Raggi Di Luna

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Juvia osservava la luna, così splendente e così luminosa, ma al tempo stesso così lontana e così irraggiungibile.

<<Juvia è pronto.>>

Juvia sorrise per poi iniziare a camminare velocemente verso la sala da pranzo.

Gray-sama era appena tornato da una missione con Gajeel-kun, Natsu-kun e Jellal-kun e, come sempre, aveva dimenticato di fare la spesa.

Ma, come sempre, c'era la sua Juvia a pensare a lui, con o senza la sua volontà.

Gray-sama era molto importante per lei, era stato colui che aveva portato il sole nel cuore di Juvia, era il suo infinito in un insieme finito.

Non stava vedendo bene dove andava a causa di questi pensieri, finché non si ritrovò sul suo Gray-sama: il seno generoso scacciato sul petto muscoloso del ragazzo, e le sue gambe tenute saldamente tra quelle divaricate del ragazzo.

Divenne immediatamente rossa come un peperone.

<<G-Gray-sama perdona Juvia, lei non voleva stava pensando e...e...non vedeva dove andava. Perdona Juvia, lei non lo farà più...te lo promette.>>

<<Juvia?>>

Gray le sorrise mentre lei abbassava lo sguardo per l'imbarazzo e si mordeva il labbro inferiore, come segno di pentimento. Le alzò il mento con due dita, facendo così coincidere i loro sguardi.

<<Non importa davvero, è stato solo un incidente.>>

<<Se Gray-sama dice che è stato solo un incidente, allora anche Juvia lo considererà tale.>>

E sorrise con quel sorriso che riusciva a sciogliere anche il cuore più ghiacciato.

Gray lo sapeva che il suo si era sciolto già da tempo, ma lui era troppo orgoglioso per ammettere i sentimenti che provava verso la turchina.

<<Gray-sama...Juvia sente qualcosa spingere contro la...ehm...sua femminilità.>> Diventò paonazza mentre diceva quelle cose.

<<Juvia?>>Sussurrò Gray.

<<Sì?>>

<<Non ce la faccio più.>>

<<Allora questo significa che Juvia dovrà prendersi cura di Gray-sama questa notte.>> Sorrise sorniona per poi lasciare libero arbitrio al suo amato alchimista del ghiaccio.

Gray la fece sdraiare di schiena sulla moquette marrone per poi iniziare a baciarla sul collo e sui seni, trovò la zip laterale del lungo vestito bianco-che quella sera aveva indossato-e glielo sfilò senza troppi sè e senza troppi ma.

Aveva bisogno di lei in quel momento.

Juvia portò le mani dalle spalle del ragazzo ai bottoni della camicia nera, li aprì lentamente e, con altrettanta lentezza, gli sfilò la camicia.

Passò le dita prima sullo stemma della gilda, poi sui pettorali scolpiti, arrivando infine alla cinghia dei suoi pantaloni.

La aprì lentamente per poi abbassare la zip e abbassare i pantaloni neri del ragazzo.

Gray, nel mentre di tutte quelle azioni, aveva iniziato a lasciare piccoli segni violacei sul corpo dell'alchimista dell'acqua.

Incrociò le loro iridi per poi fiondarsi sulle sue labbra e approfondire il bacio sempre più, le loro lingue si cercavano, si sfioravano, si desideravano sempre di più.

Era come se da quel bacio dipendesse tutto il loro ossigeno.

Gray intrufolò una mano negli slip in pizzo azzurro della ragazza, iniziando a stuzzicare il suo clitoride.

яαggι ∂ι ℓυиα [#gruvia]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora