Torno prima io in sala e mi siedo accanto a James, mi sorride e mi sale un groppo in gola, mi dispiace così tanto. Mi sento una persona orrenda, diamine.
Bradley torna anche lui al tavolo e si massaggia la pancia, facendo finta di stare male.
Si siede e accenna un sorriso verso di me.
«Mi aiuti a sparecchiare?» mi dice Perrie e capisco che vuole parlarmi. Annuisco e mi alzo, afferro tutte le posate e seguo la mia amica in cucina.
«Cosa sono questi continui sorrisi tra te e Bradley?» mi chiede poi incrociando le braccia al petto. Alzo le spalle.
«Mi devi dire qualcosa?» chiede di nuovo.
«No Perrie, non è successo niente okay?» allargo le braccia, alzando gli occhi al cielo. È così visibile? James si sarà accorto di questi nostri sguardi? Spero di no, glielo dovrò dire prima o poi.
Sbuffo, e poi racconto alla mia migliore amica la conversazione avvenuta poco prima con il riccio.
La sua bocca assume la forma di una o e mi guarda stupita.
«Temevo sarebbe accaduto, quando glielo dirai a James?» mi chiede, prendo la testa tra le mie mani e la scuoto, afflitta.
«È un disastro Perrie. Io amo James, forse come fratello o amico, ma provo anche un sentimento strano verso Bradley, che non mi è per niente indifferente.» dice e la sua mano si posa sulla mia spalla.
«Tu e Bradley state insieme ora?» mi chiede e scuoto la testa.
«Nono, certo che no, solamente siamo consapevoli entrambi dei sentimenti che proviamo l'uno per l'altro.» le dico e lei annuisce.
«E va bene, torniamo di là adesso.» mi dice e guardo l'orologio, sono le otto e mezza. Ho voglia di andare al lavoro, solamente perché so che Bradley verrebbe lì per me, e anche perché ormai sto bene.
«Mi accompagni al lavoro?» chiedo poi a James, lui mi guarda.
«Stai meglio? Sicura?» mi chiede poi premuroso come sempre.
«Sto molto meglio ora, e poi non vorrei perdere ore di lavoro, per un piccolo male.»
«Non sei in ritardo?» scuoto la testa.
«Il turno inizia alle nove, al bar ci pensa Ashton per ora.» gli dico e vedo Bradley con la testa appoggiata sulla mano e il gomito sul tavolo, intento a guardarmi.
«Perché non sapevo che lavorassi con un ragazzo?» mi dice poi e mi scappa un sorriso. Bradley alza gli occhi al cielo e fa una risatina, che per fortuna non viene captata dal diretto interessato.
Rido anche io e sorrido a James.
«È un semplice amico Jamie.» lui annuisce e sorride.
Il tavolo è sparecchiato e la serata è ufficialmente finita.
«Vado al lavoro, grazie per essere stati qui stasera, mi ha fatto piacere.» dico e afferro il mio giubbotto.
James appoggia una mano sulla mia schiena e saluta i presenti. Usciamo di casa ed entro nella sua macchina.
[...]
«Ehi Ash.» saluto il biondo non appena arrivo in museo, ormai non c'è più nessuno, sono già le nove passate.
Lui mi saluta, successivamente va al bagno. Sento il portone del museo alle mie spalle sbattere, e poi due mani calde si posano sui miei fianchi. Sento dei riccioli solleticarmi la faccia e poi le sue labbra si posano sul mio collo.
«Non vedevo l'ora di uscire da quella cena ti giuro.» mi lascia una scia di baci lungo tutto il collo e una serie di brividi percorre la mia schiena. Sorrido istintivamente sotto il suo tocco.
Mi giro verso di lui e afferra il mio viso tra le sue mani, accarezza le mie guance e poi lascia dei baci sulle mie labbra, i nostri nasi si sfiorano e ci lascia un bacio su di esso. Questa versione dolce di Bradley mi piace tantissimo.
«Non sai cosa ti farei in questo momento.» dice e spalanco lievemente la bocca. Mi stacco un po' da lui e lo fermo.
«Brad sono ancora fidanzata con James. Non mi sembra il caso.» dice e qualcosa nel suo viso scatta, si stacca e mi guarda con uno sguardo indecifrabile.
«Io non voglio passare per la parte dell'amante, se vuoi stare con me devi lasciare James.» dice poi a denti stretti. Abbasso la testa, incapace di emettere una singola sillaba.
