Capitolo 14: gli Unisch.

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Nika's POV

La mia camera è il disordine fatto a stanza.
I vestiti sono buttati sul letto e per terra. Non riesco nemmeno a capire come potevo far entrare in questo porcile Amy. Amy....mi manca. Ma se nemmeno lei si fida di me...lasciamo stare.
Mi butto sul letto - discarica e per qualche secondo chiudo i miei occhi verdi. Penso a quello che era il mio branco. Sento di non farne più parte. Probabilmente nelle parole di Ben la cosa era implicita. Una lacrima scende dal mio occhio sinistro, fino ad arrivare alle labbra. Non riesco più a trattenermi e scoppio in un pianto. Un pianto diverso. Non come tutti gli altri. Piango...liquido oro. Me ne accorgo solo quando i miei pantaloni preferiti sono bagnati da questa sostanza. Mi prendo quasi un colpo. Corro in bagno, intenta a salvare i miei pantaloni, ma nulla. Non va via. Allora mi asciuga le "lacrime" e mi bagno il viso con un po' d'acqua fredda.
"Non devi pensarci, Nika. Questo liquido è normale, per una strega. Ora asciugati il viso e corri in cucina"

La  voce femminile era stata molto chiara. Senza perdere un minuto, asciugo il mio viso pallido e mi dirigo in tutta fretta in cucina.
Appena arrivo davanti ai fornelli, non so cosa fare.
《E ora?》
"Prendi un panno e bagnalo con un po' di acqua calda. Poi buttalo sul pavimento e poggiaci sopra i tuoi piedi nudi. Rimani così per tanti minuti quanti ne indica il tuo numero fortunato"

Ma io non conosco il mio numero fortunato!》

"Allora usa la tua data di nascita. Somma le cifre del mese e del giorno in cui sei nata."

《Allora, io sono nata il 16 agosto, quindi...1+6+8 fa...15! Per 15 minuti!》

Subito afferro il panno appeso su un gancio alla mia destra e lo bagno con dell'acqua calda del rubinetto. Ora lo butto a terra e ci poggio sopra i miei piedi nudi. Ora aspetto 15 minuti.

Jayden's POV

Mi sveglio. Sento la testa ribollire. Apro pian piano gli occhi e noto una figura avvicinarsi a me. I miei occhi non riescono a metterla a fuoco,però.
Più si avvicina, più il cuore batte veloce. Mi calmo solo quando noto una macchia più scura sulla polso dell'individuo. È la sua voglia.
《Gilmher! 》
Senza pensarci mi alzo e mi fiondo sul mio fratellone, abbracciandolo e stringendolo il più possibile. Ho sempre fatto così con le persone. Credo che il fatto di stringerle a me sia come sapere di non poterle perdere.
《Jay. Ti senti meglio?》la sua voce mi tranquillizza.
《MA CHE DOMANDE SONO?? Certo che sto meglio!!》e lo stringo ancora di più.
《Capisco che mi vuoi bene e anche io sono felice di vederti, ma magari se non mi strangolassi mi faresti un enorme piacere》e ride.
Lo mollo e lo guardo. Ha il suo solito sorrisetto sul volto. L'ho sempre odiato, ma non ora.
《Si scusa.Bene....em...Dove sono tutti?》
《Sono andati in farmacia a prendere qualcosa per svegliarti, ma sembra che non ce ne sia più bisogno.》
《Si, giusto.》
La mia voce e un po' debole rispetto al solito e Gil se ne accorge.
《Jay? Sicuro di stare bene?》
《Si..Bene fisicamente. Mentalmente mi sento come uno straccio buttato a terra sul quale tutti possono saltarci sopra.》
Gil subito spalanca gli occhi e si volta, alla ricerca di qualcosa. Provo a fermarlo ma invano. È già corso via.
Rimango in piedi da solo nella stanza e ciò mi spaventa tantissimo. Osservo meglio il luogo in cui mi trovo: libri, scaffali. Credo sia una biblioteca.
I miei pensieri vengono interrotti da un dolore atroce allo stomaco. Mi piego in due e cado a terra, sbattendo il gomito sinistro. Ecco che il dolore aumenta. Urlo a squarciagola, finché non vedo la sagoma di Gil correre verso di me e tirarmi su in piedi.
Così vengo portato in spalletta fino ad un' enorme porta con sopra la solita targhetta luminosa con la scritta "EXIT". Poi non ricordo nulla, perché il dolore straziante mi ha fatto perdere di nuovo i sensi.

Sei tutto ciò che mai avrei pensato di avere (Jayden Croes Fanfiction)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora