24 settembre
Claudio's POV
Acquamarina è un colore, una tonalità fra verde e ciano, che prende il nome dall'omonimo minerale, colore che secondo gli antichi romani era tipico delle acque del mare. Il cristallo dallo stesso nome, ha la capacità di ispirare, di raggruppare in sé tutte le tonalità di blu delle onde del mare, fino ai suoi abissi. I marinai la portavano con sé come amuleto, ed è anche la gemma degli amanti della sapienza e delle sirene.
Ho sempre amato il mare per le sue sfumature, per quel colore mai uniforme ma il più bello al mondo. Fin da bambino attendevo le vacanze estive per partire con la mia famiglia per le spiagge italiane, e crescendo anche per quelle europee. Ho sempre trovato nel mare il mio elemento, la dolcezza, la calma, la sicurezza. Nel mare ho trovato le risposte che cercavano, ha chiarito i miei dubbi, e rassicurato i miei dolori. Ma il mare ti dà tutto, ma si riprende tutto indietro. Non puoi fidarti di lui, perché a volte può diventare il luogo più pericoloso al mondo. Come quando all'età di otto anni, decisi di tuffarmi da uno scoglio anche se quel giorno il mare era mosso. Ero scappato da sotto l'ombrellone dei miei genitori, mi era arrampicato su quello scoglio per imitare i ragazzini più grandi e mi sono tuffano perché per me niente era impossibile, tutti i limiti si potevano superare. Ma col mare non si scherza, perché ti rinfresca, ma è capace di bruciarti. E io non sarei risalito più a galla, se non fosse stato le braccia forti di mio padre che mi ripescarono dall'acqua.
Ho capito quel giorno che anche il mare non mi era amico, eppure io mi fidavo. Crescendo trascorrevo sempre più tempo su quelle spiagge, perdendomi nell'osservare i colori e le forme delle onde. Amo tutto del mare, anche la salsedine che la gente odia, perché ti resta attaccata sulla pelle, io la amo.
Ed è lo stesso gusto salato che riscopro nella sua bocca. Le sue labbra sono scogli dove posso aggrapparmi, la sua lingua che scivola lenta nella mia, richiama alla mente il rumore delle onde che si scontrano, il sapore - il suo è salato, mi fa venire sete e mi disseta. È dipendenza.
Il ragazzo che sto baciando, ha gli occhi più neri di un mare in tempesta. È un petrolio liquido e vivo che mi tormenta da quando ho messo piedi dentro questo prigione. Mi scrutano, mi osservano, non mi danno scampo. Sono una tempesta senza fine, dove non ci trovo pace. E sono belli come il mare di notte, e mi ci perdo tutte le volte che ne ho l'occasione.
Il ragazzo che sto baciando è acquamarina. Nello stesso istante in cui le sue palpebre si aprono e il nero incontra il mio verde, mi sento morire. È uno di quelli dai quali dovrei tenermi alla larga, ma non si riesco. Sento appartenenza, sento il profumo di casa. Perché si, anche la sua pelle profuma come i granelli di sale che ti restano attaccati sulla pelle quando sei steso a sole, ed è liscia, come la sabbia tra le dita. E le labbra sanno di salsedine e miele.
Il ragazzo che sto baciando è un gran bastardo, lo so. E nello stesso istante in cui lo realizzo, mi sento scottato, come quando ti ustioni il primo giorno d'estate.
E il sogno si infrange, quando con le mani lo spingo via. Mi porto una mano al cuore per cercare di calmare i battiti, e mi guardo intorno per assicurarmi che nessuno ci abbia visto. Lui invece resta fermo, senza dire una parola. Mi guarda con uno strano sorriso sulle labbra, e gli occhi pieni di lussuria.
È assurdo come un secondo prima gli stavo urlando contro, e quello dopo mi sono ritrovato tra le sue braccia, con le sue mani che non smettevano di attorcigliarmi i capelli neanche un secondo. E poi ricordo perché sono incazzato con lui, perché mi stava spiando, e stavo origliando la mia discussione con Diego.
Diego già... ma una discussione dove stavo parlando con lui. Le mie guance si colorano di rosso all'istante, e gli do le spalle per non farmi vedere. Ma lui è furbo, lui è stronzo, ci gioca con le mie debolezze. La sua risata cristallina mi arriva alle orecchie e giuro che se non fosse per il suo viso bello, lo avrei già picchiato. Chiudo le mani in un pugno e cerco di controllarmi.
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Hai Imprigionato la Mia Anima •Clario•
Fiksi PenggemarOPERA COPERTA DA COPYRIGHT, TUTTI I DIRITTI RISERVATI. «Mi chiamo Mario Serpa, ma il mio nome ormai non è più importante. Ciò che conta è il numero di matricola 881329. Sono un muro freddo e gelido, sono il ghiaccio. Sono un diamante che puoi graff...