We become three

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Era la sera della Vigilia, in casa Weasley.

Ron ed Hermione, quello stesso pomeriggio, avevano gentilmente declinato l'invito alla Tana, alla quale si sarebbero recati il giorno dopo con il resto della famiglia, con la scusa di aver bisogno di un po' di tempo solo per loro, dopo una stressantissima settimana di lavoro.

Molly era stata riluttante, sul momento, e aveva cercato di convincerli in tutti i modi («Ma Ron, ci sarà anche tuo fratello Charlie!», «Ma Ron, ho fatto il tacchino, caro, quello che ti piace tanto!») a passare la notte della Vigilia con loro.

Ma i due erano stati assolutamente irremovibili, soprattutto Hermione che, alla fine, era riuscita a convincere la donna («Sì, Molly, certo, tutto bene... No, non ce l'ho con te, Molly... Certo, a Natale veniamo... Sì, no, non vado dai miei genitori, pranziamo e ceniamo lì, come sempre...»).

Per cui, in quel momento, Hermione stava prendendo posto sul divano, con un involucro di riso alla cantonese proveniente dal vicino ristorante cinese d'asporto.

«Ron!» chiamò, coprendosi le gambe con un palid. «Ron, dove sei?»

«Arrivo,» fece una voce dalla cucina.

Poco dopo nel salotto comparve un ragazzo dai capelli rossi con un sacchetto tra le mani, pieno di contenitori uguale a quello della moglie.

«Finalmente,» commentò lasciandosi cadere accanto a Hermione, dopo aver appoggiato il sacchetto sul tavolino. «Cosa guardiamo?»

Prese il telecomando e accese la tv.

Restarono in silenzio, mangiando.

«Ron,» disse Hermione, una volta finita la cena. «Fammi un favore. Sul tavolo, in cucina, c'è un pacchetto. Portalo qui.»

Il ragazzo sorrise «E cos'è, eh? Una sorpresa per il tuo marito adorato?».

«Chi lo sa...» mormorò lei, mordendosi il labbro inferiore. «Potrebbe...»

Ron sorrise, eccitato.

«... o non potrebbe...» aggiunse divertita. Poi diede il contenitore del riso a Ron e lo spedì in cucina.

Si alzò lentamente a sedere, portando una mano sulla pancia «Tra un po' papà saprà di te» mormorò, ben attenta a non farsi sentire. «Fai la brava, eh. O il bravo.»

«Ehi Herm!» sentì urlare dalla cucina. «È questo il pacchetto?»

«Merlino, Ronald, c'è n'è uno solo sul tavolo!»

Andò verso l'albero e ci si sedette sotto, davanti al camino, sul tappeto, poi attese Ron.

«Herm, io-» si bloccò, quando vide che la moglie non era più seduta sul divano. «Cosa ci fai lì?»

«Vieni qua. Ci scambiamo i regali. Ti va?»

«Ma non è Natale,» notò Ron.

«È la Vigilia. Quando ero piccola mamma e papà mi davano sempre un regalo da scartare la sera della Vigilia» spiegò.

«Mmh, ok.»

«Ah, è questo?» chiese Ron, mostrandole un pacchettino dalla forma di un parallelepipedo, ma morbido, avvolto in una carta rossa e verde con dei pupazzi di neve.

«Esatto.»

Alla risposta affermativa lo posò sotto l'albero, ma Hermione lo riprese in mano.

«Tieni, il tuo regalo.»

«Per me? Cos'è?» domandò curioso, gli occhi che gli brillavano.

«È... beh, una cosa... Aprilo se sei tanto curioso, dai.» disse. Poi si fermò a osservare i suoi occhi: erano azzurri, profondi e, in quel momento, sembrava avessero del fuoco dentro, a causa del riflesso del camino.

Per qualche motivo tutto quello gli ricordò ciò che avevano passato.

«Aprilo, dai» lo invitò.

Ron obbedì.

«Una tutina da bambino» constatò. «Cosa che noi noi non abb-» si bloccò.

«Hermione...» mormorò con gli occhi lucidi.

«Cosa che noi non abbiamo ancora...»

«Davvero?» domandò Ron, fissando il pezzo di stoffa che aveva tra le mani. Gli sembrava talmente piccolo... Secondo lui i bambini che i suoi fratelli avevano già avuto non erano stati così piccoli, quando erano nati.

«Sì, davvero...» rispose lei.

«Oh Merlino,» Ron andò da lei, la abbracciò e la baciò.

Si inginocchiò davanti a Hermione e la cinse per la vita, poggiandole una mano sulla pancia. Lei, intanto, gli mise una mano tra i capelli, mettendosi a giocarci.
Ron sorrise, chiudendo un attimo gli occhi, poi guardo Hermione.

«Mi rendi l'uomo più felice del mondo,» disse piangendo. «Ti amo. Vi amo.»

«Buon Natale, Ron» rispose Hermione, accasciandosi accanto a lui.

Si appoggiarono al divano, mano nella mano. E, mentre osservavano la neve svendere al di là del vetro, Ron mormorò «Buon Natale, Hermione».

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