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È notte inoltrata quando torniamo tutti nei dormitori.

Dopo aver scartato tutti i regali, ci siamo sistemati comodi a vedere un classico film natalizio.

Ma io non ricordo la trama.

Non ricordo neanche un momento di quel film.

Continuavo a sentire quella voce nella testa, la coscienza che mi diceva che non ho il diritto di essere felice mentre Jude e Sarah e Jake e William sono morti a causa mia.

Erano ormai le due del mattino quando, sbadigliando per la stanchezza, Rufius ha ordinato a tutti di andare a dormire, dicendo di non osare alzarsi prima delle 10 del mattino dopo.

Per una volta, non ho la minima intenzione di disobbedire al suo ordine.

Sul secondo piano sono molti gli studenti rimasti; quasi tutti in realtà.

Il corridoio é molto affollato ma si svuota velocemente.

Sono tutti molto stanchi e felici.

Io sono solo stanca.

Apro la porta della stanza che condivido con Victor e Axel e mi avvio al mio letto, buttandomici sopra.

Sento le molle cigolare sotto il mio peso.

Anche Axel e Victor entrano chiacchierando.

Dicono qualcosa.

Probabilmente mi avvisano che vanno a lavarsi i denti prima di andare a dormire.

Io rimango lì, stesa su quel materasso, a guardare il soffitto.

Dalla finestra sopra il mio letto filtra una leggera luce.

La luna fa capolino da dietro una nuvola, per poi sparire di nuovo.

La porta del bagno fa uno scatto e i ragazzi tornano nella stanza, già cambiati per la notte.

Tocca a me.
Prendo il mio pigiama, un semplice paio di pantaloni larghi e una maglia di due taglie più grandi della mia, entrambi neri, e mi dirigo in bagno, chiudendomi la porta alle spalle.

Appena vedo il mio riflesso allo specchio sopra il lavandino, mi blocco.

Sono pallida.
Sembro un cadavere.
Un morto che cammina.

Mi avvicino allo specchio e mi guardo più da vicino: ho delle occhiaie viola che si vedono anche sotto il correttore, il maschara leggermente colato e la pelle bianco perla.

Gli occhi grigi sono rossi agli angoli, probabilmente è dovuto alle lacrime e alla stanchezza.

I capelli lunghi, con un ammasso di boccoli enormi e naturali, sono legati alla meglio con un elastico grigio.

Dio, come mi sono ridotta.

Vedo le clavicole spuntare da sotto il collo della maglia.

Devo essere dimagrita parecchio in questo periodo, senza rendermene neanche conto.

Stringo con le mani il lavandino.

Vedo il mondo girare velocemente e fermarsi di botto.

Sento risalire la cena, mentre un brivido gelido mi attraversa la schiena.

Corro più veloce che posso verso il water, appena in tempo per rimettere tutto ciò che ho mangiato stasera.

Continuo a buttare fuori il cibo, provocandomi dolori lancinanti allo stomaco.

Sembra sia stato strizzato come una spugna.

La porta del bagno si apre alle mie spalle e sento dei passi veloci che mi raggiungono, poi una mano posata sulla testa e un'altra sulla schiena.

- Mio Dio. - dice una voce.

È paura quella che sento nella voce di Victor?

È spaventato?

- AXEL! AXEL! VIENI QUI! - Urla Victor.

Altri passi.
Un'altra mano sulla schiena.

- Che cos'ha? - chiede un'altra voce - Poco fa stava bene.

- Non ne ho idea - dice Victor - prendi un pezzo di stoffa e bagnalo.

Sento Axel allontanarsi, poi l'acqua del lavandino scorrere.

Ho smesso di vomitare.

Victor mi prende in braccio con una facilità sconvolgente: o lui é molto forte o io sono più leggera di quanto ricordassi.

Mi solleva dal pavimento mentre io appoggio la testa contro la sua spalla.

Tra le sue braccia, sono stranamente più rilassata e tranquilla.

Come se la tensione e il dolore sparissero di colpo.

Ho gli occhi chiusi ma capisco, dal cambio di luce, che mi sta portando in camera.

Mi adagia morbidamente sul letto, mi mette un cuscino sotto la testa e una coperta addosso.

Ho i brividi.

Il mio corpo trema.

La stoffa fredda mi fa irrigidire al contatto, ma una carezza mi calma.

"Ti voglio bene anch'io altezza".

- Ma che sta dicendo? Con chi parla?

- Non lo so. Ma di certo non sta bene.

Non ho detto nulla.
Perché dicono che non sto bene?

Sto benissimo.
Sono solo un po' debole e stanca.

Provo a muovere la mano ma sprofondo nel buio, distinguendo solo una pallida sfera bianca che si sporge dalle nuvole scure, come a salutarmi.

La luna.

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Serenity, dopo il tentato suicidio, non sta ancora bene.

Ma cosa le succederà?
Axel e Victor avranno altre spiegazioni sul passato di Serenity o lei nasconde ancora altri segreti?

Kiss Kiss
Areshadow 🖤

Never Give UpDove le storie prendono vita. Scoprilo ora