Capitolo 6

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Non lo tollero,come si è permesso di fare allusioni sulle mie amiche,non ci posso credere. Pervertito che non è altro!
Dopo che sono passata a casa di Dalida per farmi prestare dei vestiti ritorno a casa per prendere lo zaino accompagnata sempre da lui.
Arrivati davanti casa scendo senza dire nulla e sbatto la portiera dell'auto.
-"Ehi che modi!"sbraita,ma non lo rispondo.
Sento il mio nome urlare ma non mi fermo. Poi il mio braccio viene strattonato e mi giro a fissarlo.
-"Senti,scusami per prima non volevo offenderti,è stata una battuta di pessimo gusto lo so"dice.
-"Già..."
-"Puoi perdonarmi?"
-"David noi non stiamo insieme,puoi fartela con chi vuoi non mi importa"ribatto,anche se so di star mentendo.
Stringe gli occhi a fessura e mi scruta.
-"Quindi se chiamo Dalida o Annabeth non ti infastidisce?"
-"No non mi...che cosa? non puoi"dico poi.
-"E perché? l'hai detto tu che non ti importa"ride lo stronzo,lo sta facendo apposta ed io ci sto cadendo come la scema.
-"Senti,io e te non ci vedremo più mi hai capito? quindi dimenticami"sputo fuori.
Ha un sussulto poi si ricompone e mi prende per le spalle avvicinandosi a me.
-"Sentimi tu,io non ho intenzione di allontanarmi da te ne ora ne mai,io ti voglio e ti avrò punto"
-"Sei uno stronzo arrogante!"urlo.
-"Come ti permetti bambina del cazzo!"grida.
-"Come puoi dire queste cose,ma ti senti? mi vuoi ma ti scopi le altre e me lo dici anche,io non sarò mai tua e non diventerò mai un'altra della tua lista,io sono fidanzata e il mio uomo mi ama,quindi addio!"ribadisco un'altra volta.
Entro in casa e lo lascio lì fuori con lo sguardo fisso per terra. Penso abbia capito che non possiamo stare insieme,che non è possibile.
Mi appoggio alla porta con la schiena e sospiro. Sento una lacrima che mi riga la guancia.

Perché sto piangendo? non ne ho il motivo

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Perché sto piangendo? non ne ho il motivo. Me l'asciugo immediatamente e salgo di sopra per prendere i libri,andrò con la mia auto a scuola e spero vivamente che David se ne sia andato,altrimenti non so se sarò in grado di affrontarlo di nuovo. Deve uscire dalla mia vita.
Il mio telefono suona,vedo che è Anthony e rispondo.
-"Ciao amore come stai?"dice allegro.
-"Oh tutto bene,mi stavo preparando per andare all'università"
-"Bene,ti ho chiamato per dirti che finalmente mi hanno dato due giorni liberi,verrò a trovarti domani sei contenta? non vedo l'ora di abbracciarti"
-"Ma è fantastico!"
-"Si,ora ti devo lasciare...buona giornata amore a domani"
Lo saluto e stacco la chiamata.
Mi sento una merda,proprio domani deve venire caspita!
Forse è meglio così,almeno se David mi vede se ne fa una ragione. Sospiro e scendo di sotto andando a scuola.

La mattinata è passata tranquilla e Dalida mi ha guardata stranita tutta il tempo. Non ho seguito per niente le lezioni e non ho preso appunti come faccio di solito. Mi sento come un guscio vuoto.
-"Carola stai bene?"
-"Si è che..."mi fermo.
-"David mi ha detto qualcosa,cosa è successo?"
-"Io...ieri mi ha salvato da uno stupro"confesso.
-"Che cosa? oh mio Dio,mi dispiace tanto"
-"Per fortuna c'era David,lui c'è sempre"sussurro l'ultima parola.
Lei non risponde e mi guarda con un sorriso in faccia.
-"Perché sorridi?"
-"Ti fa stare bene vero?"chiede.
Annuisco perché lei mi conosce più di chiunque altro,capirebbe che mento.
-"Ho paura Dalida!"rivelo poi.
-"Perché?"
-"Sembra irraggiungibile,non so se è una cosa giusta...sono fidanzata e non voglio fare questo ad Anthony"
-"Non puoi stare con lui se non ti rende più felice,io lo vedo che sei triste ma quando parli di David i tuoi occhi si illuminano...parla ad Anthony lui è un ragazzo riflessivo capirà,non preoccuparti"
-"Mi ha chiamata stamattina,viene domani"
-"Bene,così ci parli subito e ti togli il pensiero...dai vieni andiamo a mettere qualcosa sotto i denti,ho una fame!"esclama.
Rido e la seguo intrecciando la mia mano nella sua,le voglio un mondo di bene,è la sorella che non ho mai avuto.

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