Mi sveglio, stessa stanza, stesso letto, stessa vita...
La testa mi girava e non ci vedevo molto, intorno a me era tutto buio, fissai il soffitto rimanendo sotto le coperte, al riparo dal freddo pungente della mia camera.
Mia madre entrò nella stanza accendendo la luce, il mio sguardo vuoto si posò su di lei, aveva un bel vestito blu scuro che le arrivava appena sopra al ginocchio con dei ricami in pizzo bianchi, i lunghi capelli neri le ricadevano sulle spalle, e degli occhiali da vista rotondi le mettevano in risalto i grandi occhi azzurri.
Mi guardò con disprezzo per qualche secondo "mettiti qualcosa di carino, oggi siamo invitati ad un pranzo, e cerca di non farmi fare brutta figura" le sue parole uscirono dalla sua bocca come spuntoni di ghiaccio e odio che si dirigevano veloci verso il mio cuore.
Ora mai non mi facevano più nessun effetto le sue frasi sprezzanti d'odio, dopo qualche tempo decisi di uscire dal caldo tepore del mio letto e avvicinarmi al condizionatore per accenderlo.
Dopo essere riuscita a ad accendere il riscaldamento in camera mia decisi di aprire l'armadio, avevo un solo vestito, comprato probabilmente da mia madre uno dei giorni prima, il resto era tutto maglie, jeans e felpe, sospirai, sapevo che mia madre non mi avrebbe mai permesso di indossare 'quella roba' come la chiamava lei, decisi quindi di mettere il vestito.
Lo misi, aveva le maniche corte -a bomboniera- che continuavano fino alla mano con del pizzo nero, la gonna, che arrivava al ginocchio, aveva dei ricami di pizzo neri, il vestito color cenere aveva un fiocco nero appena sopra il sedere.
Mi misi delle calze a maglia nere con degli anfibi anch'essi neri, per poi dirigermi verso il salotto dove mia madre era impegnata in una telefonata.
Pazientemente aspettai appena fuori dalla porta, a tratti sentivo la conversazione "si, in questi giorni ha mal di testa e non riesce a concentrarsi a scuola" sentii mia madre dire, che stesse parlando di me? Ovvio quando mai quella stronza non parla di me, "amnesia? Beh sì credo di sì" continuò, ci fù qualche secondo di silenzio poi mia madre tornò a parlare "la morte di qualcuno a lei caro? Mio marito giocava spesso con lei da piccola, poi un giorno non tornò, credo sia per quello", altro silenzio, "frammenti di ricordi?", bussai per poi sentire mia madre chiudere la chiamata e aprirmi la porta.
Mi scrutò dall'alto al basso "almeno oggi sei decente" mi disse con un leggero sorriso sul volto, si abbassò alla mia altezza e mi guardò seria "se ti succede di vedere tuo padre o avere ricordi distorti della tua infanzia dimmelo intesi?", annuii, mi prese la mano e salimmo sulla macchina per andare ad un pranzo in una qualche campagna.
Il viaggio era lungo, fuori pioveva nonostante la temperatura fosse molto bassa, la mia mente pensava solo ad una cosa, come mai adesso si preoccupa per me? Mi tratta orribilmente dalla morte di mio padre avvenuta a due anni, o almeno, mi vogliono far credere che sia morto.
Guardai fuori dal finestrino per evitare di pensare a mio padre, stranamente la strada mi sembra familiare, stavamo attraversando un bosco poco fitto ma molto lungo che si estendeva dalla periferia della città dove vivevamo fino ad una campagna dove da poco dei colleghi di mia madre si erano trasferiti, i miei pensieri furono interrotti quando riuscii a vedere chiaramente un cervo, alla vista dell'animale la mia testa iniziò a girare facendo un gran male, chiusi gli occhi
Frammento 1:
Mi svegliai sopra un tappeto di fiori, la prima cosa che pansai fu: dove sono?
Mi guardai intorno, il tappeto di fiori si estendeva per altri 2/3 metri, mi sentivo stranamente osservata, dopo tutti i film horror che avevo visto sapevo per certo che non mi sarei dovuta girare, ma mi girai, il cervo che avevo visto qualche secondo prima era lì dietro di me, sobbalzai, qualcosa mi stava respirando sul collo, rimasi immobile finché il cervo non fece un passo nella mia direzione, mi spostai indietro ma andai a sbattere contro qualcosa, o meglio, qualcuno."Ahi!" sentii una voce maschile che proveniva da dietro di me, mi girai. Vidi un ragazzo a terra, riuscii a scorgere solo gli occhi verdi che si facevano strada sotto l'ombra del suo cappuccio, il ragazzo si alzò, "stai più attenta la prossima volta, mi stavi per spingere fuori" disse, la mia testa era inondata di domande, ma dalla mia gola uscì un soffocato "s-scusa".
Il ragazzo mi scrutò dall'alto al basso -essere 1.53 non aiutava- sospirò per poi guardare il cervo dietro di me che ormai era a pochi passi da noi, "l'hai fatto entrare tu quel mostro?", mi girai, "q-quale mostro?" balbettai io, gli occhi del cervo diventarono completamente bianchi, la sua carne iniziò a diventare marcia e nera, il ragazzo si mise davanti a me aprendo il suo mantello per coprirmi.
Chiusi gli occhi, non volevo più vedere quello che stava succedendo, poi una forte scossa mi fece cadere a terra, non riuscivo ad alzarmi, sembrava quasi che sopra di me ci fosse qualcuno, avevo paura di aprire gli occhi ma li aprii lo stesso, sopra di me non vidi nessuno, ero in un posto buio illuminato solo da un piccola abat-jour, non riuscivo ancora ad alzarmi, ero spaventata, la luce si spense e la mia paura si tramutò in terrore, sentivo una voce che mi chiamava, la sentivo provenire da tutte le parti come se fosse nella mia testa, "Ai! Ai svegliati per l'amor di dio! Svegliati!"Avevo il sole puntato in faccia, mia madre era davanti a me, non era preoccupata ma arrabbiata, "cavolo Ai è da due minuti che ti chiamo! Siamo arrivati" disse quasi tirandomi uno schiaffo.
Mi alzai dal sedile, seguendo mia madre che entrò in quella piccola villa, nel cammino vidi un ragazzo, aveva una felpa nera con dei jeans anch'essi neri, occhi verdi.
Mi ero fermata per guardarlo, mia madre era già dentro che stava parlando di lavoro, come facevo a saperlo? La intravedevo dalla finestra, aveva un cocktail -come immaginavo-, sospirai per poi tornare a guardare il ragazzo, aspetta, non c'era più.
"Sai ho l'impressione di averti già vista"
N.a.
Salve popolo, questo è il mio primo libro serio
Spero vi piaccia così potrò fare un prossimo capitolo =3
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•|[失われた物語の断片 ]|•
AdventureAi Yuuki 15 anni Dalla scomparsa di suo padre soffre di amnesia, vive con sua madre che non le vuole raccontare nulla riguardo il padre facendole credere che sia morto.