«Non è così facile Brad.» gioco con le maniche del mio maglioncino e tengo lo sguardo fisso sui miei piedi.
Lui afferra il mio mento e fa sì che io possa guardarlo negli occhi.
Una lacrima scivola lungo il mio viso, e il riccio davanti a me si affretta ad asciugarla. Poi mi lascia un bacio sulla guancia.
«Va bene piccola. Solo diglielo al più presto, odio non poterti baciare in pubblico o non poterti stringere a me quando mi pare e piace.» dice poi e appoggio la testa nell'incavo del suo collo, abbracciandolo.
Le persone accanto a noi non ci danno neanche peso, e continuano a fare ciò che facevano sempre all'interno del museo. Va a sedersi sul suo solito palchetto e mi stupisco quando vedo che la sua chitarra è ancora appoggiata su di esso, dove prima si trovava il quadro.
La prende e suona qualche accordo, appoggio la testa sulla sua spalla e mi incanto ad ascoltare questa dolce melodia. È così bravo. Le sue dita sfiorano delicatamente le corde del suo adorato strumento, passa una mano sulla mia testa, accarezzando dolcemente i miei capelli, mi mette una ciocca di capelli dietro l'orecchio e gli lascio un bacio sulla mascella.
Gli sussurro di continuare e così fa.
«Brad» lui sposta lo sguardo verso di me e mi sorride dolcemente «mi canti una canzone?» gli chiedo e lui annuisce. Riflette un attimo su quale pezzo può suonare e poi sorride.«You just know,
Sometimes you feel it in your bones.
Though we've heard that hearts can still beat long.
Something's telling me that you're the one.
I just know,
Even if I had a heart of a stone.
You could make it bleed all on your own,
You could break it but I hope you won't.» finisce il primo pezzo ed ancora una volta mi ritrovo a pensare a che voce bellissima abbia.
«I'd burn it down, I'd light it up for you
I'd risk it all,
I'd rather crash, I'd rather crawl
Than never have your love at all
With only bricks to break my fall
For you I'd risk it all.» finisce e riconosco subito la frase che mi ha detto ieri. Gli sorrido dolcemente.
Ed è un po' così che è andata questa nostra conoscenza. È stato un rischio, ho rischiato di sembrare una pazza agli occhi degli altri, e lui ha rischiato di essere bloccato per sempre all'interno di un quadro. Ma ora siamo qui, abbracciati l'uno all'altro. Ed è la dimostrazione che va corso il rischio, ed io ho corso il rischio per poter avere Bradley con me. Guardo il suo viso di profilo, così dolce e delicato, le sue dita ancora poste sopra lo strumento, a suonare qualche nota per rendere più bella l'atmosfera.
È così bello, oggi indossa una camicia nera, sbottonata ai primi bottoni, un jeans del medesimo colore e le dottor martens basse ai piedi. I capelli ricci gli ricadono sul viso, rendendolo ancora più bello.
«Grazie per essere entrata nella mia vita, Veve, sei la persona più bella che io abbia mai visto. Spero che questo sarà l'inizio di qualcosa di grande, come l'amore che provo per te. E ricordati sempre che per qualsiasi cosa, potrai sempre contare su di me, ci sarò sempre per te. Come ho già detto, rischierei tutto per te Veronica, inoltre, penso di amarti.» mi dice e il mio cuore si scioglie, lo stringo in un abbraccio e lui sposta la chitarra, facendomi sedere in braccio a lui. Mi lascia un bacio sulle labbra che approfondisco subito dopo. Questo ragazzo mi manda il cervello in tilt.
«Bradley?» sussurro appoggiando la fronte sulla sua. Lui mi sorride.
«Ti amo anche io.» gli dico e lui posa nuovamente le labbra sulle mie.---
OMG
AW che cutie :)
Me lo merito anche io un Bradley Will Simpson che mi dice che mi ama, sad me. Anyway, spero vi sia piaciuto questo capitolo. ♡
-fede
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Il ritratto di Bradley Will Simpson.
Fanfiction«Regola fondamentale per lavorare qui: non dare confidenza a nessuno. Assolutamente a nessuno. Ciò che potresti vedere potrebbe lasciarti leggermente scossa, ma vedrai che ci farai l'abitudine.» *la trama è stata inventata da me, vi prego di non cop...