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la sveglia suona e io sono maledettamente stanca, ho dormito solo tre ore, cazzo non posso andare a scuola. Dopo una lotta con me stessa mi alzo e senza disturbare i miei genitori e i miei fratelli vado in bagno a farmi una doccia fredda per svegliarmi definitivamente. Il vero problema è cosa mettere, apro il mio armadio e con un mezzo sorriso affero i miei jeans neri strappati, un crop top bianco e la felpa dell'Adidas nera. Mi vesto e scendo giù in cucina e trovo mia madre con la vestaglia di seta rosa e con una padella piena di pastella per pancakes in una mano e nell'altra un piatto, mi avvicino e le prendo il piatto, lo poso sul bancone e poi mi dirigo verso il frigo per prendere la macedonia che ho preparato ieri sera. Finito la colazione vado a lavarmi i denti, prendo il mio zaino e me ne vado. Sul pullman mi metto le cuffiette e ascolto la mia playlist preferita, visto che mi aspettano trenta minuti di viaggio prendo dallo zaino latino e faccio la traduzione che non ho voluto finire perché ero troppo stanca ieri. Dopo qualche minuto il pullman si ferma, io alzo la testa per vedere dove siamo, poi mi ricordo che ho la sveglia per ricordarmi di scendere alla fermata giusta. Riparte e io rincomincio a scrivere, ad un certo punto sento come una presenza, alzo la mia testa e vedo affianco a me un ragazzo. Tolgo le cuffiette e incuriosita lo saluto, lui con un sorriso mi accena un saluto con la mano, con educazione chiedo dove sta andando e mi sorprende dirlo ma sta andando a scuola, la mia scuola.
Scendiamo dal pullman e saliamo le scale insieme poi ci dividiamo, io me ne vado dalle mie amiche e lui va in segreteria.
Suona la campanella e saliamo su in classe, il prof non c'è ancora, ci sediamo e dopo un attimo appare e dietro di lui c'è il ragazzo che era vicino a me sul pullman. Gli sorrido, lui mi guarda e mi sorride ancora di più di prima. Si presenta dicendo che il suo nome è Pietro, mi sembra già familiare... il prof decide di metterci vicini.
Mentre spiega, io e Pietro ci guardiamo e noto una cicatrice sul collo, nell'intervallo gli chiederò come mai ne ha una proprio una sul collo.
Ecco la campanella suona e usciamo tutti dall'aula, mi avvicino a Pietro e gli chiedo perché abbia una cicatrice sul collo, lui mi risponde che gliel'ha fatta una sua amica, mi sa che è il Pietro che ho conosciuto quando ero alle medie. Lui mi guarda e dice : 《 Hey Sonia》, sì mi ha riconosciuta subito, mi è mancato, ci siamo allontanati per colpa della sua ex ragazza. Se ci ripenso mi verrebbe da andare da quella cretina e picchiarla, per averci divisi per non averci fatto vivere quello che sentivamo, lui non era innamorato di lei ma doveva starci perché è la sorella della fidanzata di suo fratello. Penso che ormai non gli piaccio più, non devo illudermi... mi sa che gli piace Rachele, non c'è da discutere si sa che è più bella di me, ma fa male.14:30
Finalmente è finito anche questo giorno di scuola e Pietro non è stato tanto con Rachele, sono più serena. Aspetto alla fermata e mi metto le cuffiette per non ascoltare le persone che eventualmente potrebbero disturbarmi, vedo avvicinarsi Pietro e il mio sangue si gela. È con Rachele e lei gli sta tenendo la mano, punto il mio sguardo altrove e inizio a guardare in modo frenetico se arriva un pullman del cavolo. Arriva, salgo e mi butto nel sedile più in fondo e mi prendo il mio libro, sono fottutamente triste e a pezzi, sento le lacime negli occhi ma le tiro indietro e mi concentro solo sul libro. Alzo la testa e vedo vicino a me Pietro che mi sta guardando, non gli parlo e continuo a farmi i fatti miei, mi parla ma tanto non lo sento e quindi mi sento realizzata. Scendo ma scende insieme a me anche Pietro, che cazzo sta facendo? Mi prende la mano e mi sussurra : 《Ti accompagno a casa》 lo guardo male e mi metto a correre, lui arriva e mi prende i fianchi, mi ferma e poi mi prende per un braccio chiedendomi dov'è casa mia. Dovrei dirlo? Va be, prima arriviamo prima se ne va, gli indico la strada e lui cammina a ritmo sostenuto. Arriviami davanti casa mia e suono il campanello, ci guardiamo e poi la porta si apre e mia madre ci saluta. Così dal nulla dice : 《Ti fermi a pranzo? Posso avvisare tua madre, è da tanto che non state insieme》lui risponde : 《 se non disturbo...》. Mia madre sorride e lo convince a restare, io la guardo male e entro, faccio salire Pietro per posare la roba... mi ringrazia per essere stata gentile e avergli mostrato la scuola, scendiamo giù e ci sediamo a tavola con mia madre, mio fratello Tommaso, mia sorella Emma... manca mio fratello più piccolo Francesco che ha 2 anni ed è all'asilo nido. Finito di mangiare saliamo al piano di sopra e iniziamo a studiare ma il cellulare di Pietro inizia a vibrare, un messaggio e chi poteva essere se non Rachele? Mi concentro sui compiti e gli intimo : 《Ti ho fatto vedere tutta la scuola e sei riuscito già a farti delle tipe....》mi squadra dalla testa ai piedi e mi risponde : 《Acida la ragazza, mi sa che non dovevi mangiare il gelato allo yogurt .... e comunque Rachele è solo un'amica, a me piace una ragazza più bella》. Sono basita, lui mi guarda e sorride, che cosa ha da sorridere come un ebete? Non lo capisco, come non capisco la necessità di invitarlo a pranzo e fare i compiti insieme.... che cosa passa nella testa di mia madre? Lei lo sa che mi piace ancora e mi fa questo? Ha dei seri problemi.