Capitolo 2.
Ormai era arrivato il giorno della vigilia di Natale e Raphael girava spesso per la scuola sperando di incontrare almeno per un secondo Lucifero, ma non era stato per niente fortunato sembrava che anche lui come tutti del resto fosse troppo impegnato. Intanto Ambriel e Daniel si stavano iniziando a preoccupare per lui, lo vedevano troppo spesso seduto davanti alla finestra sovrappensiero con il diario in mano che osservava il cielo; così decisero che era arrivato il momento di parlarne con il professor Gabriel.
«Professor Gabriel, sono preoccupato per Raphael. È molto strano in questi ultimi giorni: non mangia, è sempre immerso nei suoi pensieri e non fa altro che sospirare con occhi tristi guardando fuori dalla finestra»
«Dovrei vederlo per sapervi dire cos'ha. Ditegli di venire da me» quando i due tornarono nella stanza, trovarono Raphael che scriveva qualcosa nel diario e ogni tanto alzava gli occhi per guardare il cielo e sospirare.
«Raphael, il professor Gabriel vuole parlarti» l' Angel li osservò per un attimo e dopo aver richiuso il diario, lo rimise attaccato alla collana che portava al collo mentre si trasformava in un piccolo ciondolo dorato, uscito dalla stanza, raggiunse l'aula, dove il professore lo stava aspettando.
«Professore, mi stava cercando?»
«Sì. Raphael, c'è qualcosa del quale vorresti parlarmi?»
«No, professore. perchè?» non capiva a cosa servisse quella domanda.
«I tuoi amici sono molto preoccupati per te, ma da quello che vedo, mi fa pensare che i sintomi del quale mi hanno parlato siano legati all'amore. Mi sbaglio?» il rossore sul viso di Raphael gli diede la conferma delle sue parole. L' Angel si era innamorato, ma di chi? Lui sapeva bene la storia dei genitori del ragazzo, loro erano una Angel e un Devil, andarono contro il veto che da sempre impediva queste cose, ma il loro rapporto venne accettato dalle altre sfere, perché il loro amore era puro e niente aveva il potere di cancellarlo.
«Preferirei non parlare di queste cose adesso...»
«Va bene, ma se hai bisogno io, ci sono...»
«Professore, potrei chiederle un favore?» voleva davvero chiedere aiuto al professore, ma se gli avesse detto del suo amore per il Devil, non era certo che venisse accettato.
«Certo dimmi pure...»
«Dovrei parlare con... niente lasciamo stare» solo pensare il nome di Lucifero mandò il battito del suo cuore alle stelle. Dopo pochi passi raggiunse la porta, ma il dolore alla caviglia, lo fece barcollare costringendolo ad attaccarsi alla maniglia della porta per non cadere.
«Raphael, stai bene?» era preoccupato.
«Sì, sto bene. Devo andare...» uscito dalla classe, andò zoppicando a sedersi a un tavolo della mensa, con una mano si sfiorò la caviglia trattenendo a stento un gemito di dolore. In quel momento nella stanza entrò Lucifero seguito dai suoi tre amici Rahovart, Uborubo ed Echidna.
«Ehi Lucifero, guarda lì c'è un Angioletto, tutto solo» Echidna sembrava divertita.
«Divertiamoci un po'... roviniamoli la giornata.» si divertivano, ma Raphael combatteva con il dolore alla caviglia, era davvero insopportabile sentire un dolore del genere, ma non voleva arrendersi senza combattere, anche se la vedeva molto dura.
«Angioletto, perché sei qui tutto solo?»
«Echidna ho un nome, io non ti chiamo ragnetto» i tre demoni risero tranne la ragazza che si sentì ferita dalle parole di Raphael.
«Questa volta ti ha risposto per le rime» quando Echidna fece per andarsene notò Lucifero fissare la caviglia di Raphael.
«Ragazzi andate avanti, devo parlare un attimo a Raphael» i tre lo guardarono sorpresi per un attimo, ma poi uscirono dalla stanza e rimasero dietro la porta a osservare la scena.
«Lucifero, ti prego...» il diavolo fece finta di non sentirlo.
«Fammi vedere la caviglia, Raphael...» l' Angel obbedì e Lucifero sostituì la benda con una nuova quando terminò, evito di guardarlo negli occhi e si allontanò.
«Grazie. Lucifero, sai credo di non voler più essere un Angel»
«Un Angel in meno, peccato non potrò più divertirmi» non si era voltato per osservarlo e non s'immaginava quanto Raphael desiderasse specchiarsi di nuovo nei suoi occhi. Quando Lucifero sparì, stringeva le mani così forti che le unghie gli avevano lacerato la pelle facendole sanguinare, Raphael piuttosto sconvolto corse fino alla sua stanza lasciandosi cadere nel letto abbracciò il cuscino.
«Raphael, cosa ti è successo?»
«Non ti riguarda...» era arrabbiato e triste. Era un idiota, cosa aveva pensato di ottenere dicendo una cosa del genere al Devil?
«Con noi puoi parlare di tutto lo sai vero?»
«Non voglio parlare con voi né ora... né mai...» quando le ali uscirono sulla sua schiena, erano diverse e delle sfere di fuoco lo circondarono senza rendersene conto le lanciò attraverso la stanza, Ambriel e Daniel le evitarono per un pelo mentre Raphael volò fuori dalla stanza sconvolto da quel nuovo potere, conosciuto e sconosciuto allo stesso tempo.
«Non è possibile quello era un potere dei Devil» Ambriel e Daniel andarono ad avvisare Gabriel di quello che era successo.
«Professore!»
«Che cosa succede ragazzi?»
«Raphael, ha un potere Devil ci ha attaccato dopo che gli abbiamo chiesto cosa gli era successo. Ci ha lanciato sopra delle palle di fuoco»
«Dov'è adesso?» sembrava molto preoccupato e stava nascondendo loro qualcosa di molto importante.
«E' volato via non sappiamo, dove sia andato, non riusciamo a trovarlo con i nostri poteri» intanto Raphael, seduto su un masso della scogliera fuori città, si chiedeva se Lucifero avesse scoperto di avere qualche potere angelico.
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Raphael per Lucifero
FantasyEra la settima prima della vigilia di Natale e Lucifero nonostante il freddo pungente camminava (nella sua forma umana) per le strade di Minuial, pronto a portare un po' di caos, dopo aver voltato un angolo, però fu travolto da un ragazzo ed entramb...