From father to daughter

Capitolo 2

Dopo un rilassante bagno mattutino nelle acque caraibiche insieme a Michael,ritorno a casa. Il sole sta tramontando e il cielo si tinge di sfumature rossastre.
Cammino pensierosa colpendo con i piedi i sassolini che percorrono il sentiero di casa mia,fin quando sento un miscuglio di voci echeggiare nelle vicinanze. Riconosco il tono autoritario di Jane,il timbro stridulo di Miranda e il suono rauco di Katy. È chiaro,stanno litigando,come al solito.
Raggiunta la casetta mi avvicino alla porta per origliare e magari capire il pretesto del caotico diverbio tra le 3 sorelle.

<No tu non lo farai!>

<E invece si,Victoria è grande adesso,ha bisogno di sapere chi è!>

<Rischieremo di perderla Jane!>

<Bhe se non vorrete dirglielo,lo farò da sola,con o senza il vostro consenso!>

Ma di cosa stavano parlando? Sapere cosa? Cosa mi stavano nascondendo? Chi sono io? Chi sono loro?
I battiti del cuore accellerano,sento una strana sensazione che mi percorre il corpo.
Entro? Non entro?
Ho bisogno di sapere,mi sto preoccupando. Prendo un respiro profondo e premo la mano sulla maniglia della porta,sorprendendo le 3 litiganti. Leggevo la paura nei loro occhi,che nell'incrociare i miei divennero languidi. Impallidirono in viso e lentamente,tutte e tre,si sedettero sul divano,quasi come se stessero per perdere le forze.
Jane,con voce debole esordisce <Victoria...c-cosa hai sentito?>

<Dovete dirmi qualcosa?> rispondo fredda,fissando i loro volti spegnersi sempre più di quella familiare luce che sin da piccola scorgevo.

<Victoria,siediti qui> accenna Katy indicando un posto sul divano accanto a loro.

Mi avvicino confusa,non so a cosa pensare.

<Ascolta Vic,noi volevamo che tu non lo sapessi poichè...ecco,tu sei...cioè tuo padre è...oh no,non ci riesco> si ferma Katy portandosi una mano alla bocca e versando lacrime piene.

<Vi prego,parlate!>le imploro e avverto un bruciore agli occhi.l

<Non ti abbiamo detto tutta la verità suoi tuoi genitori Vic...tua madre era una donna dai gusti alquanto...bhe,originali. Si chiamava Penelope,la famigerata Penelope Stewart. Amava le feste,il rum e tutti gli uomini desideravano abbandonarsi ai piaceri carnali con lei. Ovviamente non andava con tutti coloro che le si dichiaravano...si faceva desiderare,amava essere contesa e corteggiata. Ma un giorno,una notte...qualcuno le rubò il cuore. Fu totalmente stregata,rapita dalle avance di un carismatico pirata.> raccontava con timore Miranda.

<Un pi-pi-pirata...?>intervengo con la voce impastata dal pianto e dalla delusione.

<Un pirata,Victoria. Dopo la notte di passione con Penelope nella quale fosti concepita,di lui non ci furono più tracce,sparí dietro l'orizzonte con la sua ciurma e la sua Perla. Tua madre l'ha amato,ha sperato che ritornasse dopo aver saputo di essere incinta,osservava il mare con occhi speranzosi,parlava alle onde sperando che esse conducessero quelle parole,quei messaggi al suo amato.
Dopo averti partorita,impazzí,l'amore si trasformó in follia,perse il senno e si suicidò nelle acque salate dei caraibi. Trovarono il suo corpo dopo mesi e intorno alla mano vi ritrovarono attorcigliata una sottile catenina dalla quale pendeva un ciondolo. Era un piccolo timone,sfilato all'uomo prima che andasse via.. Ti trovammo dietro uno scoglio sulla riva,piangevi...e non riuscimmo a lasciarti lí sola ed indifesa. Cosí decidemmo di crescerti,ci rubasti subito il cuore divenendo la nostra piccola e amata Victoria> termina Miranda singhiozzando.

Mi prendono per mano per rassicurarmi e calmarmi,ma io le ritiro e ribatto <Qual'è il suo nome?> con tono alto.

<Jack,Jack Sparrow> afferma Jane con voce bassa,come se avesse paura di pronunciare quel nome.

<Perchè mi avete mentito per tutto questo tempo? Non avevate il diritto di nascondermi la mia storia! Mi avete delusa,siete solamente tre false,donne incapaci di dire la verità. Vi odio! > urlo con veemenza e corro e fuori sbattendo la porta alle mie spalle.