del genere?- aveva la voce corposa, molto bassa e anch'essa gli uscì quasi con fatica,come se gli stesse parlando perché doveva. Harry notò che possedeva un leggero accento straniero, ma in quel momento non si concentrò molto su quello, bensì a non fare la figura del pivellino.Allargò ancora di un poco il sorriso che gli era rimasto sul suo bel faccino.-Mi piacciono quelli come te- affermò furbescamente, lanciando l'amo e aspettando che il pesce abboccasse.L'uomo non sembrò molto impressionato dalla sua frase e la cosa cominciò a smontare la sicurezza di Harry.Poi lo sconosciuto si girò del tutto verso di lui, come se d'improvviso avesse detto qualcosa di importante e si meritasse tutte le attenzioni del caso.-Non hai un Master?- gli domandò guardando più in basso nella scollatura della camicia che lasciava scoperta buona parte dipelle bianca e liscia. Furbescamente Harry lasciava sempre intravedere le cicatrici bianche che capeggiavano sul collo nudo,agghindato da lunghe collane. Il ragazzo si morse l'interno della guancia, constatando quanto le labbra del tizio fossero davvero carnose e rosse. Sembravano così diverse dal resto dei suoi lineamenti marcati, il suo sguardo stretto che pareva avere solo due emozioni non poteva accoppiarsi bene con quella bocca morbida.-Non mi piace essere di qualcuno- affermò con sicurezza ed era vero. Ci avevano provato a tenerlo a bada, mettergli unguinzaglio ma se lo lasciava mettere solo in occasioni particolari e non era di certo quella -o forse non ho ancora trovato quello che sappia farlo bene- colpì ancora e lo sconosciuto alzò lentamente lo sguardo fino al suo ed Harry lo sentì quasi volergli entrare in testa attraverso quello scambio d'occhiate. Erano limpidi quelle iridi ma non avevano molto di umano.Forse era quel particolare che lo fece rabbrividire per un istante.Voleva la sua bocca sul collo e quel pensiero bastò a farlo respirare con maggior enfasi.Allungò elegantemente la mano, i piccoli bracciali attorno al polso tintinnarono delicati.-Harry Styles- si presentò, gli sorrise ancora questa volta più naturale e forse fu proprio per quello che il vampiro sembròrilassarsi. Fissò la sua mano che attendeva.-Didier-Harry sbuffò col naso, mordendosi ancora il labbro.-Solo Didier?- lo incalzò e allora vide comparire un accenno di sorriso sul volto del vampiro.-Solo Didier - concluse ma non rispose alla stretta di mano. Se pur il vampiro gli avesse appena sorriso restava sempre sullesue e non era ancora riuscito a scucirgli qualcos'altro che non fosse il suo nome. E un piccolo ghigno.-Non ti ho mai visto da queste parti, vengo spesso io...- Harry si interruppe quando dalla gola di Didier sgorgò una risata divertita. Rise con naturalezza sfoderando un sorriso bianco e canini appuntiti che scintillarono sotto la luce dei lampadari di cristallo ottenendo come effetto quello di mettere in imbarazzo il suo interlocutore.-Non devi dire battute come se fossi in un film, sai, ragazzino?-Harry sentì un leggero languore scaldargli il basso ventre nel sentirlo pronunciare la parola "ragazzino" anche se, conoscendoil proprio carattere orgoglioso, quell'appellativo non avrebbe dovuto andargli a genio.Non amava quando lo trattavano in quel modo, ma non si scompose.-Ok, ok. Di solito fanno colpo- rispose con una nota di stizza nella voce che fece sorridere ancora di più Didier. Quest'ultimoscosse appena la testa.-Fai colpo da solo, non ti servono frasi già fatte- adesso era lui a provarci ma Harry non avrebbe perso a quel gioco così facilmente.Si portò una mano al petto e finse stupore.-Mi stavi guardando?- domandò con una nota più alta nella voce scatenando altre lievi risate da parte di Didier. Era bello,davvero bello quando sorrideva, pensò Harry.-Avanti, sai di essere un bel ragazzo e qui dentro avresti l'imbarazzo della scelta tra tutti quelli che ti vogliono portare a letto-affermò affilando lo sguardo -sapevi che ti stavo guardando, perché ero insieme a tutti quegli altri che lo stavano facendo-concluse riuscendo in definitiva a mettere a disagio Harry, ma nell'imbarazzo trovò la forza per fare il passo decisivo.Harry socchiuse le palpebre, alzando appena l'angolo destro della bocca e con un solo movimento fu a pochi centimetri dalcorpo del vampiro.-E quindi tu cosa...