Capitolo extra

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Finalmente, il gran giorno era arrivato! Tommaso era davanti allo specchio della propria camera, già vestito di tutto punto, pronto per andare via. Sollevò lento le mani, fissandosi i dorsi. Non erano i suoi occhi, no, gli tremavano veramente. Forse doveva vergognarsi, ma era uno sposo ansante il giorno del proprio matrimonio. Era stato difficile raggiungere quel traguardo, ma da lì a un'ora, avrebbe finalmente sposato Luana. Se ripensava a tutto quello che avevano passato, non bastava un leggero tremolio a scuoterlo, ma dopo tanta sofferenza, l'attesa stava per finire.

Chiuse gli occhi per un secondo, facendo scorrere delle immagini nella propria mente. Si ricordò del ritorno di Luana a due anni dalla sua assenza, del suo fidanzamento con Monica per dimenticarsi di lei, del tradimento del suo migliore amico costretto per il bene della famiglia e, cosa più dolorosa, dei sotterfugi ai suoi danni architettati dal suo stesso genitore. Quando aveva scoperto tutto l'aveva odiato, ma dopo mesi di silenzio, era riuscito a riallacciare i rapporti con lui e, quella stessa persona che lo aveva ingannato, era diventata cosa ci si aspetta veramente da un padre.

Aveva trascorso i due mesi addietro a New York con Luana, senza pensare a nessuno e senza preoccuparsi di niente. Lì, aveva riscoperto e riconfermato quanto l'amava, e come era impossibile vivere senza di lei. Quando di giorno lei lavorava, lui vagabondava per la città senza far nulla, ma la sera era sempre in casa ad aspettarla, accogliendola fra le sue braccia. La prima notte che fecero l'amore, Tommaso rimase avvinghiato a lei tenendosela stretta al petto, circondato dalle sue minute braccia, fissandole la testa china sul proprio cuore. Mentre lei dormiva profondamente, lui le accarezzava i capelli ridendo da solo come un matto. Quella notte riposò circa due ore, si obbligò a rimanere con gli occhi aperti per paura che lei scappasse o sparisse nuovamente dalla sua vita. Ma non successe. Luana rimase al suo fianco il giorno dopo e anche quello ancora, gli diceva che lo amava tutte le mattine appena apriva gli occhi e faceva l'amore con lui tutte le notti, confermandogli i suoi sinceri sentimenti.

Tommaso, ritornato in Italia, credendo di essere ancora in discordia con suo padre, pensò di sposare Luana in segreto, ma Vittorio era del tutto cambiato e concorde con il suo matrimonio. Ancora non capiva cosa gli avesse fatto cambiare idea, ma non gli importava minimamente. Poteva avere le due cose che ogni essere vivente desidera di più: l'affetto della propria famiglia e l'amore della persona amata.

Un leggero ticchettio lo riportò con i piedi per terra. Senza aspettare risposta, la persona all'esterno aprì la porta, facendo capolino con la testa.

"Sei pronto? Dovremmo andare." Era Ida, sua madre, che lo incitava a sbrigarsi. Doveva dirigersi in chiesa e non poteva fare tardi. Dandosi un'ultima occhiata allo specchio, si precipitò a seguirla.

Una volta arrivato, percorse insieme a lei la navata che li condusse ai piedi dell'altare, sistemandosi sul lato destro. Molti invitati erano già seduti, altri sarebbero arrivati con la sposa. I quattro fotografi pagati per l'evento non smettevano di fotografarlo e filmarlo.

Tommaso si guardò in giro e notò che mancava suo padre. Era partito da casa prima di tutti, quindi doveva già essere lì. Però, era troppo dominato dalla frenesia del momento che non voleva preoccuparsi pure per lui.

"Sembri elettrizzato" gli mormorò alle spalle Jimmy, facendolo voltare.

Era il suo testimone e, da buon amico, cercava di stuzzicarlo. "L'importante è che non scoppi a piangere, ne morirei" continuò quest'ultimo, portandosi entrambe le mani sul cuore con la faccia affranta.

"Oggi ti concedo ogni cosa, puoi dirmi tutto quello che vuoi" gli rispose Tommaso, con il viso gioioso e per nulla offeso.

"Sei proprio preso" bisbigliò rassegnato Jimmy, non riuscendo a scalfirlo con nessuna battuta. Mentre continuavano a discutere amichevolmente, una voce all'esterno li informò che era arrivata la sposa. Tutti drizzarono le orecchie voltandosi verso la porta centrale, mentre Tommaso e Jimmy si sistemavano ritti come due statue guardando di fronte a loro. Riuscivano a vedere l'auto parcheggiata davanti alle scale, ma nessuno scendeva da essa. All'improvviso comparve Mary, vestita da damigella d'onore, che percorse tutto il centro della chiesa fino ad arrivare di fronte allo sposo. Teneva in una mano un bouquet di fiori bianchi e nell'altra un cesto con dei petali di rose rosse. Aveva una faccia preoccupata che non prometteva nulla di buono.

Il rimpiantoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora