~Prologo~

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10 anni prima

La prima cosa che percepiscono i miei occhi quando li apro sono gli spiragli di luce provenienti dalla finestra che oltrepassano la tenda color verde acqua.

Delle braccia sottili, ma forti allo stesso tempo, mi tengono stretto cullandomi in quello che era il mio precedente sonno.

Un profumo misto tra fragola e vaniglia è impresso in quelle lenzuola e nell'aria.

La mia mamma.
Ho dormito per l'ennesima volta nel lettone con lei.
Può sembrare strano per un bambino di nove anni dormire ancora con la propria mamma, ma da quando papà ha iniziato a non rientrare più la notte abbiamo deciso di fare così.

Lui ha perso il lavoro quasi un mese fa, la fabbrica in cui lavorava è andata in fallimento, così la sera esce sempre lasciando me e la mamma a casa soli.

Per poi ritornare il mattino seguente sempre ubriaco.
Si chiude nel suo piccolo studio per poi uscire solo la sera tardi.

Non parla molto con noi, a volte ci guarda e altre sembra completamente assente mentre lo fa.

A un tratto sento un frastuono provenire dal piano di sotto che mi fa sussultare.
Ma ci metto poco a svegliarmi del tutto e a capire.
È arrivato papà, e lui non arriva mai a quest'ora.

"Mamma...mamma sveglia...è arrivato papà!" Mi metto in ginocchio di fronte a lei scuotendola per le spalle, quando inizia ad aprire gli occhi smetto.

"Mamma c'è papà" I capelli mi finiscono sulla fronte a causa dei movimenti bruschi.
Li aggiusto distrattamente con le dita.

Il pantalone del pigiama mi sale verso le ginocchia quando mi piego e le stampe dei coniglietti si rimpiccioliscono a contatto con il materasso.

Si alza di botto e sbarra gli occhi osservando freneticamente la stanza da letto per poi avvicinarsi a me velocemente sbattendo le palpebre per il risveglio brusco.

I suoi capelli profumati ondeggiano nell'aria lasciandone qualcuno sulla federa del cuscino.

Il suo volto è bianco, non malato, solo tanto bianco.

Si sentono altri rumori provenire da sotto e delle urla in grado di far sussultare entrambi sul posto.

A un certo punto tutto tace, nessun rumore,
nessun tipo di urla, niente di niente.

La mamma si accovaccia alla mia stessa altezza per potermi osservare.
La sua vestaglia tocca le lenzuola e la sua mano si poggia sulla mia guancia calda.

Mi guarda impaurita ma con un sorriso tirato sul volto.
Mi accarezza i capelli per poi stamparmi un piccolo bacio sulla fronte.
Socchiudo gli occhi.

"Amore non preoccuparti, non ci farà nulla piccolino" nello stesso momento che pronuncia quelle parole la porta della nostra camera si apre di botto.

Sussulto per lo spavento ma quando vedo papà mi tranquillizzo.

Anche se non dovrei.
Non dovrei per niente.

"La mia bellissima famiglia!" Esclama barcollando guardando la mia mamma e poi me.

È ubriaco.

Ormai riconosco l'odore, impregnato nei suoi vestiti e che velocemente si propaga nell'aria sostituendo il profumo della mamma con quello forte dell'alcol.

Barcolla fino al centro della stanza e il rumore dei suoi scarponi riecheggia sul pavimento.

"Amore perché tremi?" Solo quando papà pronuncia queste parole mi accorgo che la mamma dietro di me effettivamente sta tremando.

 ~ Shù ~ ( boyxboy) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora