Feather

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Mentre il suo dito percorreva le mie labbra, la lingua faceva capolino fuori per assaggiare sulla punta il sapore del suo polpastrello. Sapeva di acqua calda e sapone e di John. Quest'ultimo era il sapore che preferivo più di tutti, sarei rimasto ad assaggiarlo per tutto il giorno.

Quando il suo dito scorse sul mio labbro inferiore, spingendosi oltre, lo accolsi nella mia bocca con il piacere di chi sa che sensazione sta donando all'altro. L'altra sua mano era pigramente poggiata sulla mia coscia, ormai mezza fuori dall'acqua, fredda e bagnata appoggiata al bordo della vasca.

"E poi che hai fatto?" Mi trascinò quelle parole sul collo già umido, con quel suo tono caldo e il bacino che spingeva leggermente in avanti contro il mio sedere.

Eravamo lì, dentro quella vasca da bagno da circa mezz'ora, con me seduto di schiena tra le sue gambe e lui tra il bordo e me. Mi aveva convinto a fare un bagno caldo solo perché mi aveva promesso che avrebbe ascoltato l'ultimo noioso caso al quale avevo lavorato. Niente di eclatante s'intende, dal momento che avevo addirittura avvisato John di riuscire a sbrigarmela da solo senza rischiare la vita.

"Ho capito chi fosse il ladro..." riuscii a dire mentre le sue dita ancora toccavano le mie labbra, prima con un tocco leggero, poi via via sempre più pesante e voglioso. Voleva prendermi lì dentro, lo capivo da come mi toccava e da come l'altra mano si stringesse più forte sulla mia coscia ogni volta che le sue dita sfioravano la mia lingua.

"Raccontami come hai fatto," disse poi, affondano il naso tra i miei capelli umidi e spostando entrambe le mani dalla loro posizione originaria: la mano sinistra, dalla mia bocca, scivolò fin sotto il mento per costringermi ad alzare leggermente la testa; la mano destra risalì pericolosamente la coscia. Questa volta fui io a spingere in avanti il bacino per cercare un qualche contatto immediato, più diretto, ma lui si limitò a sorridermi contro i capelli e a tracciare dei disegni senza senso sul ventre, indugiando sempre un po' di più quando scendeva di poco sotto la cintura con le dita, senza mai sfiorarmi il sesso. E per quanto mi fossi lasciato convincere ad entrare lì con la scusa del racconto del caso, ora avevo in mente decisamente un altro modo di passare il mio tempo in quella vasca.

"John?" E in quel nome si nascondevano mille richieste e lui lo sapeva bene.

Toccami.

"Ti ho chiesto come hai fatto. A capire che fosse il ladro intendo," insistette. Ora la mia testa era completamente abbandonata sulla sua spalla, con la sua mano a mantenermi morbido per il collo mentre con gli occhi chiusi spostai la mia verso l'erezione che non poteva che essere già lì. Riuscivo a sentire anche quella di John alle mie spalle, ma avevo provato ad ignorarla almeno fino a quel momento. Mi lasciò un bacio tra i capelli, poi un altro leggero sull'orecchio e ancora un altro, languido e trascinato, sullo zigomo, prima di correre con la propria mano ad afferrare la mia, prima che potessi toccarmi e ad intrecciare le une con le altre le nostre dita.

"Oh no, no, no, no, Sherlock. Non erano mica questi i patti una volta entrati in bagno." Mi sorrise contro la guancia e una parte di me lo amò di più, mentre l'altra lo odiò per come avesse rigirato le sue parole appena tornato a casa. Gli avevo espressamente detto che non mi andava di fare sesso e lui mi aveva guardato con quell'espressione da "ti avevo solo chiesto di farti un bagno dopo il caso, non volevo mica costringerti a fare chissà cosa." Eppure quello era un pattern parecchio frequente: John mi diceva di darmi una ripulita e spesso e volentieri ero troppo debole per resistergli una volta che si univa a me. E puntualmente si ritrovava ad usare le mie parole contro di me, suscitando il mio fastidio. Forse gli piaceva guardare come mi scioglievo e come mi aprivo ad ogni suo tocco, come rispondevo immediatamente ad ogni suo stimolo; probabilmente gli piaceva esercitare su di me quel potere e quel controllo che mai riusciva ad avere così forte al di fuori della vita privata.

Feather || JohnlockDove le storie prendono vita. Scoprilo ora