- alzò la mano lentamente e con l'indice e il medio afferrò delicatamente la parte finale della cravatta,fissando il vampiro dal basso verso l'alto -cosa vorresti fare?-Didier non tardò a sorridergli appena, tirando piano il lato destro della sua carnosa bocca.-Andiamo a fare due passi? Ti va?- Harry seguì il vampiro fuori dalla casa, in fremente attesa.Didier stava un passo davanti a lui, il braccio piegato a tenere una bottiglia di champagne e nell'altra mano due flute.Solitamente non parlava molto negli istanti che precedevano il motivo per cui si trovava a quel genere di festa ma fu lieto delfatto che invece il vampiro avesse voglia di chiacchierare.-Quanti anni hai Harry?- gli domandò con pacatezza. -Dimmelo tu- gli piaceva giocare, essere quel tipo di ragazzo che sfugge e che spinge le persone a cercare di scoprirlo. Didiersbuffò dal naso.-Ah, smettila con ste battute da film- si girò appena per redarguirlo bonariamente.-No, dai, davvero, non te lo voglio dire io, indovinalo--Non hai neppure i peli in faccia, di certo sei molto giovane-Non seppe bene come rispondergli per cui preferì emettere solo uno sghignazzare delicato mentre continuavano acamminare lentamente tra la vegetazione dell'ampio parco adiacente la villa.Si avvicinarono a quello che sembrò essere una piscina dato l'odore di cloro che arrivò al naso di Harry e fu allora chesvoltarono appena sulla sinistra tra dei cespugli fioriti.Harry tremò appena, deglutendo il nulla data la gola quasi del tutto secca.Il cuore cominciò a palpitargli eccitato, brividi dovuti al dubbio di star facendo la cosa sbagliata gli percorrevano le gambe.Quando si fermarono Harry si ritrovò nel buio e nel silenzio.Respirò a lungo.-Non hai paura?- domandò il vampiro con tono placido.Harry sentì il tintinnare dei bicchieri di vetro tra di loro, poggiati probabilmente a terra.-Di stare qui con te adesso?- rispose con finta voce sicura.Finse di sapere i rischi che correva, dentro di sé era come se desiderasse solamente chiudere gli occhi e perdersi nel piacere che il pericolo gli procurava.Il corpo cominciò ad animarsi di quella adrenalina languida e vibrante, lo sapeva, e la voleva tutta.Harry sobbalzò quando nel buio sentì la presenza di Didier di fronte a sé, un flebile contorno luminoso proveniente dalle lucidella casa ormai alle loro spalle disegnava un profilo sottile sul volto del vampiro.Il respiro pesante di Didier parve quello di un animale che annusa ciò che ha catturato prima di mangiarselo.Harry tremò appena continuando a mantenere il controllo su se stesso.Si aspettò un bacio quando la bocca di Didier sfiorò la sua. Non si azzardò a farsi avanti, non voleva sembrare disperato perché attratto da quelle labbra succose. Ma nessuno dei due fece il primo passo, restarono lì fermi uno di fronte all'altro. Harry socchiuse la bocca senza neanche accorgersene, si lasciò sfuggire un piccolo sospiro quando le dita di Didier cominciarono a sfiorare il suo collo, come se stesse cercando di leggere la sua pelle coperta di brividi.Ancora Harry non si mosse ritrovandosi a chiudere gli occhi, immergendosi nella piacevole sensazione che il tocco delvampiro gli provocava.La sua camicia gli venne sfilata dalle spalle, i bottoni saltarono in un colpo solo e ben presto sentì anche la cintura tintinnaredopo esser stata aperta.-Non farò nulla se tu non vuoi, basta che tu me lo dica- il respiro freddo sulla sua pelle quando Didier gli parlò con voce dolcee rassicurante, baciandogli l'incavo tra il collo e la spalla gli fecero morire in gola un sospiro. Poi salì veloce fino all'orecchiodove vi infilò con poca grazia la lingua umida. Harry storse il naso, infastidito cercò di spostarsi e allora, nell'ombra, sentì ilvampiro sghignazzare delicato contro la pelle umida.Harry avrebbe voluto dire qualcosa, non sapeva bene che cosa, ma ciò che gli uscì dalla gola fu solo un singulto strozzatoquando venne spinto all'indietro. Atterrò goffamente su un enorme cuscino a sacco, affondando del morbido rivestimento.-Ma che cazz...- gli sfuggì sincero e Didier ridacchiò ancora divertito.-Non ti sarai spaventato?- lo canzonò ed Harry si infiammò stizzito. Poggiò le mani sul cuscino cercando di tornare in piedi,ben sicuro di volerlo mandare a quel paese e che non gli piaceva esser preso in giro, ma tutto si spense quando d'improvvisola sua bocca venne presa d'assalto da quella del vampiro.Mugugnò qualcosa, forse un "vaffanculo" che si spense, soffocato dalla lingua di Didier che volgarmente si faceva strada in cerca della sua gemella.Era davvero morbida la bocca del vampiro, si apriva e lo mangiava letteralmente di baci, con voracità e senza alcun tipo didelicatezza.Harry cominciò a tremare, spudoratamente e ormai inesorabilmente eccitato, senza alcun momento per poter respirare apieni polmoni, con i canini appuntiti di Didier che afferravano il labbro inferiore provocandogli sempre più tremori.Non seppe come e né in che modo Didier riuscì a spogliarlo del tutto, persino delle scarpe, che si ritrovò ben presto nudo e con le gambe piegate contro le spalle del vampiro.Ci fu un piccolo stallo quando il bacio finì ed Harry sempre di più cominciò a tremare vigorosamente.-Hai freddo, ragazzino?- le sue parole gli entrarono fin dentro al petto.-No...- riuscì a sussurrare con la gola chiusa e la voce flebile. Rabbrividì ancora, lievemente, sentendo le gambe piegatesfiorare ad ogni tremolio il fianco del vampiro.Palpabile l'eccitazione che lo pervadeva, nudo, contro il corpo massiccio di Didier ormai quasi del tutto proteso su di lui, ma ancora inginocchiato tra le sue gambe aperte. Il respiro di Didier era fresco contro le sue labbra gonfie.Non dissero nient'altro, restarono ancora qualche istante fermi in quella posizione ed Harry sentì il cuore pronto a sfondargliil petto talmente batteva agitato. Nel buio non riuscì a vedere nessun cambio di espressione sul viso dell'altro, solo gli occhiparevano emanare una luce strana, finché una sfumatura cangiante tramutò lo sguardo in quello di una creatura selvaggia.Venne preso ancora piacevolmente alla sprovvista quando la sua bocca fu vittima di piccoli morsi. Harry cercò di afferrare lespalle di Didier come fosse l'unico appiglio per non affogare in quel mare di emozioni mentre la lingua del vampiro con forza lo riempiva togliendogli il fiato ansante. Toccava la sua, la cercava, entrando ed uscendo dalle sue labbra in suoni umidi elascivi.Didier aveva ancora la mano ferma alla base del collo di Harry, bloccandolo, come a fargli intuire che non lo avrebbe lasciatomolto presto e al sol pensiero si lasciò andare ad un sonoro gemito, soffocato e spento nel lungo e caldo bacio che ancora sistavano scambiando. Qualcosa cambiò nei gesti di Didier, Harry ascoltò ben presto gorgoglii provenienti dalla sua gola, come il ruggito di una bestia pericolosa e il bacio d'improvviso si fece ancora più vorace e spinto.Le dita del vampiro salirono verso la nuca dove strinsero con poca grazia una massiccia ciocca dei capelli lunghi di Harrycostringendolo a staccarsi e a piegare la testa all'indietro.Tremò spudoratamente eccitato, il suo sesso duro e desideroso di attenzioni toccò il ventre di Didier quandoquesto si distese del tutto su di lui, schiacciandolo e premendosi sul suo torace.Faceva male ma lui non si ribellò. Harry respirava agitato, il petto magro che cercava in qualche modo di riempirsi d'aria, masi scontrava contro la mole possente di Didier.-Dimmi, ragazzino- sussurrò con voce greve sul pomo d'Adamo di Harry, leccandolo appena con la punta della lingua –vuoiche ti morda? Uh? – gli chiese per poi afferrare la protuberanza con delicatezza tra i canini ormai sporgenti. Harry trasalì,gettando gli occhi all'indietro, affondando le unghie nella pelle liscia della spalla del vampiro.-Voglio che tu me lo dica, Harry-Si sentì mancare per un istante infinito, il suo nome gli suonò così sensuale pronunciato da lui. Si passò nervoso la lingua sullelabbra ormai secche e cercò di trovare la voce per rispondergli, ma le parole gli morirono in gola quando Tom si mosseappena su di lui, strusciandosi contro la sua erezione, afferrandogli con forza il fianco destro. Harrysentì i polpastrelli premere con decisione sulla sua pelle, entrargli quasi nelle ossa. Si mosse ancora, più deciso, togliendogli ilfiato dal petto.-Ti...ti...