23

331 23 0
                                    

Pioggia.

Tutto ciò che si vede fuori dalla finestra, è la pioggia che cade e scivola sulla strada. Le case più scure del solito a causa dell'acqua che le bagna. Nuvoloni grigi che coprono il cielo di Londra, incupendo la città.

Sembrerà strano, ma io amo la pioggia. Il rumore delle gocce che toccano il tetto. Quel debole vento fresco che ti fa sentire viva. Il luccichio del riflesso del sole sulle pozzanghere e sull'erba. L'odore di bagnato che circonda il paesaggio. Amo tutto questo. Mi rilassa.

"Odio la pioggia!" esclama piena di rabbia mia nonna. Già, lei la detesta. Proprio come non la sopportava mio papà. Quando piove e sento mia nonna infastidita dal tempo, penso subito a mio padre.

Mi immagino lui brontolare affacciato alla finestra, mentre il suo fiato appanna il vetro e la sua mano puntuale come sempre, pulisce la chiazza che offusca la visuale.

Era attirato dal sole e dal caldo, le cose umide non le sopportava.

Da lui, ho ereditato solo il fatto di amare il caldo. Per il resto, come dice mio nonno "sei tutta tua madre".

Era come me. La pioggia la rilassava, la faceva pensare.

Quando pioveva, lei usciva e si faceva una passeggiata da sola. A volte io mi univo a lei, ma preferivo sedermi sulla vecchia panchina sotto il portico del condominio, e godermi il profumo dell'erba bagnata, magari disegnando qualcosa.

Disegnare. È una passione che ho rubato a mio padre. Lui era un pittore, ormai trascurato per il poco tempo a causa del lavoro. Ma io continuo tuttora a buttare giù anche solo qualche schizzo per non perdere ciò che mi accomuna di più a lui. Mi incoraggiava sempre, dandomi consigli.

Volevo...voglio un gran bene ai miei genitori. Rimarranno sempre nel mio cuore e nel mio sangue.

"Tesoro, hai intenzione di partecipare a Natale o hai qualche scusa?" chiede mia nonna, allontanandosi dalla finestra con un'espressione schifata.

"Ho una scusa.." ce l'ho? Non ora, ma più avanti sicuro.

La vecchietta annuisce un po' dispiaciuta, ma immaginava che non ci sarei stata anche quest'anno. Ormai mi conosce troppo bene.

Mi avvicino a lei prima che entri nella cucina, lasciandomi sola sul divano, e l'abbraccio forte. Mi dispiace non partecipare mai, ma io non riesco a sopportare quella festa.

"Scusami, ma sai come la penso. Se vuoi.." mi blocco un attimo, pensando a ciò che sto per dire. Me ne pentirò, lo so.

"..posso esserci per il dolce?" chiedo a voce bassa, vergognandomi e deludendo me stessa. Lei sorride, abbracciandomi stretta tra le sue esili braccia. Forse, non me ne pentirò così tanto.

-------

"Sugo...dove accidenti è quel maledetto sugo?" mi sto innervosendo. Detesto fare la spesa da sola. Non trovo mai quello che mi serve.

Indietreggio di qualche passo, per ampliare la mia vista sulle mensole più alte, ma vado a sbattere contro qualcuno.

"Ei..stai più attenta!!" una voce maschile alquanto familiare, mi rimprovera seccata.

Mi giro, ritrovandomi difronte il simpatico biondino. Appena mi riconosce, mi rivolge un enorme sorriso.

"Jess!!" si catapulta su di me, abbandonando il carrello e abbracciandomi...anzi, stritolandomi. Per un secondo, non sento più il pavimento sotto i miei piedi.

"N-Niall..mi stai ammazzando!" lo richiamo a fatica, per il fiato bloccato dalla sua forza. Mi rimette giù, ridendo divertito.

"Che fine hai fatto? Sono tre giorni che non ti fai vedere in giro per casa mia.." dispiacere è ciò che leggo nei suoi occhi blu, forse perché non sono andata a trovare la ragazza di cui è innamorato.

Hold Up  ||  H.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora