È da un bel po' che mi trovo qui, a ballare in mezzo alla gente e a bere in continuazione litri e litri di vodka mentre, la forte musica, prende possesso delle mie orecchie.
So perfettamente che domani dovrei andare a scuola ma, in questo momento, ne ho veramente bisogno.
Ho bisogno di distrarmi da tutto e di rilassarmi un po' e, l'alcool, mi dona uno strano senso di leggerezza.Non voglio tornare a casa dopo ciò che ho visto con i miei stessi occhi. Eppure una parte di me lo sapeva già che sarebbe successo, l'altra invece, cercava di nascondere il più possibile la verità.
Ma, come ben si dice, l'amore è cieco.Mentre sono avvolta da tutti questi pensieri angoscianti, una voce li distoglie tutti, facendo si che mi focalizzi solo su di essa.
«stai ancora qui?»
«beh perchè me lo chiedi se vedi che sono davanti a te?».
Mentre finisco di formulare questa frase mi lascio scappare una lieve risata che, per qualche strano motivo, mi causa una scarica elettrica per tutto il corpo.
Daniel indietreggia, molto probabilmente perché il mio alito, in questo momento, non è molto gradevole e non lo posso di certo biasimare. Sto ingurgitando litri e litri di alcool da ormai ore e, un altro poco, manco mi riesco a reggere più in piedi. In poche parole: mi faccio schifo.Daniel è il barista di questa discoteca e ormai lo conosco da qualche giorno. Precisamente da quando sono stata "costretta" a venire per la prima volta in discoteca. Non sono una tipa che ama molto le feste ma, ripeto, in questo momento ne ho davvero bisogno.
«Devi tornare a casa. Non sto scherzando»mi ripete per la millesima volta il ragazzo dietro al bancone ma non gli do per niente ascolto e mi allontano da lui.Mentre proseguo diritto per la mia strada, non posso far a meno di fissare un ragazzo: capelli castani e pelle piuttosto chiara.
È seduto su un divano, circondato da un bel paio di ragazze e pochi maschi. Mi chiedo ancora il motivo per il quale io sia rimasta imbambolata ad osservarlo. Magari proprio perché, andando per logica, è desiderato da molte.Continuo a camminare finché mi metto a sedere su una sedia vicino all'uscita del locale. Ho in mano un bicchiere pieno di shots e sono tentata nel mandarlo tutto giù in un sorso. Improvvisamente mi sento strappare di mano il bicchiere. Scatto in piedi e mi ritrovo davanti il ragazzo che -sembra pure irreale dirlo- un istante prima stavo scrutando da lontano.
«ridammi la bibita»dico con decisione.
Lui mi squadra per un attimo dalla testa ai piedi e poi scuote la testa come se volesse "tornare al mondo reale".
«nah.» mi risponde con una voce roca.
È abbastanza alto rispetto a me e il collo mi sta iniziando a fare un male cane.
«comunque bel caratterino. Che ci fa una ragazza che, di primo impatto potrebbe sembrare di aria così innocente, in una discoteca?»aggiunge per poi svuotare il bicchiere.
Proprio in quel momento un'altra voce, questa volta femminile, interrompe il nostro breve dialogo. Da una parte mi sento sollevata e grata per quella ragazza che ci aveva appena interrotti, dall'altra invece, volevo conoscere meglio quel ragazzo che mi incuteva molto mistero.«amore vieni dai»dice lei.
Lui annuisce e la raggiunge senza pensarci due volte.
Per un attimo resto ferma in quel posto, così come mi ha lasciata e un forte senso di vuoto si impadronisce del mio corpo costringendomi a rielaborare ciò che era appena successo.-----
[Spazio autrice]
Ecco il primo capitolo di questa nuova storia. Spero che vi piaccia💗💗
Lasciate qualche stellina e commentate in tanti💗
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Killer person
RomanceIo e Adriano Young? Beh non si tratta della solita storia di ogni coppietta. Non ci siamo incontrati la prima volta in una biblioteca, in un parco e né tantomeno ad un ristorante. Non so spiegarmelo tutt'ora cosa ci trovai in quel ragazzo dal primo...