- cominciò a balbettare con la gola secca e poco fiato nei polmoni –ti pre...ti prego-.Harry si sentì annullare, stretto e schiacciato, in preda ai tremori di una lussuria prorompente, pervaso dal solo desiderio chei denti del vampiro affondassero nella sua carne.Didier non disse nulla e per alcuni istanti parve smettere di respirare. Sondò lentamente con la mano libera, con unadelicatezza che fino ad allora sembrava non avere, il corpo nudo della sua piccola preda, decidendo, scegliendo il puntomigliore, quello che lo avrebbe fatto impazzire.Harry aveva svariate cicatrici sul corpo, alcune vecchie e altre di poche settimane ancora delicate e rosee. Sobbalzò quandoIl vampiro gli toccò quella che capeggiava sotto il capezzolo sinistro e sospirò nel sentire le dita sfiorare quelle sulle costole, ma trattenne il fiato sgranando al contempo gli occhi quando venne scelta quella nell'interno coscia a sinistra.Didier la trovò, non prima di aver seviziato appena il sesso duro di Harry, strappandogli singulti, quasi sull'orlo di un piantolagnoso e insofferente.In realtà non aveva solo un unico morso da quelle parti; essendo un punto di maggior confluenza del sangue molti vampiriavevano già profanato la sua pelle liscia, tra il morbido pelo pubico e la carne giovane.In quel marasma di battiti cardiaci estremi e sospiri che partivano dalla sua bocca, Harry sentì il primo sospiro emesso daDidier quando trovò la cicatrice più fresca.Harry si mosse, gli dava fastidio e allo stesso tempo lo eccitava il fatto che quel punto venisse vezzeggiato dal pollice delVampiro che stava ora osservando rapito.-Non me lo hai detto- gli parlò ancora con un tono di voce piatto, tranquillo ma un altro flebile sospiro arrivò alle orecchie diHarry, il quale respirò a pieni polmoni quando Didier si sollevò dal suo petto, lasciandogli i capelli e stringendo con entrambele mani le sue frementi cosce. Gli aprì ancora di più le gambe, abbassandosi ben presto sull'erezione del giovane, il qualeemise un lungo gemito, ma ancora insoddisfatto. Non era lì che voleva la sua morbida bocca.-Ti prego...ti prego...- supplicò ancora, in cerca della sua testa, dei suoi capelli da toccare, sentendolo muoversi lento sul suosesso, seviziato appena dalla punta dei suoi canini.-Ti...ti pre...- le parole gli morirono in gola sentendosi racchiuso nella calda bocca del vampiro.Harry si ritrovò in un bagno di sudore, con la bocca aperta e un rivolo di saliva che gli bagnava il mento, i capelli lunghi,selvaggi, che si appiccarono alla fronte madida e alle guance paonazze.-Fallo, ti prego, fallo...-La prima sensazione di quando la carne venne lacerata fu solo dolore, secondi che parvero infiniti a causa del bruciore intollerabile che si mischiava con irruenza ad un languido piacere viscerale che costrinse Harry ad aprire la bocca nel disperato tentativo di emettere un suono e liberare così parte del supplizio a cui si sottoponeva volentieri. Gorgogliò nella sua gola uno stridulo e strozzato grido che uscì del tutto quando la bocca di Didier si chiuse completamente attorno alla sua carne.Il sangue sgorgò veloce nella bocca del vampiro, Harry lo sentiva uscire dal suo corpo, i suoni umidi dei risucchi a dir pocoeccitanti per le sue orecchie.Il piacere salì attraverso il suo petto, il corpo tremò con vigore sotto le ondate di un piacere che lo stordiva.Didier si nutrì poco da quella ferita spostandosi rapidamente poco più in là, infierendo ancora contro la pelle morbida diHarry il quale si portò le dita alla bocca, mordendole e le palpebre sfarfallavano nervose per l'estasi del morso.Il cuore pulsava così forte nelle sue orecchie da stordirlo, la testa cominciò a girare vorticosamente per la perdita di energieche abbandonavano il suo corpo ad ogni risucchio della bocca di Didier attaccato a lui come fosse ambrosia.Cadeva sempre più velocemente in quel limbo di dolore e straziante lussuria, la sua gola strozzata da gemiti gracchianti elamenti languidi.Avrebbe voluto altri morsi, altre ferite, altro sangue sulla sua pelle pallida ma dovette aprire gli occhi quando per unafrazione di secondo Didier si staccò dal morso con uno scatto feroce, rabbrividendo nel sentire un ringhio basso e gutturaleprovenire dal buio di fronte a sé. Harry strinse i denti, la schiena si arcuò tirandosi e andando a collidere contro il petto di Didier.Entrava in lui con tanta foga da non lasciargli neppure il tempo di un respiro che non fosse espresso in uno strozzato gemito.Harry sentiva i morsi freschi pulsare e il sangue fluire da lui