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«A me hanno detto che hai una "passione smodata" per me... quasi... beh quasi da stalker. Tipo che hai una mia foto - presa chissà da dove, forse da un social! - come sfondo del telefono. E che sei... beh... strano.» afferma lei.
«A me hanno detto senza mezzi termini che sei una che sfrutta la gente. Che la usa. Un'arrivista. Una senz'anima. Senza scrupoli.» sentenzia lui.
«Pensa... a me hanno detto che sei un viscido... Uno senza morale che "sgranocchia anime fragili". Che fingi notte e giorno con tutti. E che sei un gran chiacchierone.» ribatte la giovane.
«A me... a me hanno detto che tu sei una di facili costumi. E che sei entrata in un brutto giro. Tipo psico setta, hai presente? Ecco... insomma... mi hanno detto che sei pazza. Una matta da evitare. Pericolosa.» borbotta lui a fatica, con la gola secca.
«A me invece... hanno detto che sei un "vorrei ma non posso". E che sei scorretto e non ti sai comportare. Mi hanno detto, in sostanza, di starti alla larga. Perché è questa la fama che ti sei fatto... » aggiunge la ragazza non senza un leggero rossore che le ravviva le gote.
«Insomma... io non dico che... ci saremmo sposati. Siamo realisti... ma forse... forse ci saremmo frequentati. E... chissà. Ho avuto bellissime sensazioni... buone vibrazioni la prima volta. E anche la seconda...e la terza. Il mio errore è stato non darti appello... non chiederti conto dele parole che circolano. Non ascoltare anche la "seconda campana". Tutto qui.» mormora la giovane, sguardo basso, mostrandosi in difficoltà.
«Perché... perché non l'hai fatto?» chiede lui candidamente.
«E tu... tu perché non l'hai fatto?» replica lei, guardandolo negli occhi.
