16. Come già da stamattina?

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"Ti ricordo che questo pomeriggio abbiamo appuntamento con quelli della Lawcost." Mi dice Robert mentre scendo dalla sua auto.

Dopo l'interrogatorio alla signora Penwall, Robert mi ha accompagnata a casa. Dice che ho bisogno di riposo e probabilmente è vero.

"Già" rispondo stanca

"Ti vengo a prendere alle quattro?"

"Va bene" sbadiglio

"Perfetto. Ora vai a riposare"

Chiudo la portiera e saluto il mio amico con un gesto della mano.
Salgo fino al mio appartamento e, una  volta dentro, mi stendo pesantemente sul divano.

Nell'urto sento il rumore di carta accartocciata. Metto le mani in tasca ed estraggo due foglietti. Una è la lista che Benjamin mi ha affidato ieri. Lo apro e comincio a scorrere con il dito sui nomi delle ditte. Guarda, guarda...è presente anche la Lawcost...non può essere una mera coincidenza...credo che farò due chiacchiere con Ben appena mi sarò riposata a dovere.

L'altro foglietto contiene il numero della cameriera del signor Silver, Anita... Ripensandoci mi ricordo di non averla più chiamata...strano, eppure questa mattina nell'appartamento di Arold non si è presentata...forse oggi va solo al pomeriggio...

Decido di chiamarla per avvertirla, così mi alzo dal mio comodo giaciglio controvoglia e mi dirigo verso il telefono fisso. Compongono il numero e attendo finché una voce non mi risponde.

"Pronto?" La voce sembra appartenere ad un ragazzo giovane...forse il figlio?

"Cerco la signora Anita..." Dico senza accennare al cognome dal momento che non lo conosco.

"Sono suo figlio, in questo momento non è in casa, vuole lasciarle detto qualcosa?" Con il grado di parentela ci ho preso...

"Sì, può dirle che il signor Silver è stato portato in ospedale e che questo pomeriggio non ci sarà bisogno che vada da lui?"

"Bene, ma...mia madre è nell'appartamento del signor Silver già da stamattina..."

Rimango interdetta "come già da stamattina?"

"Sì lei va a lavorare alle nove..."

Qui qualcosa mi puzza...se Anita si fosse recata a casa del signor Silver alle nove, io e Robert l'avremmo incontrata...

***

"Ti dico che mi ha detto così!" Affermo per l'ennesima volta.

Robert è concentrato sulla strada e io gli sto riferendo la confermazione avuta al telefono con il figlio di Anita.

"Non è possibile...l'avremmo dovuta vedere stamattina se fosse vero..."

"È quello che mi sono detta anche io..." Incrocio le braccia.

"Bhe...ora concentriamoci sul problema Lawcost, poi ci concentreremo sul problema Anita..."

...e poi mi concentrerò sul problema Benjamin...
Siamo arrivati all'indirizzo che Robert ha impostato sul navigatore: davanti a noi si erge un alto edificio vetrato con all'incirca una trentina di piani. Sorpassiamo il grande cancello automatico d'entrata per poi parcheggiare l'auto in uno dei tanti posti vuoti davanti all'entrata del grattacielo.

"Eccoci qui..." Robert scende dall'auto ed io lo seguo.

Ci dirigiamo velocemente verso la porta girevole che consente l'entrata agli uffici della ditta e sorpassiamo la soglia ritrovandoci in uno spazio piastrellato molto vasto. La sala in cui siamo è enorme, ma non è presente nulla, neanche un ufficio informazioni.

"Vieni, il tipo con cui ho parlato al telefono mi ha detto di cercarlo all'undicesimo piano" Il poliziotto si dirige dritto verso l'ascensore all'angolo della stanza ed io non posso fare altro che seguirlo a ruota.

Approfitto di questo capitolo per informarvi che sto scrivendo una storia fantasy insieme a Art_is_you sul profilo Neropalloncinurlante. Se vi interessa vi chiedo di passare a leggere "Guerra per la corona"
Grazie e scusate il disturbo.

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