veloce, inesorabile, macchiandogli la pelle, grondando tra i lorocorpi. Chiuse gli occhi, inebriato e sconvolto dal piacere che lo pervadeva, esausto e sudato.Dai morsi sembrava pulsasse un piacere infinito da quel dolore di sentire la carne aperta, dal ricordo dei denti dentro di lui edal sesso di Didier che inesorabile continuava ad entrare ed uscire con tanta forza da spezzarlo.Non vi erano altri gemiti se non i suoi, Didier sembrava non respirare o non doverlo neppure fare. Teneva la bocca attaccataal suo orecchio, il braccio destro attorno al suo torace e la mano libera a stringere ancora i lunghi capelli, come fosse il crinedi una puledra da ammansire e governare.Didier affondò i canini nell'incavo della spalla di Harry il quale esplose in un prorompente orgasmo che lo fece guaire comeun animale ferito ed arcuare fino a sentire la schiena spaccarsi.Stravolto da frementi tremori si accorse dopo qualche istante di totale blackout di essere disteso a pancia in giù sul morbido cuscino e che l'unica cosa che voleva in quel momento era bere.Aveva la gola secca, arsa dai suoi gemiti e sospiri e non desiderava altro che mandare giù qualcosa di fresco.Aprì gli occhi lentamente, si mosse con ancora più fatica, il corpo un unico fremito. Ben presto ritrovò di fronte a sé il riflessodi un bicchiere da champagne.Avrebbe dovuto prendere quel bicchiere con sicurezza, con grazia mostrando al vampiro che sì, aveva apprezzato la scopata,ma che di certo non lo aveva così tanto impressionato, ma risultò più un bambino in cerca della tetta della madre in preda aicrampi della fame. Bevve tutto d'un sorso buttando poi il bicchiere a terra, sospirando compiaciuto nel poter di nuovodeglutire.Harry si girò appena dietro di sé, oltre la propria spalla, sentendosi intimorito per un breve istante quando vide gli occhi diDidier divenire cangianti e tinti di una luce fiammeggiante, animalesca.
-Come stai ragazzino?- gli domandò ma parve non volersi avvicinare ancora. Harry si sentì divorare da quelle pupille.Non gli rispose, non sapendo bene cosa dirgli.Poi nel buio si sentì afferrare con una delicatezza inaspettata, il suo corpo rattrappito venne raccolto tra le braccia delvampiro, muovendosi ora tra il fresco degli alti cespugli dell'immenso giardino della villa. Harry si sentì trasportare a mezz'aria, le gambe a penzoloni oltre il braccio di Didier e la guancia che mollemente aveva trovato sostegno contro la sua spalla.Ancora non aveva proferito parola ma si accoccolò meglio contro il petto dell'altro.Pazzesca quella situazione.Solitamente il partner occasionale con cui passava una bella oretta o di più non lo trattava con tanta gentilezza dopo averloscopato e morso e forse era anche lui che non amava scambiare parole dopo il tutto e preferiva rivestirsi da solo senzaneppure ringraziare, nell'imbarazzo generale.Ma quella sera Didier fin da subito lo aveva attratto perché diverso da tutti gli altri e si sentì più a disagio in quel momentocosì intimo che per avergli detto di morderlo fino a farlo venire.Dopo qualche istante di camminata mentre si udiva solo il lontano vociare della festa e dell'erba calpestata, rabbrividìalzando la testa di scatto quando si ritrovò a mollo nell'acqua fredda della piscina.
-Ehi...- sussurrò quasi allarmato ma la leggera risata genuina di Didier sembrò calmarlo.-Meglio?- domandò il vampiro al suo orecchio, scendendo a baciargli il collo, leccando appena la ferita aperta da cui ancorasgorgavano piccoli rivoli di sangue. Harry chiuse gli occhi godendosi il languido piacere della bocca morbida del vampiro sulmorso, una cicatrice nuova sulla pelle liscia. Rabbrividì.-E tutto questo?- chiese non sapendo come interpretare quel gesto.-Questo cosa?--Questo è molto da film- sospirò chiudendo gli occhi.Lasciò andare la testa all'indietro fino a che l'acqua gli lambì le tempie. Andava bene così.Non serviva dire o fare altro se non restare in silenzio con il lieve suono dell'acqua attorno a loro.
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Post Mortem
Vampire"Sguardi, occhiate malcelate e per nulla nascoste, le persone che lo volevano lo divoravano letteralmente ogni suo passo. L'attenzione di Harry, ben presto, fu catturata da un uomo in particolare. Lo notò perché non pareva aver voglia di interagire...