Le vene mi pulsano forte, tanto da sentirle quasi fuori dalle braccia, il sangue inizia a scorrere velocemente per tutto il corpo, e posso percepirlo. Le mie gambe sono stese come il resto del mio corpo. Non riesco a muovere la testa, sento il collo stringersi e il cuore salire. La mia lingua si essicca e mi occhi pulsano per un secondo per poi aprirli. Sono in camera mia, immobile sul letto. Guardo le mie braccia e non era un sogno.. Sono bianche e posso vedere le mie vene disegnate con perfezione di un rosso intenso ed unico. Provo a muovere le dita delle mani e poi quelle dei piedi per poi passare a muovere le braccia e le gambe. Alzo il busto lentamente, indolenzito come se avessi lottato contro un muro tutta la notte. Mi avvicino allo specchio da terra accanto al mio letto. In stile barocco, bianco. Osservo me stessa, mi tocco il viso morbido ma gelido.. Noto che i miei occhi sono di un castano più chiaro, e la sclera di un bianco come la neve. Strofino i miei capelli ricci, morbidi e ancora del loro colore castano scuro. Le mie labbra sono di un rosaceo scuro, e il resto del copro bianco limpido. Quasi ci si può specchiare in me. Sembro morta, ma son viva, lo dicono le mie vene, i miei occhi e le mie labbra ancora colorate. Penso che impazzirò in questa casa. Sento bussare alla porta e velocemente prendo una felpa con la zip dall'armadio che mi ricopre dalla canottiera azzurra e i pantaloncini corti leggeri, di seta.
<< Chi è? >> Chiedo
<< Elizabeth, sono Louis. >>
Gli apro la porta per farlo entrare.. I suoi occhi diventano sempre più limpidi, sembrano lenti a contatto. Si fa avanti con un vassoio ricoperto tra le mani.
<< Ti ho portato da mangiare.. Oggi hai saltato colazione e pranzo. >> Mi dice con dolcezza
Ho dormito così tanto?
<< Ah, grazie ma..non credo di avere fame al momento >> gli dico rimanendo ancora sul ciglio della porta.
<< Ma guarda che è buonissimo >> scopre il vassoio e mi mostra il solito bicchiere con il liquido rossaccio e un sandwich fatto di carne.
<< Grazie Louis, è stato molto gentile da parte tua, ma non ho fame. >> Gli ribadisco con gentilezza
<< Ma dai, devi mang.. >>
<< Cos'è che non capisci nella frase 'non ho fame'? >>
Viene interrotto da una voce alle mie spalle, mi volto e vedo il ragazzo misterioso dagli occhi color nocciola. Fissa Louis, quasi lo ammazzerebbe con lo sguardo. Non entra in camera, rimane lì, fuori dalla porta, stringe le sue mani, ancora basse, in due pugni. Indossa uno smoking nero, con giacca aperta e camicia sbottonata dai primi tre bottoni. La sua pelle sembra così liscia, come penso siano anche i suoi capelli. Respira quasi affannoso e si passa la lingua sulle labbra così sottili ma colorate di un rosa scuro. Fa cenno con la testa a Louis di uscire dalla stanza, e lui esegue il comando. Esce velocemente lasciando il vassoio sul mio letto, ma lui rimane ancora lì immobile. Finalmente sposta lo sguardo su di me e non so perché, ma ogni volta che lo fa, sento un colpo al petto.
<< Non farlo mai più entrare. >> Mi dice a denti stretti.
<< Perché dovresti impedirmelo tu? >> Gli chiedo alzando un sopracciglio.
<< Perché non devi fidarti di nessuno in questa casa. >>
<< E perché dovrei fidarmi di te?! >> gli chiedo seria.
<< Non ho detto questo, infatti. >> Si volta per andare via, ma mi accovaccio a terra dal forte dolore dietro la nuca, con gli occhi stretti vedo che torna indietro e si inginocchia accanto a me.
<< Elizabeth cos'hai? Cosa succede? >> Mi domanda preoccupato.
Mi sento sollevare, mi tiene tra le sue braccia come una bambina e mi stende sul letto, sposta il vassoio e chiude la porta della camera. Si siede accanto a me e mi tira su la testa.
