Capitolo 18 ~ Il Segreto Di Annie

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LEVI'S POV

Armin: <<Si tratta di Mikasa, è sparita.>>

Aprii la bocca, lasciando cadere la sigaretta ancora accesa sul parquette. Dovetti sbattere le palepebre piú volte prima di rendermi seriamente conto di ció che aveva appena detto quel biondino tanto caro alla corvina.

Levi: <<Sparita... SPARITA?! COME SAREBBE A DIRE CHE È "SPARITA"?!>>

Urlai contro al moccioso, che nel frattempo aveva messo le braccia incrociate davanti al volto, come se avesse paura di essere colpito da un momento all'altro.

Levi: <<Andate immediatamente a cercarla. È UN ORDINE!>>

Loro, con il puro terrore stampato in faccia, si diedero un pugno sulla parte sinistra del petto, all'altezza del cuore, con la mano destra, mentre tenevano la sinistra, chiusa anche essa a pugno, dietro la schiena, esclamando un convinto <<SI SIGNORE!>>

Gli chiusi la porta in faccia senza degnarli di un ulteriore sguardo. Dovevo sbrigarmi a trovare quella testarda mocciosa.

" E se fosse scappata a causa mia...?"

Non volevo neanche pensarci, quindi scossi violentemente la testa per scacciare quegli sciocchi pensieri e mi diressi immediatamemte in camera da letto, cosí da potermi cambiare per iniziare anche io le ricerche della corvina.

Dopo essermi messo una camicia bianca, dei jeans grigi, calzini ed anfibi neri, uscii subito di casa, pronto a dargliene di santa ragione appena trovata.

MIKASA'S POV

Annie: <<AHAHAHAHAH ODDIO, NON CI POSSO CREDERE! E tu? Cosa gli hai risposto?>>

Mikasa: <<Che quella spada poteva inficcarsela dove solo Dio poteva saperlo.>>

Ci fu un momento di silenzio, dove ci guardammo dritte negl'occhi senza dire niente, con faccie serie, per poi scoppiare a ridere in una grassa risata contemporaneamente, cosí forte da far girare tutti nella nostra direzione e rischiare di essere cacciate dal pub dove ci eravamo date appuntamento.

Avevo deciso di anticipare la missione, poichè non volevo piú vedere quella faccia di cazzo che si ritrovava quel nanetto di merda che era il mio capitano, quindi cominciai a cercare Annie e, quando la trovai, le chiesi se le andava bene uscire subito, poichè avevo bisogno della sua compagnia.

Ed infondo non era una vera e propria bugia, mi sentivo meglio con lei, piú libera, come se fossimo in due a soffrire. Si vedeva che anche lei aveva qualcosa che non andava, altrimenti non si sarebbe ubriacata in quel modo, come me oltretutto.

Non ero mai stata un'appassionata dell'alcool, ma mi convinsi quando la bionda mi disse: <<L'alcool ti fa vedere solo le cose belle, ed a quelle brutte non ci pensi piú.>>

Avevo bisogno di un momento di relax, e devo dire che quella bottiglia di rum aveva fatto al caso mio.

Erano un paio d'ore ormai che parlavamo e ridevamo incessantemente, e non mi sentivo cosí bene dal bacio di Levi.

Levi...

Il pensiero di lui mi spense immediatamente il sorriso dalle labbra, cosa che la sospettata notò.

Annie: <<Mikasa? Ti senti bene?>>

Io annuii con poca convinzione, tenendo lo sguardo basso a fissare il mio bicchiere ormai vuoto.

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