Tu ed Io

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Continuo a non rispondere, la voce non vuole uscire dalle mie labbra. Vorrei dirgli che sono io il problema, non lui... Vorrei dirgli che è tutto apposto, che non deve preoccuparsi. Non ce la faccio, nessun arto risponde ai miei comandi. < Perché non rispondi, eh ? Il gatto ti ha mangiato la lingua?! E va bene, me ne vado a casa. Dormi pure quanto vuoi! >. In seguito se ne va sbattendo la porta. È come una fitta al cuore vederlo così. Ed è tutta colpa mia. Per non rovinare un'amicizia adesso la sto distruggendo con il mio silenzio! Mi odio a morte! Ma non posso farci niente, è andata così. Vorrà dire che prenderò tutto il mio coraggio e gli dirò scusa... Quando le parole vorranno uscire nuovamente dalla mia bocca. Decido di tornare a dormire, quando mia madre bussa alla porta. < Entra pure! >. Così fa capolino con uno sguardo preoccupato e si siede sul letto vicino a me, io ho ancora la testa infilata sotto le coperte, ma lei me le sposta per potermi vedere in volto. < Scusami, vorrei chiederti cos'è successo con il tuo amico... Sembrava sconvolto! Pensavo che vi sareste andati a fare un giro...  Ora, lo so che forse non sono affari miei, ma è da giorni che ti comporti così. Vorrei tanto sapere che cos'hai >. Il suo tono di voce è calmo ma autoritario... A quanto pare devo aver scassato le palle un po' a tutti... < Ma no, mamma. Sto solo male. Lasciami ancora un giorno e mi riprenderò >. Le rispondo così perché non so cosa dirle, o meglio... Una cosa che non voglio dirle.  " Ma no... Stavo riflettendo solo sul fatto che probabilmente sono innamorato di Ros"... Mhm... NO. < Se domani però non ti alzi dovrò chiamare il medico... >. Oddio il medico no. < No no, mamma. Non ce n'è bisogno ! Vedi, mi sto già riprendendo! Op, op ale' >. Mi alzo in piedi e faccio finta di essere un minimo vitale. Mia madre mi guarda come se mi avesse messo nel sacco e se ne va. Uffa, appena sento la parola medico mi prende l'ansia. Anche quando ero piccolo facevo finta di stare male per non andare a scuola e puntualmente mia madre tirava fuori sta storia. Ovviamente se vedeva che stavo male davvero mi trattava come una sorta di principe per farmi stare meglio. Comunque, domani se riesco andrò da Ros, gli chiederò scusa e torneremo essere amici... Almeno io spero. Però di solito i nostri litigi non durano molto. Di solito... 

Oggi è il giorno nefasto, infausto, maledetto, sfortunato... Fatto in breve, di merda. Piove a dirotto e ci sono tuoni e lampi, dannati temporali estivi. Proprio oggi deve venire giù il diluvio universale ?! Ma non importa, io devo chiedergli scusa. Se lascio passare troppo tempo non avrò più il coraggio di farlo. Però c'è un altro piccolo problema... Mia madre non vuole lasciarmi uscire con questo tempo. Anche perché trova assurdo che prima, con le giornate di sole, non volessi schiodare dal letto. Io le spiego che ho una cosa molto importante da fare, che non posso rimandare. O meglio, il mio cuore non la può rimandare! Così mi lascia andare anche se è parecchio contrariata. Corro verso casa di Ros e busso alla porta, fortunatamente non ho dovuto fare chilometri di strada visto che abitiamo vicino. Alla porta mi viene ad aprire sua madre. < Salve signora! Volevo chiederle se Ros è in casa >. Ella mi fa cenno di no con la testa, quando aggiunge che è giusto appena uscito di casa, magari faccio in tempo a beccarlo. < Ed io non volevo che uscisse con questo tempo...Ma ha detto che doveva andare a prendere una cosa importante ed oggi era l'ultimo giorno prima della chiusura per ferie di un certo posto...Non mi ricordo più quale, però >. Mhm...In effetti sono tanti i posti già chiusi per ferie...Mi chiedo ancora chi debba levare le tende. Accidenti ! Proprio con questo tempo doveva mettersi in testa di gironzolare in giro ?!  Ok, faccio un giro lungo la strada principale : se lo scorgo, gli corro incontro, se non lo vedo torno a casa...Del resto un giorno non mi ucciderà. Per intanto sono senza ombrello, bagnato dalla testa ai piedi, ho un freddo cane. Così rischio davvero di beccarmi una bella febbre, quella vera. La signora Narita mi chiede se voglio fermarmi in casa ad aspettarlo ma francamente non ho voglia di disturbare, così declino l'invito e mi dirigo in strada. Per essere uno che sta camminando sotto la pioggia cerco di mantenere un passo piuttosto tranquillo, anche se forse è il caso di ripararsi sotto i portici. Mi faccio tutto Corso Torino fino in punta alla strada, quando capisco che non spunterà Ros magicamente da nessuna parte, alla fine mi arrendo e comincio a risalire la strada. E' davvero scivoloso...E' così difficile non cadere come dei prosciutti. Inoltre sono in ciabatte, perfetto, i miei piedi si stanno infradiciando ulteriormente con una strana fanghiglia. Lampi di colore violaceo sembrano essere così vicini, i tuoni, in effetti, rombano così tanto da farmi tremare un po'. Mi sono note storie di gente che viene travolta dai fulmini...Così mi allontano dagli alberi.





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