<< Andiamo, andiamo.. non mollare >> dice picchiettandomi sul viso.
Mi sento svenire dal forte dolore, non ho forze, sono debole, la stanza mi gira intorno e lui quasi non lo vedo più. Ho gli occhi socchiusi, la nuca mi batte forte.
<< Bevi questo. >> appoggia alla mia bocca il calice con il liquido rosso. Posso percepirlo dall'odore.
Stende la mia testa su due cuscini e con una mano mi apre la bocca e con l'altra mi fa sorseggiare. Riesco a malapena ad assaporarne il gusto. Lascia il mio viso e sento stringermi la mano. Il suo tocco gelido mi fa rabbrividire la schiena e di colpo crollo, chiudendo gli occhi e abbandonando la realtà, stringendo però la sua mano, come se mi desse protezione, come se quasi mi sentissi al sicuro.
Mi sveglio in pieno buio, muovo gli occhi intorno alla stanza.. e alla finestra, dandomi le spalle, c'è ancora lui.. Il ragazzo misterioso.
<< Finalmente ti sei svegliata.>> Mi dice girandosi e sedendosi accanto a me. Non riesco a dire nulla, lui mi guarda ed io faccio lo stesso e l'unica cosa che riesco a fare è battere le palpebre ogni due secondi. Sono immobile e mi sento quasi ghiacciata del tutto, non so cosa mi stia accadendo e non so cosa mi hanno fatto, ma sento che non voglio staccare gli occhi da questo sguardo così profondo e silenzioso.
<< Cosa mi hanno fatto? >> gli domando lentamente, con voce rauca e stanca.
<< Nulla di cui preoccuparsi, ti hanno salvato la vita, come a tutti noi. >> dice.
Rimango incredula, fisso il vuoto.. Non volevo essere salvata, non volevo rimanere in vita, per poi non ricordare più niente della mia vita passata.
Sento accarezzarmi la guancia sinistra e quel tocco mi.. mi fa sciogliere il sangue e la gola quasi mi si essicca. Porto gli occhi verso di lui e come sempre resto a fissarlo per minuti e lui fa lo stesso, senza dirmi nulla. I suoi occhi brillano, brillano dando luce al resto del suo corpo, al resto della sua pelle bianca e sicuramente tanto morbida.
<< L'importante è che sei qui ora.. >>Mi dice continuando a guardarmi.
Porto la mia mano sulla sua che è ancora sulla mia guancia, ma lui di scatto lascia il mio viso e si alza avvicinandosi alla porta della stanza.
<< Ancora non conosco il tuo nome.. >> Gli dico mentre lui è quasi fuori dalla stanza.
Si gira verso di me, fa un mezzo sorriso e chiude la porta alle sue spalle.
Tutto quello che volevo era solo farla finita, è solo farla finita.. e mi ritrovo qui, avvolta in un mistero, circondata da persone misteriose, persone strane, cibo strano. Volevo solo chiudere gli occhi facendo l'ultimo sospiro, voglio chiudere gli occhi facendo l'ultimo sospiro, senza sentire dolore e dimenticando il marcio che ho dentro. Solo questo sento, un marcio dentro, dei graffi dentro di me che fanno male.. Ma realmente, cosa mi ha fatto così tanto male? Perché non ricordo più niente? Eppure so che quella sensazione di voler sparire dal mondo non è svanita.. Mi sento sola, effettivamente, lo sono. Mi accovaccio tra me e me sotto le lenzuola, portando le ginocchia tra le mie braccia. Mi tocco la guancia soffice e poi mi annuso la mano, ed è vero, c'è il suo odore, l'odore del "ragazzo misterioso" . Mi assale una ventata di brividi lungo la pelle. Non so per quale motivo, ma è così.. Lo è, senza una spiegazione.. e mi piace, mi piace tanto sentire ancora il suo profumo su di me.
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Red blood.
Mystery / ThrillerLa protagonista, piena di ansie e paure, ma nel contempo piena di coraggio e determinazione, si ritrova a vivere un'avventura misteriosa, fatta di segreti e oscurità, con una realtà impenetrabile e complicata.