GAY BOY

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CAPITOLO 1 : NON È CHE SEI....

Eccomi qui all'inizio di un altri monotono giorno...

Come al solito mi alzai e mi preparai per andare a scuola.

Dopo un ora passata a preparararmi mi accorsi che era tardi presi lo zaino e corsi fuori sperando di non perdere l'autobus.Arrivai col fiatone alla fermata l'autobus era appena arrivato salii sperando che l'autista non chiedesse il biglietto poiché non avevo avuto il tempo di comprarlo appena saliti i 3 gradini dell'autobus evita i lo sguardo dell'autista ma una voce roca mi fermò: "giovanotto il biglietto" cazzo....pensai la mia migliore amica seduta in fondo all'autobus si alzò di scatto venne da me e mi sussurrò "me ne devi una" poi mi diede un biglietto ero salvo!!

Mi se detti accanto a lei come ogni giorno ma quel giorno era strana sembrava preoccupata per qualcosa mi fissava in modo strano ma non mi importava più di tanto cosi chiusi gli occhi e finsi di sonnecchiare ma dopo poco finii per addormentarmi

"Svegliati scemo" sentii una voce dolce che mi chiamava aprii gli occhi e la vidi con i suoi occhi vede smeraldo i suoi capelli arruffati di un color castano chiaro e gli occhiali che la facevano sembrare una ragazza seria anche se non lo era lei la ma migliore amica Angel

"Siamo arrivati" disse con voce seccata

risposi con tono assonnato "okkay,andiamo"

mi apzai di scatto e con un salto scesi dall'autobus mi girai e la vidi scendere con lentezza "muoviti o arriveremo in ritardo" le urlai fiero di vedere quella espressione sdegnata sul suo volto "senti chi parla" disse con una voce che lasciava trasparire il fatto che si era svegliata da poco

Arrivammo a scuola dieci minuti dopo il suono della campanella entrammo in classe e ci sorbirmo i soliti discorsi della prof di matematica seccata per il nostro ritardo

Mi sentivo osservato quel giorno in classe ma non capivo perche mi limitati ad ignorare quella sgradevole sensazione e fin si di ascoltare la prof che spiegava.

Il resto della giornata passo in fretta fu una giornata scolastica monotona come al solito ma non riuscivo a scrollarmi di dosso la sensazione che tutti mi guardassero...

Suonò la campanella che annunciava la fine della giornata "Mai suono fu più dolca" dissi con aria sarcastica sorridendo

Angel mi fissava con sguardo preoccupato "Mi dici che succede oggi? Mi fissano tutti" dissi con tono perplesso "Niente lascia perdere ora andiamo se no perdiamo l'autobus"

dopo aver preso l'autobus ci sedemmo vicini come al solito lei era stranamente silenziosa un silenzio che mi sarei aspettato la mattina quando eravamo entrambi in preda al sonno...

D'un tratto lei interruppe il silenzio "Senti..."

io la guardai aveva un tono serio una cosa che non mi aspettavo da lei...

le sorrisi

"Mi hanno detto.... Cioè..."disse

il cuore mi batteva a mille cosa le avevano detto??

"Mattia

Non è che sei gay??"

la guardai negli occhi e distolsi subito lo sguardo

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