Le facciamo aumentare ste stelline, raga? 🌟
"Dove cazzo eri finita, porca puttana?" il mio ragazzo mi accoglie così, quando entro un casa, urlando mentre mi raggiunge all'ingresso. Non ho le energie per mettermi a litigare con lui, le ho esaurite al parco, raccontando a Sofia di Lorenzo e durante il tragitto per tornare qui.
La ferita che ha lasciato in me la morte del mio migliore amico brucia, quasi come se ogni volta che penso a lui ci mettessero del sale sopra. Mi chiede se un giorno tutto questo dolore si placherà almeno in parte.
Il dolore mi annienta e penso di aver bisogno di parlare col Signor Giovanni al più presto. Sento che uno di questi giorni esploderò, proprio per questo motivo devo parlare con lui, soprattutto ora che sono incinta. Non voglio fare del male al mio bambino e prevenire è meglio che curare.
"Scusa Ben, ho incontrato un'amica e ho perso la cognizione del tempo" dico facendo di tutto per non incontrare i suoi occhi perché altrimenti noterebbe subito che ho pianto. Vorrei dirgli che ero al parco con Sofia, gli ho parlato di lei, anzi di sua madre, ma non posso visto che suo fratello è qui in giro per casa.
Come avevamo deciso qualche giorno fa, diremo della mia gravidanza il giorno di Natale per fare una sorpresa a tutti, quindi non voglio rischiare.
"Per quale cazzo di motivo non rispondevi al telefono?" continua ad urlarmi dietro mentre mi segue in giro per la casa.
Mi dirigo verso il bagno con la chiara intenzione di chiudermi dentro e farlo smettere di urlare, ma purtroppo è già occupato da Alex che penso si stia facendo la doccia. Si sente l'acqua scorrere.
"Smettila di urlare, ti prego, ho un mal di testa allucinante" dico sedendomi sul letto della nostra camera. Mi prendo il viso tra le mani e con l'indice e il medio mi massaggio le tempie nel tentativo di alleviare il dolore.
"Mi dici dove sei stata, per favore?" mi chiede dopo aver chiuso la porta. Fortunatamente ha abbassato il tono di voce, non urla più, sembra più calmo, ma non alzo lo sguardo su di lui per controllare se è effettivamente così.
"Al parco" rispondo con un sospiro e prima che lui possa chiedere qualcosa riprendo a parlare. "Ho visto dei bambini giocare e mi sono fermata ad osservarli, immaginando il nostro, e poi -come ti ho già detto- ho incontrato Sofia e non mi sono resa conto del tempo che passava" spiego evitando la parte in cui ho pianto per chissà quanto, pensando a Lorenzo.
Il braccio di Benjamin si avvolge attorno alla mia vita e con la mano libera mi prende il viso per girarmelo verso di lui. Cerco di opporre resistenza, anche se inutilmente, visto che la sua forza è il triplo della mia.
"Hai pianto" afferma, senza pormi la domanda. Lo so che si nota dai miei occhi, non posso mentirgli dicendogli che si sbaglia perchè si vede chiaramente nei miei occhi: prima di scendere dalla mia macchina ho visto il mio riflesso allo specchio e mi sono quasi spaventata di ciò che ho visto.
"Non è niente, amore. Stai tranquillo" gli dico appoggiandomi con la testa alla sua spalla. In realtà è molto molto più di quello che potrebbe immaginare, ma non sono pronta a cacciare fuori quello che sto provando dentro perchè sono certa che scoppierei e non voglio farlo. "Devo chiamare il Signor Giovanni" le parole lasciano la mia bocca quasi senza che me ne renda conta. Il mio ragazzo al mio fianco si irrigidisce e riesco a sentirlo mentre trattiene il sorriso.
Segue un interminabile silenzio da parte sua che mi mette paura: perchè improvvisamente ha smesso di parlare o di sbraitarmi contro? Non mi piace quando si comporta così perchè significa che sta rimuginando su qualcosa e proprio quel qualcosa mi spaventa.
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Finché io e te abbiamo noi ||Benjamin Mascolo|| #wattys2019
RomanceSequel di Amarsi e Perdersi ||BENJAMIN MASCOLO|| DAL PROLOGO: "Non vale la pena litigare perchè tanto mio figlio si chiamerà come mio nonno, Bryan" mi volto di scatto verso il mio ragazzo con gli occhi sgranati dalla sorpresa. Quando avrebbe deciso...